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Nintendo: ricavi e profitti in calo nell'ultimo quarto fiscale

Nintendo ha pubblicato i suoi ultimi risultati finanziari, che mostrano un calo netto rispetto allo stesso quarto fiscale dell'anno precedente.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   04/11/2021

Nintendo ha pubblicato il suo resoconto finanziario per il secondo quarto dell'anno fiscale 2021/2022, che mostra un calo netto nei ricavi e nei profitti rispetto all'anno precedente. Si parla di 2,70 miliardi di dollari di ricavi (-26,7% anno su anno) e di 897 milioni di dollari di utili (-31,7%), con un declino delle vendite di Nintendo Switch del 39,7% e del software del 19%. L'unico settore in crescita è quello degli abbonamenti, dei contenuti aggiuntivi e dei giochi solo digitali, che ha visto una crescita del 17% rispetto all'anno precedente.

Uno dei motivi principali della caduta è la mancanza di un lancio forte come quello di Animal Crossing: New Horizons, che se ricordate ha segnato l'intero 2020 di Nintendo. Nello stesso quarto fiscale dell'anno scorso il 40% dei giocatori che acquistarono Nintendo Switch presero anche una copia dell'ultimo Animal Crossing. Insomma, il gioco vendette anche l'hardware.

Altri fattori sono: la crisi dei semiconduttori, la riduzione dell'influenza del COVID-19 sulla vita sociale delle persone (meno gente costretta a stare in casa), il successo di Monster Hunter Rise che ha ridotto le vendite dei first party (Nintendo guadagna ovviamente meno dai third party che dai first party).

Vediamo come si distribuiscono i ricavi nei vari segmenti in cui è attiva Nintendo:

  • Hardware console: 1,17 miliardi di dollari / 43%
  • Software pacchettizzato: 0,80 miliardi di dollari / 30%
  • Software digitale: 0,30 miliardi di dollari / 11%
  • Abbonamenti / Espansioni / Titoli solo digitali: 0,31 miliardi di dollari / 12%
  • Mobile + licenze delle proprietà intellettuali: 0,11 miliardi di dollari / 4%

Da sottolineare che le vendite digitali totali sono state di 611 milioni di dollari, il 3% in meno rispetto all'anno precedente.

Un nota a parte merita il settore mobile, calato dell'8,5% rispetto all'anno scorso, probabilmente per la mancanza di lanci e per il disinteresse generale da parte della compagnia, che lo ha abbandonato un po' a se stesso.