FBC: Firebreak è il nuovo sparatutto cooperativo di Remedy Entertainment: un live service ambientato nel mondo di Control, che punta a distinguersi per una serie di peculiarità legate tanto agli scenari quanto al nostro modo di interagire con essi, all'interno di diverse missioni in cui saremo impegnati a contrastare l'avanzata del Sibilo e delle sue orde.
Più Helldivers 2 che non Left 4 Dead, il sorprendente progetto dello studio finlandese è nato per colmare l'inevitabile vuoto che ci separa dall'uscita del prossimo capitolo dell'avventura di Jesse Faden, in arrivo probabilmente nel 2027, e magari racimolare un po' di denaro per contribuire al finanziamento di questa e altre produzioni.
Ambientazione e riferimenti narrativi
FBC: Firebreak ci riporta indietro di qualche anno, quando Jesse non era ancora il Direttore del Federal Bureau of Control, ma l'entità nota come "il Sibilo" aveva già preso di mira il nostro piano della realtà e stava provando attivamente a invaderlo, corrompendo qualsiasi cosa trovasse lungo il cammino, a prescindere che si trattasse di oggetti inanimati o persone in carne e ossa.
Il punto d'incontro ideale fra le due dimensioni non poteva che essere la Oldest House, l'enorme edificio che funge da quartier generale per l'agenzia governativa e che, a quanto pare, è in realtà un Luogo di Potere che esiste da sempre in quel di New York: un crocevia di energie, desideri e influenze che dovremo difendere mettendoci al comando di un manipolo di uomini coraggiosi.
Gli sviluppatori di Remedy Entertainment hanno di recente ribadito l'importanza della componente narrativa in tutte le loro opere, e FBC: Firebreak non avrebbe dovuto fare eccezione. In realtà, però, il gioco è caratterizzato da una fase introduttiva assolutamente essenziale, che non racconta alcunché né fornisce indicazioni chiare rispetto a ciò che in concreto dovremo fare.
Tutto quello che sappiamo è che le forze del Sibilo stanno invadendo alcune aree del quartier generale del Federal Bureau of Control, hanno intenzioni tutt'altro che pacifiche e il nostro compito consiste nel fermare la loro avanzata, mettendoci al comando di un trio di agenti equipaggiati con speciali kit e con armi convenzionali.
Struttura e contenuti
Come detto, sono tre le classi disponibili al momento in FBC: Firebreak, identificate da altrettanti kit: Meccano, munito di una chiave inglese che può magicamente riparare i dispositivi elettrici guasti e all'occorrenza venire sferrata con forza sulle gengive dei nemici; Elettro, caratterizzato da un "impattatore a pressione" in grado di emettere potenti scariche elettriche; e Splash, con il suo cannone idrico industriale, perfetto per "raffreddare" i compagni (e dunque curarli), spegnere incendi e innaffiare le creature ostili.
Il gioco non lo spiega e questa è senz'altro una delle critiche che più gli sono state mosse, ma andando avanti nella progressione scoprirete che le tre classi possono collaborare in tanti modi per infliggere un maggior numero di danni alle orde di nemici presenti all'interno dei livelli, ad esempio bagnando un ampio gruppo di avversari e poi colpendoli con una scarica, così da friggerli per bene.
A proposito, un altro aspetto che ha fatto parecchio discutere (e che ha spinto Remedy a pubblicare in fretta e furia un aggiornamento per addolcirlo) è proprio il percorso che bisogna affrontare con ognuno dei tre personaggi al fine di sbloccare nuove abilità e nuovo equipaggiamento, che tuttavia appare ancora adesso un po' troppo lento e votato a limitare artificiosamente la nostra progressione.
Per migliorare il nostro alter ego dovremo fondamentalmente muoverci all'interno di due differenti schermate, quella dei talenti e quella delle requisizioni, spendendo i punti esperienza guadagnati sul campo al fine di ottenere dei potenziamenti passivi da assegnare al personaggio (occupando slot che aumentano di numero man mano che saliamo di livello) e strumenti man mano più potenti.
