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Nintendo contro l'emulazione, ma allora perché continua a vendere sempre le stesse rom di sistema in sistema?

L'emulazione è illegale e Nintendo ha tutto il diritto di tutelarsi, ma allora si faccia qualcosa per tutelare anche i clienti e la memoria storica del medium videoludico

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   24/07/2018

Sulla scena dei cosiddetti retro indie moderni, ossia quei titoli commerciali sviluppati per vecchi sistemi come lo ZX Spectrum o il Commodore 64, è pratica diffusa fornire ai clienti, oltre ai supporti fisici originali, le versioni digitali dei giochi acquistati. Teoricamente non c'è alcun obbligo di farlo, ma chi vende questi giochi è cosciente di operare in un mercato di nicchia dove i servizi supplementari sono sempre graditi da chi supporta la scena (non per niente ne stiamo parlando anche noi).

Ad esempio acquistando Rocky Memphis - Legend of Atlantis, titolo di Psytronik per Commodore 64 di recente pubblicazione (se vi interessa, visitate la pagina del gioco su Itch.io), si riceve anche un archivio digitale in cui si trovano un file di istruzioni e ben quattro cartelle, ognuna con dentro il gioco ridotto in un formato differente.

Tutti i formati sono leggibili dagli emulatori più diffusi e volendo possono essere copiati sui relativi supporti fisici (cassette, floppy, cartucce). Una delle cartelle contiene addirittura un file già pronto per essere utilizzato con il TheC64 Mini, così da rendere più semplice la fruizione del gioco a chi ha preso la mini console lanciata a inizio anno.

Ottenere le rom dei videogiochi acquistati offre una serie di vantaggi che solitamente non si ottengono dai normali titoli commerciali. Il più evidente è che il videogiocatore ne diventa a tutti gli effetti il proprietario. Teoricamente tra molti anni qualcuno potrà prendere il file .tap di Rocky Memphis - Legend of Atlantis scaricato oggi e utilizzarlo con un emulatore di C64 per Windows 25 senza problemi, fruendo dello stesso identico gioco. Eticamente si tratta di un modo di vendere ineccepibile, perché concede al cliente un diritto che solitamente gli viene negato.

È di ieri la notizia delle azioni legali intraprese da Nintendo contro dei siti di emulazione, che ha scatenato una grossa discussione. Lungi da noi voler negare al produttore giapponese il diritto di tutelare le sue proprietà intellettuali come meglio crede, ma è inevitabile fare alcune riflessioni in materia. Intanto chiediamoci: come sono stati tutelati negli anni gli acquirenti dei vecchi giochi di Nintendo acquistati sui suoi nuovi sistemi? Chi ha acquistato Super Mario Bros. per Wii per cosa ha pagato in realtà? La risposta è semplice: per la rom della versione NES fatta girare tramite emulazione. Quindi la rom è diventata sua? Assolutamente no: ripubblicato Super Mario Bros. su Wii U, il giocatore di cui sopra per giocarci ha dovuto ripagarlo, acquistando cosa? La stessa rom. Sì, di fatto in digitale Nintendo continua a vendere le rom dei suoi giochi senza garantirne mai il possesso effettivo all'acquirente, che sistema dopo sistema è costretto a ripagarle.

Badate bene che la questione non è che i giochi siano sempre gli stessi, ma che proprio i file siano identici: a cambiare è l'emulatore. Ecco, perché quando acquisto una nuova console di Nintendo non mi viene fatto pagare solo il nuovo emulatore, garantendomi il diritto di continuare a fruire dei titoli già acquistati, come del resto fanno gli sviluppatori semi-amatoriali di cui vi abbiamo raccontato sopra? Perché mi viene rivenduto sempre lo stesso file?

Altra questione: come li conserviamo questi titoli se vengono fatti sparire a ogni cambio di console? L'emulazione magari non è la risposta giusta dal punto di vista legale, ma se qualcuno volesse oggi giocare ad Hagane, o a Kirby Super Star, o a Ogre Battle senza spendere un occhio sul mercato dell'usato, come potrebbe fare?

L'emulazione è sicuramente illegale, ma esiste un modo alternativo per conservare la memoria storica del medium videoludico, visto che i detentori dei diritti sono completamente disinteressati a farlo?

Ricapitoliamo: emulare non è né legale né etico, ma far acquistare più volte lo stesso file di gioco senza garantire il diritto di poterlo continuare a fruire negli anni, senza doverlo ogni volta ripagare, cos'è?

Precisiamo: non stiamo discutendo la questione dal punto di vista legale, perché Nintendo ha il diritto di fare ciò che vuole con i suoi prodotti. Vorremmo solo ragionarci su partendo da una prospettiva più ampia e pratica.