In una battaglia legale che potrebbe riscrivere le regole del gioco per le piattaforme di distribuzione delle app, Google si trova di fronte a richieste significative di riforma del suo Play Store. Il caso, presieduto dal giudice distrettuale degli Stati Uniti James Donato a San Francisco, vede il creatore di Fortnite, Epic Games, chiedere un'apertura maggiore del mercato delle app Android.
Il risultato dell'udienza
Epic Games ha sollecitato il giudice Donato a ordinare a Google di permettere agli sviluppatori Android di offrire agli utenti più opzioni di pagamento senza interferenze da parte del colosso tecnologico. Inoltre, Epic desidera introdurre sul mercato Android i propri store, come l'Epic Games Store, senza ritardi e barriere.
Durante l'udienza di giovedì, il giudice Donato ha ascoltato le testimonianze di esperti riguardo le modifiche proposte da Epic e l'opposizione di Google a tali cambiamenti. Donato ha espresso scetticismo riguardo la vastità delle riforme proposte da Epic, definendole "troppo vaghe e indefinite". Ha anche affermato che Google, qualificato come "monopolista illegale", dovrà subire qualche tipo di sanzione.
Il caso ancora è aperto
Epic ha convinto una giuria l'anno scorso che Google avesse illegalmente limitato la concorrenza imponendo restrizioni sui download di app sui dispositivi Android e sui pagamenti agli sviluppatori per le transazioni in-app. L'azienda non ha cercato danni monetari, ma ha richiesto un'ingiunzione giudiziaria che potrebbe forzare Google a cessare alcune pratiche e a implementarne altre.
Google ha descritto le riforme proposte da Epic come nocive e ingiustificate, esortando il giudice Donato a respingerle. Google ha inoltre argomentato che un'ingiunzione radicale non è necessaria, dopo aver accettato in un caso separato di apportare alcuni cambiamenti al suo Play Store e di pagare 700 milioni di dollari in un accordo con gli stati e i consumatori.
Il giudice Donato, che sta supervisionando entrambi i casi, ha messo in dubbio l'equità dell'accordo e sta valutando se approvarlo. Non ha emesso un verdetto giovedì sull'ingiunzione proposta da Epic e ha espresso il desiderio di approfondire ulteriori questioni tecnologiche che potrebbero emergere nella sua sentenza. Ha programmato le arringhe finali per una data successiva, possibilmente ad agosto, e ha espresso l'intenzione di emanare la sua sentenza "prontamente".
Play Store aperto a tutti
Quindi, a conti fatti, Epic Games avrebbe delle richieste molto specifiche da fare a Google, richieste che se approvate potrebbero davvero stravolgere lo status quo. Tutte queste sono riscontrabili sul documento, pubblicato online, ma riassumendo abbiamo un paio di punti davvero interessanti.
Tra la più scontata c'è una sorta di clausola in cui Google non potrebbe rivalersi su Epic Games una volta chiuso il tutto, una sorta di accordo per evitare ripercussioni future. Ciò che però sbalordisce è che, stando a tali punti, Google dovrà fornire agli store di terze parti accesso a tutto il catalogo di app del Play Store. Di base, si tratterebbe di poter scaricare tutte le app che sono sullo store di Google, anche su store come l'Epic Games Store.
Per Google ovviamente queste richieste sono eccessive, e adesso starà al giudice decidere se appoggiarle in toto, in parte o se rispedire al mittente tale documento per farne scrivere uno nuovo.