Le vendite dell'hardware PC sono crollate nel quarto trimestre del 2022, quello natalizio, scendendo di ben il 28% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Tra desktop, laptop e workstation sono state vendute 67,2 milioni di unità. I dati sono stati rilevati dalla compagnia di analisi IDC.
Fortunatamente le notizie non sono soltanto negative, visto che si parla di una distribuzione superiore agli anni pre-pandemia per il 2022, con le vendite che dovrebbero aumentare nel 2023 o al massimo a inizio 2024.
Insomma, gli effetti positivi della pandemia sul mercato PC sono finiti e ora si sta tornando a quote più normali, nonostante nel corso del 2022 siano state vendute complessivamente 292,3 milioni di unità, una quantità considerata comunque molto buona, ma decisamente inferiore ai 350,1 milioni di PC venduti nel 2021.
Un problema davvero grosso però è la diminuzione del prezzo medio pagato dai consumatori. Stando a IDC i prezzi sono stati tagliati per svuotare i magazzini, riempiti negli anni precedenti, ma c'è anche da considerare il costo dei PC preassemblati, sceso notevolmente nel corso dell'anno, con il rientro della crisi dei semiconduttori.
Paradossale quindi che produttori come AMD e Nvidia abbiano lanciato solo prodotti molto costosi nell'ultimo periodo, senza considerare tutti questi fattori.
Tra le compagnie che producono PC, la prima in classifica è Lenovo, con il 23,3% del mercato, pur a fronte di un calo del 16,9%. Seconda HP, con il 18,9% del mercato (calo del -25,3%). Seguono Dell, Apple e ASUS. Tre le prime cinque, l'unica che ha fatto segnare una crescita, seppur soltanto del 2,5%, è stata Apple.