Il ban disposto dal governo USA nei confronti di Huawei ha costretto l'azienda cinese a rivedere i suoi piani di espansione. Come riporta il South Morning Post, i traguardo a breve e medio termine sono stati modificati rinunciando di fatto al sorpasso nei confronti di Samsung, originariamente pianificato entro il 2020.
Il presidente di Honor, brand di proprietà del colosso cinese, riferisce che "vista la situazione, è troppo presto per dire se saremo in grado di raggiungere l'obiettivo di diventare il produttore numero uno".
Come già sappiamo, il provvedimento intrapreso dall'amministrazione Trump nei confronti di Huawei sarà sospeso fino al prossimo 19 agosto. Ciò nonostante diversi fornitori e partner della compagnia cinese sembrano intenzionati a interrompere i rapporti commerciali.
La conseguenza più diretta di quanto accaduto sarà la riduzione della produzione di smartphone. Foxconn, responsabile dell'assemblaggio dei dispositivi recanti il marchio Huawei, ha rallentato l'attività bloccando diverse linee di produzione.
Una situazione che peraltro non trova corrispondenza nei risultati conseguiti da Huawei nel primo trimestre dell'anno. Stando ai dati forniti da Gartner, infatti, la società ha infatti registrato una crescita del 69% in Europa e del 33% in Cina, con un incremento della quota di mercato dal 10,5% al 15,7%.