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Pokémon Spada e Scudo per Nintendo Switch, svolta o conservazione?

L'annuncio di Pokémon Spada e Scudo ha stupito molti ma ha generato anche un vespaio, con alcuni che chiedevano di più dal primo Pokémon per Nintendo Switch.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   27/02/2019

Durante il cosiddetto Pokémon Direct Nintendo ha svelato Pokémon Spada e Pokémon Scudo, che insieme formano il nuovo capitolo ufficiale della serie maggiore. A differenza dei Pokémon Let's Go, dei remake che strizzavano l'occhio a Pokémon GO, qui ci troviamo di fronte a quello che sembra un Pokémon tradizionale, forse fin troppo per alcuni. La prima impressione, perché di questo stiamo parlando visto che del gioco è stato mostrato ancora pochissimo, è quella di una continuità totale con i capitoli canonici. Certo, la grafica è migliore, il mondo di gioco è più ampio e vario, ma per il resto sembra che Game Freak non abbia voluto rischiare più di tanto, almeno non quanto altre serie di Nintendo come quella Zelda, completamente rivoluzionata con Breath of the Wild, o quella Mario, che comunque è tradizionalmente innovativa di suo.

C'è da chiedersi se la serie Pokémon possa davvero permettersi rivoluzioni copernicane senza finire per snaturarsi e senza alienare il suo pubblico di riferimento, che non è quello dei trenta quarantenni che provengono dall'epoca Game Boy, ma quello dei ragazzini e dei ragazzi cui inevitabilmente vanno vendute certe meccaniche all'interno di un contenitore riconoscibile e accomodante. Il perno concettuale della serie Pokémon è il collezionismo, ossia quel gotta catch em all che non è solo uno slogan ma anche un inevitabile vincolo per il design di ogni capitolo, perché è intorno a quella semplice incitazione all'accumulo che ruota la macchina miliardaria dell'intero franchise. Si tratta di un vincolo così forte che non può semplicemente essere eluso, soprattutto dalla serie principale.

Allo stesso modo Game Freak non poteva permettersi troppe libertà con il contenitore. Paradossalmente ne aveva molte di più su console come Nintendo DS e 3DS, che non pretendevano un salto tecnologico come quello richiesto da Nintendo Switch. Certo, l'impostazione del gioco avrebbe potuto essere più libera, soprattutto nell'esplorazione e si sarebbero potute evitare soluzioni troppo ancorate al passato come gli incontri casuali, ma va considerato che stiamo parlando del primo Pokémon maggiore realizzato per una console da salotto. Sicuramente avrà imposto una grande attenzione a uno studio di sviluppo abituato a usare tecnologie molto diverse e più limitate, spremendole al massimo. Innovare con dei Pokémon che non imponessero dei grossi stravolgimenti tecnologici come questo era decisamente più fattibile. Insomma, strafare con le novità avrebbe potuto far perdere facilmente la bussola all'intero progetto, rendendo Pokémon Spada e Pokémon Scudo meno riconoscibili da quel pubblico che non può essere perso per strada andando a caccia di virtuosismi per fan di vecchia data. Di nostro siamo certi che sarà un ottimo Pokémon, non rivoluzionario, ma nemmeno tragico come molti lo vanno già descrivendo (comunque è tutto da vedere).