È stato proprio quest'ultimo aspetto a subire la revisione più profonda rispetto al lancio, quando ci veniva chiesto di acquistare la qualunque per poter accedere alle pagine del catalogo più avanzate e arrivare finalmente agli oggetti che davvero ci interessava ottenere, mentre ora il sistema funziona attraverso un conteggio della spesa effettuata fino a quel momento.
In ogni caso non c'è di che entusiasmarsi, visto che le personalizzazioni estetiche lasciano un po' il tempo che trovano e non riescono in alcun modo a caratterizzare in maniera interessante i tre agenti e il loro design, decisamente anonimo; mentre le armi convenzionali non sono numerose (di base pistola, fucile e mitragliatrice, con le rispettive varianti) e soffrono di un munizionamento limitato, che compie un passo in avanti solo dopo lo sblocco di specifici potenziamenti.
Dopodiché ci sono le missioni, in questo momento soltanto cinque, ambientate all'interno di diverse zone della Oldest House: scenari che in qualche modo abbiamo già visto durante la campagna di Control e che fanno da sfondo a incarichi caratterizzati da tre diversi livelli di complessità selezionabili, in cui ci verrà chiesto di riparare qualcosa, distruggere qualcos'altro, raccogliere rocce radioattive, eliminare post-it posseduti e bruciare le temibili anomalie che si muovono come piccoli vortici nella mappa.
Mentre cerchiamo di portare a termine queste operazioni, le truppe del Sibilo compariranno in maniera casuale a "disturbarci", innescando ondate di nemici e spronandoci ancora una volta a collaborare per portare a termine la missione nella maniera più rapida e pulita possibile, lottando nella fase finale con un boss e precipitandoci quindi verso l'ascensore che ci porterà in salvo.
Cooperativo o ripetitivo?
Complice la mancanza di stimoli anche narrativi e di spiegazioni relative alle meccaniche, a fronte di una quantità di contenuti risicata per una produzione che non è free-to-play (per quanto disponibile senza costi aggiuntivi nel catalogo di PlayStation Plus Extra / Premium e Xbox Game Pass Ultimate), l'esperienza di FBC: Firebreak parte inevitabilmente in salita e questa cosa la si percepisce molto chiaramente una volta preso in mano il controller.
Che ci si muova un po' a casaccio durante le prime partite veloci è del tutto normale, così com'è normale individuare strategie più complesse quando ci si mette a sperimentare un minimo con le tre classi disponibili, sebbene in realtà nessuna delle rispettive abilità sia davvero esclusiva: anche con un personaggio privo di un determinato kit, potremo completare specifiche operazioni (spegnere il fuoco, riparare apparecchi...) portando a termine un rapido quick time event.
Il problema è che anche in presenza dei compagni più leali e collaborativi, che siano dunque ben disposti a coordinare le azioni e a coprirci le spalle alla bisogna nel tentativo di portare a termine il lavoro tutti insieme, il gameplay finisce per essere ripetitivo: le azioni da eseguire sono sempre le stesse, a cambiare è semplicemente il punto di comparsa, il numero e la qualità dei nemici, anche in base al livello di difficoltà selezionato e all'attivazione o meno delle possessioni, modificatori che inaspriscono la sfida aggiungendo alcune insidie extra.
Le truppe del Sibilo che troviamo in FBC: Firebreak sono ovviamente le creature di cui vi abbiamo parlato nella recensione di Control, almeno la maggior parte di loro: abbiamo gli "agenti di sicurezza" armati, i tizi sulle sedie volanti, le sfere luminose, le "anime in pena" che svolazzano ed esplodono, ma anche unità di terra meno specializzate che si muovono in massa e naturalmente dei mini boss con nome e cognome, come da tradizione per le classificazioni del Federal Bureau of Control.
