La Entertainment Software Association (ESA) ha annunciato la cancellazione definitiva dell'E3. La più grande fiera videoludica, nonché palcoscenico degli annunci più importanti del settore per decenni, è ufficialmente morta e non tornerà nei prossimi anni.
L'annuncio è arrivato tramite un comunicato dell'ESA inviato al Washington Post, dove l'organizzazione afferma che questa sofferta decisione è da attribuire a nuovi concorrenti e il ritiro di partner chiave.
"Dopo oltre due decenni di eventi che hanno rappresentato una vetrina centrale per l'industria videoludica statunitense e mondiale, la Entertainment Software Association ha deciso di chiudere l'E3", ha dichiarato Stanley Pierre-Louise, presidente e CEO dell'ESA.
Sappiamo che l'intero settore, i giocatori e i creatori hanno una grande passione per l'E3. Condividiamo questa passione. Sappiamo che è difficile dire addio a un evento così amato, ma è la cosa giusta da fare viste le nuove opportunità che il nostro settore ha per raggiungere fan e partner".
Sul sito ufficiale dell'Electronic Entertainment Expo, per gli amici E3, invece, appare il seguente messaggio:
"Dopo oltre due decenni di E3, uno più grande dell'altro, è arrivato il momento di dire addio. Grazie per i ricordi."
Una conclusione inevitabile?
Il tramonto definitivo della manifestazione purtroppo era nell'aria, considerando le vicende degli ultimi anni. L'E3 2023 è stato cancellato in quanto "non ha riscontrato l'interesse necessario" da partner e pubblico, mentre le edizioni 2020 e 2022 sono state cancellate a causa del Covid-19. Quella del 2021 invece si è svolta solo in digitale riscuotendo uno scarso successo.
Non c'era molto ottimismo per le edizioni future. L'E3 2024 infatti era già a rischio cancellazione, con l'ESA che puntava a reinventare la kermesse per l'edizione 2025, che tra l'altro non si sarebbe svolta a Los Angeles.
Nonostante molti giocatori siano affezionati a questa manifestazione, negli ultimi anni evidentemente ha perso lo splendore e l'importanza che aveva un tempo, con l'ESA che ha fallito nel tentativo di adattarla ai nuovi ritmi e le esigenze dell'odierno mercato videoludico, come abbiamo spiegato nel nostro speciale dedicato alla fine dell'E3.