PlayStation e Xbox stanno seriamente valutando di inserire pubblicità nei loro giochi: la notizia è venuta fuori negli ultimi giorni e pare che entrambe le aziende abbiano fatto le medesime considerazioni, sebbene al momento non siano ancora chiari i connotati di tale strategia.
Sia per Microsoft che per Sony l'idea dovrebbe essere quella di monetizzare in una maniera differente rispetto alle tradizionali microtransazioni e a tali rumor viene generalmente associato un discorso che sembrerebbe relativo unicamente alle produzioni free-to-play, ma conferme ad oggi non ce ne sono ancora.
La reazione degli utenti di fronte a quelle che attualmente si pongono solo come delle voci è stata generalmente negativa, tuttavia il discorso non è così semplice e ragionarci potrebbe permetterci di comprendere se tale iniziativa possa rivelarsi un problema oppure un'opportunità per il mercato videoludico.
Probabilmente l'ago della bilancia può pendere da una parte piuttosto che dall'altra in base alle concrete intenzioni delle due aziende. Stiamo parlando di classico product placement? Le descrizioni a corredo dei brevetti sembrerebbero confermarlo, senza però escludere altre tipologie di promozione.
Si potrebbe trattare di pubblicità "camuffate" di modo da integrarsi con la grafica del gioco di turno, ad esempio striscioni o insegne nello stadio per un titolo sportivo, o magari bevande energetiche come visto di recente in Death Stranding (recensione). Una soluzione che gli utenti considerano per lo più innocua.
Laddove tuttavia venissero introdotti veri e propri trailer pubblicitari, come succede già da tempo nei titoli freemium su mobile, il discorso diventerebbe decisamente diverso e si porrebbe un importante distinguo da fare. Siamo tutti d'accordo nel dire che un prodotto venduto a prezzo pieno non può includere roba del genere, vero? Nel caso però di progetti free-to-play, la questione è diversa e probabilmente va a toccare le sensibilità individuali. Si tratta di produzioni che si sostentano tramite i vari Battle Pass e le microtransazioni, ma solo quelle più famose e diffuse possono considerare tale approccio come sufficiente a coprire le spese.
Ecco dunque che le pubblicità potrebbero rappresentare una risorsa, consentendo la realizzazione di esperienze magari diverse dal solito, più originali della media, grazie a una base di incassi più o meno garantita a coprire le spalle degli sviluppatori, liberi così di sperimentare. E chi non vorrà vedere quei trailer potrà magari acquistare un pacchetto in-game per liberarsene.
Voi che ne pensate? Che tipo di pubblicità Sony e Microsoft introdurranno nei propri giochi? Si tratterà di un fenomeno limitato ai free-to-play, e magari non a tutti? Vi sembra un compromesso accettabile? Parliamone.
Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.