Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, l'iPhone 16 sta riscontrando una domanda tale da far aumentare il suo prezzo oltre il listino in diverse transazioni all'ingrosso. B-Stock, uno dei principali rivenditori B2B, ha dichiarato che il modello attuale si vende a circa l'1,5% sopra il prezzo di vendita. Questo fenomeno, simile a quanto avvenuto con l'iPhone 12, si spiega con quattro fattori principali che stanno sostenendo la domanda del nuovo modello.
Sconti sulle tasse
In primo luogo, alcuni modelli di iPhone 16 richiedono tempi di attesa prolungati, portando clienti internazionali a pagare un sovrapprezzo per evitare lunghe attese e ottenere il prodotto rapidamente. Inoltre, in mercati come Asia, Sud America e Medio Oriente, il prezzo al dettaglio è generalmente più alto a causa delle tasse d'importazione. Qui, l'acquisto di telefoni tecnicamente di seconda mano, anche se sigillati, consente risparmi significativi grazie alle agevolazioni fiscali, generando una domanda particolarmente alta. La situazione è ulteriormente influenzata dalla recente decisione di Apple di ridurre la produzione dei modelli iPhone 16 e 16 Plus, aggiungendo una certa scarsità di disponibilità sul mercato.
Accesso prioritario
Negli Stati Uniti, molte transazioni all'ingrosso beneficiano di sconti fiscali statali, e per alcune aziende acquistare in blocco può risultare vantaggioso, anche a un prezzo superiore al retail, dato il risparmio sulle tasse di vendita. Infine, alcuni rivenditori sono disposti a pagare prezzi superiori per avere accesso prioritario agli stock e per compensare il costo del dispositivo con i guadagni provenienti da servizi aggiuntivi, come assicurazioni o piani telefonici.
Ma tutto questo non è una novità per iPhone: B-Stock segnala che il modello iPhone 12 continua a vendere bene usato. La sua popolarità è dovuta alla somiglianza con le generazioni successive, che non hanno introdotto grandi cambiamenti in termini di design e funzioni. Anche gli iPhone 13 e i 15 Pro Max continuano a riscuotere successo, mantenendo fino al 74% del loro valore di vendita originale, nonostante il lancio del nuovo device.