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Nintendo: Shigeru Miyamoto vorrebbe rendere Mario il nuovo Topolino

Shigeru Miyamoto lancia la sfida a Topolino con i suoi progetti sul futuro di Mario, ma dietro non c'è solo una questione di notorietà internazionale quanto un nuovo modo di intendere il personaggio.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   24/11/2019

Shigeru Miyamoto, leggendario game designer Nintendo, ha fatto di recente un ardito parallelo che potrebbe però non essere così assurdo, sostenendo di voler rendere Mario il nuovo Topolino per il pubblico di massa, con motivazioni ben precise.

In un'interessante intervista condotta dalla pubblicazione nipponica Nikkei, Miyamoto ha parlato dello stile di sviluppo in Nintendo, del futuro e del passato della compagnia e anche su come questa possa evolversi in maniera da rafforzarsi ancora di più.

Ha anche riferito di voler rendere Mario il nuovo Topolino, ma questo non solo sul piano della notorietà: non si tratta dunque di una sorta di corsa alla fama imperitura, quanto piuttosto al modo di presentare il personaggio in modo che venga recepito in una certa maniera dal pubblico magari più lontano dal mondo dei videogiochi.

"Molti genitori vogliono che i loro figli stiano lontani dai videogiochi", ha affermato Miyamoto, "ma questi stessi genitori non hanno invece problemi a consentire ai bambini di vedere i film Disney", ha spiegato il game designer, che a quanto pare è colpito da questa differenza di trattamento. "Non possiamo veramente sfidare Disney finché i genitori non iniziano a sentirsi a proprio agio con il fatto che i figli giochino ai titoli Nintendo".

Mentre Mario è probabilmente in grado di avere un impatto culturale e un successo finanziario paragonabile a quello di Topolino, secondo Miyamoto, il grosso distacco permane nella posizione che l'idraulico Nintendo può assumere nell'immaginario e nella psiche del grande pubblico rispetto al personaggio Disney, e questa è una sfida che può richiede generazioni per essere vinta.

Questa idea ha però spinto Miyamoto a voler evitare di interpretare Mario in maniera troppo rigida, consentendo anche una certa libertà agli sviluppatori di esplorare diverse prospettive e interpretazioni del personaggio e del suo mondo, magari per renderlo fruibile da un pubblico più allargato.