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Giocare ai videogiochi fa bene a tutta la famiglia, per uno studio di Horizon Psytech

Secondo uno studio di Horizon Psytech, gruppo specializzato in psicologia e media digitali, giocare ai videogiochi fa bene a tutta la famiglia.

Giocare ai videogiochi fa bene a tutta la famiglia, per uno studio di Horizon Psytech
NOTIZIA di Giorgio Melani   —   15/05/2023

In occasione della Giornata Internazionale della Famiglia, il gruppo Horizon Psytech ha pubblicato i risultati di un proprio studio, che spiega come i videogiochi possano fare bene e avere influssi positivi, in termini di salute psicologica e fisica, a tutti i membri della famiglia.

Non si parla solo di generi particolarmente incentrati su enigmi o ritmiche rilassanti, ma proprio di "sparatutto", sebbene in forme piuttosto particolari: lo studio di Horizon Psytech parla infatti in particolare di Splatoon 3 e l'attività di gioco online con amici e parenti e come queste cose possano essere fonte fonte di molteplici benefici soprattutto per i più piccoli.

Il 15 maggio 2023 ricorre la Giornata Internazionale della Famiglia, un'istituzione creata nel 1993 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite con lo scopo di diffondere maggiore consapevolezza su quei processi sociali, economici, demografici e tecnologici che interessano le famiglie in tutto il mondo.

Quest'anno, in tale occasione, Nintendo ha promosso uno studio psicologico sugli effetti dei videogiochi, o almeno di alcuni di questi (ovviamente legati al marchio in questione, trattandosi di una visione impostata su tale compagnia).

Splatoon 3 è stato preso come esempio di sparatutto 'educativo'
Splatoon 3 è stato preso come esempio di sparatutto "educativo"

Prendendo come esempio i giochi Nintendo Switch e l'uso del servizio Nintendo Switch Online, gli esperti di Horizon Psytech, società che lavora nel settore della psicologia digitale e che si occupa in particolare di formazione ed educazione a riguardo, hanno evidenziato alcuni elementi positivi che emergono da un utilizzo corretto e consapevole dei videogiochi in single player e anche in multiplayer online.

In particolare, hanno voluto anche mettere insieme alcuni consigli utili a ridurre ulteriormente eventuali rischi che è possibile incontrare giocando in rete per garantire una maggiore serenità ai genitori:

  • Conoscenza attiva: è importante per ogni genitore conoscere il sistema PEGI, il sistema di classificazione dei videogiochi che permette di conoscere il contenuto di questi prima dell'acquisto, consentendo così di valutare se questi possano essere adatti all'età dei ragazzi
  • Parental Control: in NSO, ma anche negli altri servizi online delle console, è prevista la possibilità di creare un "account bambini" e/o attivare un sistema di parental control (filtro famiglia) per monitorare l'attività sulla console
  • Media Education: il buon utilizzo dello strumento si basa su una buona educazione ai videogiochi. È quindi importante che il bambino sia parte attiva del processo educativo, avendo conoscenza degli eventuali fattori di rischio a cui è parzialmente esposto
  • Modelli comportamentali: Il tipo di relazione che un genitore propone a un ragazzo è predittivo della conflittualità che potrà svilupparsi rispetto al tema. Anche la pratica videoludica può rappresentare un momento di socializzazione
  • Il gruppo famiglia: è possibile acquistare un'iscrizione familiare grazie alla quale tutti i membri di una famiglia con un account personale sulla console, per quanto riguarda NSO in particolare

Horizon Psytech ha peraltro realizzato un approfondimento su Splatoon 3, con lo scopo di illustrare i benefici che un utilizzo controllato dei videogiochi del tipo "sparatutto" può avere sui bambini:

"Splatoon 3, pur rientrando nella categoria di giochi sparatutto, comprende delle dinamiche che attenuano fortemente l'impatto dei propri contenuti, in linea con l'utenza di bambini (PEGI 7) cui è dedicato. Ad esempio, il mondo di gioco è presentato in formato cartone animato, non si sparano proiettili, ma vernice e non è possibile morire o ferire gli altri giocatori. Pur comprendendo una dinamica a squadre competitiva, è molto orientato al lavoro di squadra".

In generale, scrivono gli esperti, i videogiochi appartenenti alla categoria "Sparatutto" sono comunemente noti per la diretta associazione a rappresentazioni virtuali di contesti o comportamenti violenti. La ricerca scientifica ha tuttavia dimostrato che non sono i videogiochi la causa di comportamenti aggressivi (Greenfield, D.N., 2018). Studi recenti, hanno inoltre aggiunto che giocare ai videogiochi porterebbe, anzi, a un ispessimento a lungo termine della corteccia cerebrale nelle regioni somatosensoriali, paraippocampali e nel lobulo parietale superiore (Momi, D., et al., 2018). Queste aree sono notoriamente interessate nel processamento della conoscenza spaziale, abilità visuo-spaziali, esecuzione motoria, inibizione degli stimoli, movimenti oculari.

Secondo lo studio, i giochi sparatutto, che richiedono flessibilità cognitiva, rapidità di reazione, capacità di cambiamento task, sono adatti quindi a sviluppare capacità quali attenzione selettiva, mantenimento dello stimolo visivo, inibizione, efficacia di ricerca visiva, soppressione dell'interferenza visiva, flessibilità cognitiva, decision making e multitasking. Inoltre, giocare a giochi sparatutto è associato ad una maggiore capacità nel discriminare le informazioni rilevanti (Colzato, L.S., et al., 2013).

Sono state inoltre individuate delle correlazioni tra il videogioco e il benessere psicologico poiché questi soddisfano alcuni bisogni umani fondamentali: competenza, relazione e autonomia. Secondo una ricerca recente, condotta dall'Istituto Nazionale per la Salute degli USA analizzando 2000 bambini, coloro i quali giocano abitualmente ai videogiochi hanno performance cognitive superiori ai coetanei che non hanno mai giocato (Chaarani, B et al., 2022).