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Google, scoppia il caso delle molestie sessuali

Google è stata accusata di aver coperto un'accusa di molestie sessuali rivolta al creatore di Android, Andy Rubin, facendo passare il suo addio come una scelta personale

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   26/10/2018

Google ha licenziato 48 persone, fra cui 13 dirigenti, per via di accuse di molestie sessuali dal 2016 a oggi. L'amministratore delegato dell'azienda, Sundar Pichai, ha inviato una lettera agli impiegati dicendo che sarebbe stata adottata una linea dura contro questo tipo di comportamenti.

Il messaggio è stato scritto in risposta a un articolo del New York Times in cui viene riportato come il creatore di Android, Andy Rubin, abbia riceuto una buonuscita pari a 90 milioni di dollari nonostante le accuse di molestie. Un fatto che i suoi portavoce hanno negato.

Sembra che Rubin abbia lasciato Google nel 2014 per lanciare una nuova azienda chiamata Playground, venendo salutato come una sorta di eroe, ma dietro l'abbandono si nascondeva appunto una condotta inappropriata che è passata sotto silenzio.

Per reagire a questo tipo di situazione, Sundar Pichai ha dichiarato che al momento Google sta adottando un approccio molto severo nei confronti delle molestie sessuali, e che nessuno degli impiegati licenziati negli ultimi due anni per queste motivazioni ha ricevuto una buonuscita.

Stando all'articolo del New York Times, due dirigenti di Google hanno raccontato di come l'allora amministratore dell'azienda, Larry Page, abbia chiesto a Rubin di dimettersi dopo che la compagnia aveva confermato l'accusa di una dipendente circa un rapporto sessuale avvenuto in una stanza d'albergo nel 2013.

Un'indagine interna confermò che le accuse della donna erano credibili, ma Google non ha confermato questa versione e Rubin sostiene che la sua partenza non sia stata legata a tali questioni, bensì a una sua personale decisione.