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Cina e videogiochi, il governo ha rimosso un funzionario dopo il crollo del settore

In seguito al crollo del settore legato all'annuncio di una serie di limitazioni sui videogiochi, il governo cinese ha rimosso il funzionario che le promuoveva.

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   03/01/2024
Cina e videogiochi, il governo ha rimosso un funzionario dopo il crollo del settore

In Cina un funzionario del governo è stato rimosso in seguito al crollo del settore dei videogiochi, riconducibile all'annuncio di una serie di regole e limitazioni che il mercato non ha accolto con grande entusiasmo, anzi.

Feng Shixin, capo dell'unità editoriale del Dipartimento della Pubblicità del Partito Comunista, sarebbe stato congedato la settimana scorsa, alla luce dei pessimi risultati in borsa che le dichiarazioni del governo hanno determinato, provocando perdite anche al colosso Tencent.

Feng è stato in pratica il volto della normativa che puntava a regolamentare il settore, introducendo un sistema di approvazione per i giochi e meccanismi di verifica delle identità degli utenti, anche al fine di limitare le spese e l'impiego di premi che incoraggiano la fruizione di videogiochi.

Un mercato enorme

Videogiocatori cinesi
Videogiocatori cinesi

Le misure proposte dal governo cinese hanno causato perdite per quasi 80 miliardi di dollari in valore azionario, ed è chiaramente per questo che Pechino ha fatto dietrofront, rimuovendo Feng dalle proprie funzioni sebbene non sia dato sapere se l'uomo fosse o meno responsabile della normativa.

Di certo parliamo di un mercato enorme, che nel 2023 è tornato a crescere dopo un 2022 particolarmente difficile, segnando un aumento del 14% in termini di fatturato nazionale e raggiungendo i 42,47 miliardi di dollari.