Affrontarli con le armi in pugno è piacevole, il gunplay appare solido e ci si muove con discreta agilità, ma si ha la netta sensazione che gli sviluppatori volessero portare l'attenzione su altri aspetti e la presenza di un arsenale limitato, nonché di un munizionamento spesso problematico, sembrerebbe confermarlo. Il problema è che non abbiamo ancora ben capito quale sia l'idea di fondo del gioco e chissà, forse neanche Remedy.
Per come si presenta attualmente, infatti, FBC: Firebreak non è uno sparatutto spensierato, da affrontare col cervello spento, ma neppure un prodotto particolarmente complesso, sofisticato e diverso da qualsiasi altra cosa; e i numeri non sono dalla sua parte: per chiarire il concetto servivano decisamente più contenuti e più personalità.
Realizzazione tecnica
Le suggestive geometrie di Control avevano introdotto un mondo al contempo inquietante e affascinante, che però si fa fatica a ritrovare in FBC: Firebreak, nonostante di fatto gli scenari dello spin-off siano gli stessi. Meno interattivi, un po' banalizzati sul piano del design al fine di facilitare determinati meccanismi (vedi i rifugi), ma gli stessi.
Il sofisticato Northlight Engine di Remedy è stato impiegato in questo caso con un'enfasi sui numeri, sulla gestione di una gran quantità di nemici contemporaneamente sullo schermo, piuttosto che sull'effettiva qualità dei personaggi, che rientrano nella media delle produzioni simili e mostrano spesso il fianco a soluzioni un po' datate.
Certo, attivare il ray tracing dona senz'altro spessore alle ambientazioni e porta sullo schermo alcuni scorci interessanti, valorizzando gli effetti relativi alle fiamme e all'acqua, ma è pur sempre un'alternanza di alti e bassi ciò che ci viene consegnato dalla nuova produzione dello studio finlandese, che in alcuni frangenti tende a impegnarsi poco, diciamo così.
Le prestazioni su PC rientrano tutto sommato nel ventaglio che ci aspettavamo: con una RTX 4070 si viaggia a 60 fps puntando sui 1440p e impostando tutte le regolazioni al massimo o quasi, ricorrendo eventualmente al DLSS laddove si voglia approfittare dell'appena citato ray tracing. Sono naturalmente disponibili anche funzionalità come Frame Generation e NVIDIA Reflex, oltre alla FSR per chi non possiede una scheda NVIDIA.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: Intel Core i5 13500
- Scheda video: NVIDIA RTX 4070
- Memoria: 32 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows 11
Requisiti minimi
- Processore: Intel Core i5 7600K, AMD Ryzen 5 1600X
- Scheda video: NVIDIA GTX 1070, AMD RX 5600 XT
- Memoria: 16 GB di RAM
- Storage: 30 GB di spazio richiesto
- Sistema operativo: Windows 10, Windows 11
Requisiti consigliati
- Processore: Intel Core i5 8500, AMD Ryzen 5 2600
- Scheda video: NVIDIA RTX 3060, AMD RX 6600 XT
- Memoria: 16 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows 10, Windows 11
Conclusioni
FBC: Firebreak purtroppo non convince: nonostante l'indubbio talento dei ragazzi di Remedy Entertainment, lo sparatutto cooperativo ambientato nel mondo di Control ha ben poco a che spartire con la coinvolgente avventura di Jesse Faden, puntando a portare sullo schermo un'esperienza magari poco ragionata, sicuramente mal presentata. Ci sono senz'altro momenti piacevoli e con la squadra giusta (è possibile invitare gli amici tramite codice, a proposito) tutto diventa più divertente, ma i contenuti sono effettivamente pochi, la progressione è troppo lenta e l'azione tende a ripetersi.
PRO
- L'impianto è solido, sparare e usare i vari strumenti risulta piacevole
- Oltre una certa fase si aprono tante possibilità, il punto è arrivarci
- Capita spesso di incontrare giocatori collaborativi
CONTRO
- Pochi contenuti, almeno per il momento
- Sistema di progressione lento, nonostante le modifiche
- Azione tendenzialmente ripetitiva