Per molti giocatori, una delle grandi decisioni prese da Sony che ha fatto più soffrire è stata la chiusura dello storico Japan Studio che ha realizzato (o aiutato a realizzare) tanti giochi amati, generazione dopo generazione. Secondo l'ex-capo di PlayStation, però, la scelta non è stata una sorpresa e si è trattato un po' di una "potatura di un bonsai".
Ricordiamo che Japan Studio è stato responsabile di alcuni dei più grandi successi di PlayStation nel corso degli anni, da Ape Escape e Legend of Dragoon, a Shadow of the Colossus e Gravity Rush. Nel 2021 lo studio è stato effettivamente sciolto e Team Asobi, ovvero quello di Astro Bot, è diventato indipendente come studio PlayStation.
Le parole dell'ex-capo di PlayStation su Japan Studio
"È stato triste", ha detto. "Non è stata necessariamente una sorpresa. Voglio bene ad Allan [Becker, ex capo del Japan Studio], e lui ha lavorato molto duramente, ma c'era molto malessere legato all'eredità del team. È dura quando uno studio non ha avuto un successo per un po' di tempo, poi si dimentica come ci si sente. Sai, se hai un successo una volta è come una droga, sei alla ricerca del prossimo, giusto? E se non lo fai per un po', ti dimentichi come ci si sente e inizi a dimenticare come arrivarci".
"Probabilmente c'erano due strade. Una era la strada che hanno preso loro. L'altra strada era un vero e proprio programma di ripresa guidato dall'amore. E forse il Team Asobi è proprio questo. È come potare un bonsai, no? Lo riduci al nocciolo e vedi se può crescere di nuovo".
Se vi interessa l'argomento, potete leggere il nostro speciale intitolato: Japan Studio, una storia di coraggio che ci ha lasciato in eredità il Team Asobi.