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L'epoca delle esclusive è finita? Non per PlayStation e Nintendo

Un analista sostiene che "l'epoca delle esclusive è finita", ma di fatto soltanto Microsoft ha accantonato quella strategia, mentre PlayStation e Nintendo continuano a mantenere lo stesso approccio. Perché? Perché funziona.

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   25/07/2025
Nintendo Switch 2

"Le persone che oggi comprano una console lo fanno per l'ecosistema, per la lista amici: non convincerai più nessuno a cambiare piattaforma per via delle esclusive. Quel tempo è finito da un pezzo", ha detto l'analista Mat Piscatella, ma a me francamente non sembra che le cose stiano così.

Restando nell'ambito delle console e mettendo da parte il mercato PC, infatti, le regole sono piuttosto chiare: se vuoi giocare Donkey Kong Bananza, devi comprare un Nintendo Switch 2; se vuoi giocare Marvel's Spider-Man 2, devi comprare una PS5.

Piscatella ha fatto un discorso focalizzato sul "cambiare piattaforma", parlando di una radicalizzazione da parte dell'utenza, e questo aspetto magari ci può anche stare: se è una vita che compro Xbox perché mi piacciono le esclusive di Xbox, non sentirò l'esigenza di passare a un altro sistema sulla base delle produzioni first party presenti.

Altri giochi Xbox arriveranno su PS5 e Nintendo Switch 2 per analisti: le esclusive non sono più determinanti Altri giochi Xbox arriveranno su PS5 e Nintendo Switch 2 per analisti: le esclusive non sono più determinanti

Tuttavia, nel caso in cui mi trovassi a dover decidere quale console acquistare fra PS5, Xbox Series X|S e Nintendo Switch 2, è chiaro ed evidente che propenderei per quella su cui girano i giochi che potrebbero piacermi di più, alla faccia dell'ecosistema e della lista amici, concetto quest'ultimo che in un'epoca di esperienze online in crossplay appare sempre meno rilevante.

Quella di Microsoft non è stata una decisione a cuor leggero

Ribadito dunque che se voglio giocare le esclusive Nintendo compro una Switch 2, se voglio giocare le esclusive PlayStation compro una PS5, alla fine dei conti l'unico produttore che si è chiamato fuori da questa impostazione, che esiste da quando esistono i videogiochi, è Microsoft.

Sono tuttavia convinto che Phil Spencer non abbia preso tale decisione a cuor leggero, anzi sia stato fondamentalmente costretto a farlo per via di una situazione lato hardware ormai irrecuperabile e per rientrare degli ingenti investimenti effettuati per acquisire Activision Blizzard.

Dunque no, l'epoca delle esclusive non è affatto finita e lo dimostra il fatto che Sony e Nintendo non abbiano rinunciato a portare avanti le strategie di sempre, mentre Xbox ha dovuto fondamentalmente smantellare il proprio catalogo first party e la sua stessa identità per fare cassa, diventando in pratica un publisher come SEGA dopo il flop di Dreamcast.

Il che è assolutamente legittimo, per carità. Solo non ho capito che senso abbia produrre un'altra Xbox, arrivati a questo punto: secondo voi la gente la acquisterà in massa per l'ecosistema e la lista amici? Parliamone.

Questo è un editoriale scritto da un membro della redazione e non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.