John Fithian, il capo della National Association of Theater Owners americana, ha raccontato che le major cinematografiche stanno facendo marcia indietro sul lancio contemporaneo dei film al cinema e in streaming. Il motivo? Semplicemente non funzionano, a causa della pirateria digitale. Naturalmente il suo è un punto di vista di parte, dato il suo ruolo, ma è abbastanza facile verificarne le parole valutando i lanci dei blockbuster più recenti, quasi tutti usciti prima al cinema con finestre d'esclusiva prolungate.
Il modello di distribuzione contemporaneo sembrava aver preso forza con i confinamenti dovuti alla pandemia, che hanno costretto alla chiusura delle sale per motivi di sicurezza, favorendo i servizi di video streaming. In particolare Disney aveva deciso di lanciare alcuni suoi film in contemporanea ai cinema e su Disney+, permettendone il noleggio a pagamento, e Warner Bros. si era affidata a HBO+ per le sue pellicole. Il problema è che il nuovo modello non ha funzionato, come già detto a causa della troppa pirateria, enormemente facilitata dall'arrivo dei film su internet.
Fithian: "È chiaro che la pirateria raggiunge picchi maggiori quando i film diventano disponibili per la visione casalinga. Poco importa che si tratti di video-on-demand premium o in abbonamento."
Quindi creare finestre di esclusiva per i cinema non è solo un modo per guadagnare dai biglietti, ma anche per difendersi dal mercato dei falsi. Comunque sia il periodo d'attesa per l'arrivo dei film nei servizi di video streaming è enormemente diminuito rispetto al passato: ora bastano quarantacinque giorni per l'arrivo dei film nei vari servizi online, lì dove prima ce ne volevano in media almeno settanta.