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Metal Gear Solid Delta: Snake Eater osa pochissimo e va assolutamente bene così

Metal Gear Solid Delta: Snake Eater è un remake estremamente fedele al capolavoro di Hideo Kojima del 2004. Forse anche troppo?

NOTIZIA di Stefano Paglia   —   22/08/2025
Naked Snake in Metal Gear Solid Delta Snake Eater

I remake sono ormai una presenza costante nel panorama videoludico. Eppure, ogni volta che ne viene annunciato uno, si riapre la solita discussione: quanto deve essere fedele all'originale? Meglio una riproposizione 1:1, limitando le modifiche al solo comparto grafico, oppure è lecito aspettarsi una revisione del gameplay, una modernizzazione delle meccaniche, magari qualche ritocco narrativo per renderlo interessante anche per il pubblico di oggi?

La risposta spesso difficilmente mette d'accordo tutti. Nel caso di Metal Gear Solid Delta: Snake Eater, però, Konami ha preso una posizione netta: non modificare quasi nulla, se non l'aspetto visivo. Questo rifacimento non osa. Non reinventa. Non stravolge. È una riproduzione meticolosa, quasi reverenziale, del capolavoro del 2004. Stessi dialoghi. Stesse meccaniche. Stessa regia. E va benissimo così. Anzi, probabilmente era una scelta obbligata per l'azienda giapponese, per resuscitare la serie senza far storcere il naso al pubblico.

Un punto di ripartenza, in vista di altri rifacimenti... e nuovi giochi?

Dopo anni di distanza dal settore dei videogiochi premium, la Konami di oggi non dispone di un team interno con l'esperienza necessaria per reinterpretare un'opera complessa come MGS3. Modificare Snake Eater avrebbe significato toccare direttamente l'eredità di Hideo Kojima, un autore che ha plasmato l'identità della saga con una visione autoriale rara nel mondo dei blockbuster. Si poteva osare di più su alcuni aspetti per svecchiare l'originale? Sicuramente sì, ma qualsiasi cambiamento, anche solo una battuta riscritta o una meccanica alterata, sarebbe stato percepito come una (o l'ennesima, a seconda dei punti di vista) pugnalata alle spalle dei fan storici.

Metal Gear Solid Delta, il remake di Snake Eater è la versione migliore del capolavoro di Kojima? Metal Gear Solid Delta, il remake di Snake Eater è la versione migliore del capolavoro di Kojima?

E Konami lo sa bene. Dopo la rottura con Hideo Kojima e il controverso e poco apprezzato Metal Gear Survive, la fiducia del pubblico era ai minimi storici. Affidare il compito di ammodernare il comparto grafico a Virtuos - uno studio specializzato in remaster e supporto tecnico - e limitare al minimo indispensabile le modifiche al gameplay è stato un segnale chiaro: questo non è il momento di rischiare, ma di riavvicinare i fan nella maniera più sicura possibile, e al tempo stesso avvicinare i nuovi giocatori.

Tutto ciò è stato possibile anche grazie al fatto che Metal Gear Solid 3 non dimostra affatto di avere più di vent'anni. Certo, alcuni aspetti sono inevitabilmente invecchiati, ma l'approccio tattico e creativo allo stealth, le meccaniche di sopravvivenza, l'ambientazione, la narrativa da spy story romanzata e le geniali trovate di Hideo Kojima lo rendono un classico senza tempo, capace di parlare ancora oggi a giocatori di generazioni diverse.

Per osare ci sarà tempo. Delta Snake Eater non è un punto di arrivo, ma un punto di ripartenza. Se il remake riuscirà a convincere i fan, Konami potrà forse pensare a un futuro per la saga, non solo attraverso ulteriori rifacimenti e remaster, ma anche episodi completamente inediti, nuove idee e, chissà, nuovi autori. Lo ha praticamente confermato anche a più riprese il producer della serie, Noriaki Okamura, e in particolare, in una recente intervista a Rolling Stone, ha spiegato che lavorare al remake ha dato modo alla nuova generazione di sviluppatori di Konami di "capire come creare e sviluppare un Metal Gear", con l'intento di "creare un team in grado di portare avanti l'eredità" della saga. Ma prima di tutto, era necessario ricollegarsi ai fan e, al tempo stesso, far scoprire la serie a una generazione di pubblico completamente all'oscuro delle gesta degli Snake.

Questo è un editoriale scritto da un membro della redazione e non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.