I documenti legali depositati dagli avvocati che rappresentano OpenAI e io, la startup co-fondata da Jony Ive, stanno facendo emergere dettagli significativi sugli sforzi congiunti delle due entità per sviluppare un dispositivo hardware basato sull'IA destinato al mercato di massa. Queste informazioni emergono nell'ambito di una controversia legale per violazione di marchio avviata questo mese da iyO, un'azienda supportata da Google e specializzata in auricolari personalizzati che si interfacciano con altri dispositivi.
Una controversia che ha portato OpenAI a rimuovere materiali promozionali relativi all'acquisizione di io, del valore di 6,5 miliardi di dollari, in ottemperanza a un'ordinanza del tribunale. OpenAI, tuttavia, ha dichiarato di voler contestare con fermezza le accuse di violazione di marchio mosse da iyO, evidenziando una complessa interazione tra innovazione tecnologica, strategie di mercato e normative legali.
Non auricolari, non un wearable: sa soltanto quello che non è
Secondo quanto rivelato nei documenti presentati nell'ambito della causa iyO, OpenAI e i vertici di io, molti dei quali ex figure chiave di Apple, hanno dedicato l'ultimo anno a un'intensa attività di ricerca e sviluppo focalizzata sui dispositivi audio in-ear. Un documento datato 12 giugno ha evidenziato come le aziende abbiano acquisito almeno trenta paia di cuffie prodotte da diverse realtà, con l'obiettivo di analizzare l'attuale panorama del mercato. Negli ultimi mesi, i dirigenti di OpenAI e io hanno inoltre tenuto incontri con i leader di iyO, presentando le proprie innovazioni in ambito in-ear, come dimostrato dalle comunicazioni email emerse durante il procedimento legale.
Tang Tan, dirigente di lunga data di Apple e co-fondatore di io, dove ricopre il ruolo di Chief Hardware Officer, ha però rilasciato una dichiarazione al tribunale nella quale precisa che il prototipo menzionato da Sam Altman, CEO di OpenAI, nel video di lancio di io, "non è un dispositivo in-ear, né un dispositivo indossabile". Tan ha inoltre sottolineato che il design di tale prototipo è ancora in fase di definizione e che il prodotto non sarà disponibile per la pubblicizzazione o la vendita per almeno un altro anno. Il fattore di forma del primo dispositivo hardware sviluppato da OpenAI e io rimane, dunque, avvolto nel mistero: anche Evans Hankey, ex dirigente Apple e co-fondatrice e Chief Product Officer di io, ha dichiarato in una deposizione al tribunale che io non sta lavorando a un "prodotto auricolare personalizzato".
Altman aveva precedentemente accennato, nel video di lancio di io, all'intenzione di creare una "famiglia" di dispositivi IA con diverse funzionalità, mentre Ive aveva espresso come il prototipo iniziale di io avesse "completamente catturato" la sua immaginazione, alimentando speculazioni e attesa nel settore tecnologico. Altman aveva comunicato ai dipendenti di OpenAI, durante una riunione, che il prototipo dell'azienda, una volta completato, sarebbe stato in grado di essere riposto in una tasca o posizionato su una scrivania, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal.
Il CEO di OpenAI avrebbe inoltre affermato che il dispositivo sarebbe stato pienamente consapevole dell'ambiente circostante dell'utente e che si sarebbe configurato come un "terzo dispositivo" che i consumatori avrebbero utilizzato in aggiunta al proprio smartphone e laptop. "Il nostro intento con questa collaborazione era, ed è, creare prodotti che vanno oltre i prodotti e le interfacce tradizionali," ha dichiarato Altman in una deposizione al tribunale del 12 giugno. Gli avvocati che rappresentano OpenAI hanno inoltre affermato in un'altra dichiarazione che l'azienda ha esplorato un'ampia gamma di dispositivi, inclusi quelli "da desktop e mobili, wireless e cablati, indossabili e portatili", indicando una vasta e diversificata ricerca nel campo dell'hardware basato sull'IA.
Jason Rugolo, CEO di iyO, pare aver cercato ripetutamente di stabilire una relazione più profonda tra la sua azienda, io e OpenAI, ma i suoi tentativi sono stati ampiamente infruttuosi, come evidenziato dalle email. Rugolo ha proposto a OpenAI di lanciare il dispositivo di iyO come un "kit per sviluppatori" iniziale per il suo dispositivo IA definitivo. Ha inoltre proposto a OpenAI di investire in iyO e, a un certo punto, ha persino offerto di vendere l'intera sua azienda per 200 milioni di dollari, secondo quanto dichiarato nei documenti. Tuttavia, Tan ha affermato nella sua deposizione di aver rifiutato queste offerte, indicando una mancanza di interesse da parte di io e OpenAI verso una collaborazione strutturata con iyO.
Voi che cosa ne pensate? Che cosa sarà questo dispositivo? Diteci la vostra nei commenti qua sotto. Intanto OpenAI ha licenziato membri del team anti-spionaggio industriale... per il rischio di spionaggio industriale.