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Nintendo ha il dovere di preservare i giochi eShop del 3DS e di Wii U?

Nintendo chiuderà gli eShop del 3DS e di Wii U? I giochi solo digitali andranno perduti: di chi è compito preservarli? Parliamone.

NOTIZIA di Nicola Armondi   —   16/02/2022

È notizia odierna il fatto Nintendo ha intenzione di chiudere gli store eShop di Nintendo 3DS e Nintendo Wii U tra circa un anno, ovvero a marzo 2023. Questo significa che gli appassionati possessori delle due console non potranno più effettuare acquisti tramite la piattaforma digitale, ma è confermato che tutto ciò che è già stato acquistato potrà ancora essere scaricato sulle console. È anche confermato che sarà possibile scaricare aggiornamenti e giocare online.

Precisiamo anche che la cosa non è un fulmine a ciel sereno, in quanto già sapevamo che i due store digitali avrebbero chiuso i battenti in 42 nazioni, quindi era solo questione di tempo prima che Nintendo annunciasse la cosa anche per gli Stati Uniti d'America e l'Europa.

Non perdendo accesso al proprio contenuto, di primo impatto e ragionando dal lato dell'utente, si tratta di un danno tutto sommato minimo e le motivazioni di Nintendo sono ovvie e per molti anche condivisibili. Parliamo dopotutto di due piattaforme che non sono particolarmente utilizzate dai giocatori e non escono nuovi giochi da tempo. Mantenere attivo il lato di vendita ha i propri costi e per Nintendo - che rimane sempre e comunque una compagnia a scopo di lucro - ha poco senso continuare a supportare quegli eShop, visto che il suo business si trova su Switch.

Miyamoto di fronte a uno stand di Wii U
Miyamoto di fronte a uno stand di Wii U

C'è però un lato della questione più problematico: la preservazione dei giochi esclusivamente digitali. I titoli venduti anche in formato fisico, in un modo o nell'altro, rimarranno disponibili: alcuni saranno rari e più costosi, mentre altri saranno più a buon mercato, ma in qualche modo sarà possibile negli anni a venire trovare un modo per giocarli.

I giochi 3DS e Wii U esclusivamente digitali che non hanno ricevuto un porting andranno però perduti per sempre. Ovviamente la situazione non è esclusiva di Nintendo e si applica a qualsiasi store.

La domanda che vogliamo però porvi oggi è se, dal vostro punto di vista, è compito di Nintendo o degli sviluppatori dei singoli giochi preoccuparsi di preservare i vecchi giochi.

Da un lato, Nintendo (ma anche Sony, Microsoft, Valve, Epic Games...) ha il potere decisionale di bloccare completamente la vendita di questi videogiochi ed è quindi "colpevole" di ogni decisione presa, ma al tempo stesso non ne detiene direttamente i diritti ed è "ingiusto" obbligarla a preoccuparsi di prodotti altrui.

Gli sviluppatori e/o relativi editori, invece, hanno legalmente il controllo sui giochi e in un certo senso hanno anche il dovere (forse? O forse no?) "artistico" di rendere le loro opere accessibili al pubblico futuro. Sappiamo però che all'atto pratico, sopratutto dopo anni, i diritti sui giochi e sulle singole componenti che li compongono (pensiamo ad esempio la musica su licenza) sono divisi tra più società, che vengono chiuse, riaperte, scomposte, vendute a pezzi e il tutto diventa un incubo burocratico ed economico, impossibile da gestire soprattutto per i team più piccoli.

In poche parole, la questione è complicata ma chiediamo a voi, a pelle, di dirci chi dovrebbe avere il dovere di preservare i vecchi giochi. Sempre che, dal vostro punto di vista, sia una questione importante. Magari perdere per sempre certi videogiochi non è un problema. Parliamone.

Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.