Con la chiusura di Google Stadia, la casa di Mountain View aveva fatto sapere che la tecnologia di streaming per i videogiochi sarebbe comunque stata sfruttata concedendola in licenza ad altre compagnie di terze parti, ma sembra che la decisione sia stata ritrattata, con la chiusura anche di questa iniziativa.
L'affermazione arriva da Jack Buser, director of game industry solutions presso Google Cloud: "Non offriremo più quell'opzione di streaming", ha riferito Buser ad Axios, perché a quanto pare quella tecnologia "era strettamente legata a Stadia stessa". Dunque la chiusura di una determina anche la conclusione della tecnologia su cui era basata: "Quando abbiamo deciso di lasciare Stadia, questa sorta di offerta non poteva continuare a sussistere".
Non è chiaro se dietro ci siano decisioni di ordine tecnologico o economico, o più probabilmente entrambe le cose insieme, ma di fatto l'iniziativa "Immersive Stream for Games" è destinata a concludersi, così come successo a Google Stadia. Tuttavia, Google continuerà ad essere attiva in ambito gaming e cloud fornendo supporto per le piattaforme live service attraverso Google Cloud for Live Games.
Come riferito da Buser, "Siamo al nostro meglio quando aiutiamo gli altri a costruire questo genere di cose, non necessariamente quando le costruiamo noi", il che è anche un peccato, perché l'infrastruttura tecnologica di Google Stadia funzionava invece molto bene per i videogiochi.
Finora, la tecnologia di Stadia attraverso l'iniziativa "Immersive Stream for Games" era stata utilizzata per consentire di giocare in streaming a Batman: Arkham Knight attraverso il servizio AT&T in USA e per la demo online di Resident Evil Village, ma a quanto pare non ci saranno ulteriori seguiti a queste esperienze.