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Un nuovo studio accusa i videogiochi di rendere i giovani più violenti

L'eterno dibattito si riaccende e bisogna tornare a chiederci se i videogiochi influiscano o meno sul comportamento dei più giovani.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   03/10/2018

Stando a un nuovo studio i videogiochi hanno una parte di responsabilità per il comportamento violento di molti giovani. Lo studio, pubblicato negli Atti dell'Accademia Nazionale delle Scienze degli Stati Uniti d'America o PNAS che dir si voglia, definisce l'effetto dei giochi violenti sulle menti dei più giovani minore, ma statisticamente rilevante.

I ricercatori hanno osservato 17.000 persone tra i 9 e i 19 anni di età, dal 2010 fino al 2017 in USA, Canada, Germania e Giappone. Hanno concluso che l'uso di videogiochi violenti aumenta le probabilità di comportamenti violenti nei più giovani.

Jay Hull, il ricercatore capo, ha dichiarato che nonostante sia molto piccolo, un certo impatto è comunque presente. Uno dei suoi studi precedenti aveva dimostrato che un giovane che gioca ai titoli più violenti ha statisticamente più possibilità di essere spedito dal preside per rissa.

L'ESA, l'associazione di categoria che rappresenta l'industria videoludica negli Stati Uniti, ha risposto affermando che già esistono numerosi studi che hanno escluso collegamenti tra i comportamenti violenti e i videogiochi e che, anzi, da quando i videogiochi sono diventati di massa negli anni '90, i crimini violenti sono diminuiti invece che aumentati.

Del resto, dice l'ESA, gli stessi videogiochi giocati negli Stati Uniti lo sono anche nel resto del mondo, dove n

Fortnite Skull Trooper 2

on esiste il trend di violenza denunciato nell'articolo.