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PlayStation Portal rappresenta la visione senza lungimiranza di Jim Ryan

Oggi sono uscite le recensioni di PlayStation Portal, da cui emerge che la periferica per PS5 rappresenta in modo perfetto la visione a corto raggio di Jim Ryan.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   13/11/2023
PlayStation Portal rappresenta la visione senza lungimiranza di Jim Ryan

Una delle stranezze maggiori che si possono leggere nelle recensioni di PlayStation Portal, tra le quali la nostra, non è che la nuova periferica per PS5 "fa solo ed esclusivamente quello per cui è stata progettata", ma che a suo modo è un oggetto eccellente. Sì, perché è costruita davvero bene, è piacevolissima da maneggiare e integra addirittura un Dual Sense, attualmente il top a livello tecnologico tra i controller. Inoltre lo schermo touch è ottimo, vista la fascia di prezzo, e giocarci è davvero piacevole.

Timidi passi in avanti

PS VR2 doveva essere compatibile anche con il PC
PS VR2 doveva essere compatibile anche con il PC

L'idea che se ne trae è che si tratta di un'occasione davvero sprecata, qualcosa che con un minimo sforzo in più poteva rappresentare l'apertura dell'ecosistema PlayStation a un pubblico più ampio, ma che così com'è si limita a infilarsi in una nicchia, oltretutto senza alcuna possibilità di uscirne. Sfruttando il cloud gaming poteva diventare una porta d'accesso economica ai giochi di PlayStation, con la possibilità di aprirsi anche ad altri mondi, come quello mobile. Invece si è deciso di seguire un approccio molto più conservatore, rispondendo a un'unica esigenza: quella di chi vuole giocare in casa da remoto con la console accesa.

Insomma, un pregevole pezzo di tecnologia ludica come PlayStation Portal può essere utilizzato soltanto per uno scopo, diventando automaticamente qualcosa di fine a se stesso. Se vogliamo è la rappresentazione perfetta della filosofia di Jim Ryan, ossia del suo modo di gestire il marchio e la compagnia, fatto di aperture poco convinte e di tante occasioni sprecate, assorbite dall'enorme successo delle console.

Pensiamo a come è stato concepito e lanciato PS VR2: un visore VR eccellente, relegato alla sola PS5, senza nemmeno la retrocompatibilità con PS VR. Perché non renderlo compatibile almeno con i PC Windows, così da allargarne il pubblico potenziale? Lo stesso dicasi dello sbarco di PlayStation su PC, con i giochi che arrivano mesi o anni dopo le versioni console, quando ormai l'effetto hype è ridotto al minimo e c'è bisogno di rifare completamente il marketing per la nuova piattaforma. Dei lanci contemporanei non sarebbero di maggior beneficio per tutti?

Detta più in generale, c'è davvero ancora bisogno di questo arroccamento? La sensazione è quella che di passi in avanti se ne siano fatti e se ne facciano, ma che siano sempre troppo timidi rispetto al mercato attuale, che invece richiede aperture più ampie e rapide. Certo, PS5 vende bene, questo è innegabile, ma proprio per questo potrebbe sfidare maggiormente la sorte affrontando il presente per quello che è, perché è proprio a causa di questo attendismo che si stanno creando dei paradossi come quello Bungie, costretta a licenziare dopo essere stata eletta a giudice dei giochi live service di Sony, perché il suo unico titolo attivo, Destiny 2, sta andando maluccio, o ritardi come quello sui servici, che invece potrebbero essere davvero eccellenti, sfruttando la fama della compagnia.

La speranza è che il nuovo CEO faccia svoltare PlayStation per il meglio, rendendone più chiara e netta la strategia. Attualmente i rischi sono minimi, considerando comunque i risultati, ma in futuro sarebbe bello che qualcuno al comando dicesse "vista la tecnologia che monta, sarebbe il caso che Portal supportasse anche i nostri servizi cloud" o "è un visore VR, l'utenza PC ci serve". Niente che rinneghi l'identità PlayStation sia chiaro, ma che quantomeno ne ampli le prospettive.

Questo è un editoriale scritto da un membro della redazione e non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.