63

Il director di Helldivers 2 difende Elden Ring Shadow of the Erdtree e vi aiuta a capire cosa c'è di bello

Elden Ring Shadow of the Erdtree è un gioco difficile e va bene così: il director di Helldivers 2 ha difeso la difficoltà del DLC e ci aiuta a capire cosa c'è di bello in tutto questo.

NOTIZIA di Nicola Armondi   —   27/06/2024
Una magia esplosiva di Elden Ring Shadow of the Erdtree
Elden Ring
Elden Ring
Articoli News Video Immagini

Shadow of the Erdtree è stato pubblicato ed è successo quello che tutti si aspettavano: è tornato centrale il discorso della difficoltà nei videogiochi. L'espansione di Elden Ring non è certamente gentile con gli appassionati e per molti è un po' troppo. Nel mezzo della discussione si è inserito anche il director di Helldivers 2 - Johan Pilestedt - che ha proposto un punto di vista diverso.

A suo dire, le scelte di design di Shadow of the Erdtree sono giuste perché "un gioco per tutti è un gioco che non interessa a nessuno".

Le parole di Pilestedt su Shadow of the Erdtree

Il commento del director di Helldivers 2 è arrivato in risposta a un tweet di un content creator, Rurikhan, che a propria volta ha risposto a un video (che non inseriamo per non fare spoiler) di una content creator - Stormfall - che esulta dopo aver sconfitto un boss del DLC di Elden Ring.

"Alcune persone pensano che FromSoftware crea boss complessi solo per renderli difficili. Si sbagliano. Il gioco è impegnativo perché vogliono che provi questo tipo di emozione [ndr, la gioia di aver vinto, mostrata nel video]. Ma non puoi provare certe emozioni se non vieni messo alla prova. Questo momento rappresenta lo scopo finale della filosofia del design dei giochi soulsborne."

Pilestedt afferma di essere d'accordo al 1000% e che ritiene che un buon game design ha lo scopo di evocare delle emozioni. Un utente ha però risposto di aver provato a giocare a Dark Souls 1 e dopo aver sconfitto un paio di boss ha realizzato che non si stava divertendo. L'unica emozione da lui provata era il sollievo di aver finito.

Il director ha quindi concluso affermando che un gioco per tutti è un gioco che non interessa a nessuno e che è sempre bene creare un prodotto per uno specifico gruppo di giocatori. In breve, il fatto che a qualcuno non interessi una specifica esperienza (che in questo caso è legata anche alla difficoltà) non significa che il videogioco dovrebbe cambiare completamente.

Miyazaki stesso ha affermato che abbassare molto la difficoltà distruggerebbe il gioco, anche se questo ovviamente non vuol dire che non ci possano essere delle correzioni: alcuni potenziamenti sono stati migliorati, ad esempio.