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PS5, la grafica non sarà rivoluzionaria rispetto a PS4: Sony punta sul DualSense?

Il CEO dell'azienda che ha lavorato al feedback aptico del DualSense ha detto che Sony punta sul controller DualSense non avendo potuto migliorare più di tanto la grafica di PS5 rispetto a PlayStation 4.

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   11/08/2020

PS5 non avrà una grafica rivoluzionaria in confronto a PS4, ed è per questo che Sony ha deciso di puntare sulle innovative feature del DualSense: lo ha dichiarato Ramzi Haidamus, CEO di Immersion, ovverosia l'azienda che ha lavorato ai feedback aptici del nuovo controller.

Le parole di Haidamus sono abbastanza chiare: "L'incredibile grafica di PS4 sarà migliorata da PlayStation 5, ma siamo vicinissimi al punto da avere un'esperienza eccezionale", ha detto. "Quindi la domanda da porsi è dove andare da qui in avanti, che poi è quello che riteniamo essere il motivo per cui Sony e altre console si stiano concentrando sulla tecnologia aptica. È una specie di terzo modo per immergersi maggiormente nei giochi."

Si tratta di considerazioni assolutamente legittime e condivisibili, che valgono ovviamente per l'intera industria dei videogame e dunque sia per PS5 che per Xbox Series X e PC. Ci troviamo infatti in un momento storico in cui i giochi tripla A hanno costi produttivi enormi, ci lavorano centinaia di persone e non si potrà migliorare in eterno: a un certo punto raggiungeremo un livello oltre il quale non sarà più sostenibile spingersi.

In tal senso, è chiaro il motivo per cui gli sviluppatori puntano sull'effettistica e sulla risoluzione piuttosto che sul frame rate: nella maggior parte dei casi portare un gioco da 30 a 60 fps implica l'impiego di una potenza di calcolo doppia ma non produce una resa visiva più ricca, dettagliata o impattante. "Vendibile", diremmo.

Ps5 01

Dovendo rendere in maniera lampante il passaggio da una generazione all'altra, la strada più sensata è dunque quella della qualità ed è lì che verranno impiegate le risorse a disposizione. Per questo sono sempre di più i titoli next-gen i cui sviluppatori ammettono di non essersi spinti oltre i 30 fotogrammi al secondo, o al massimo immaginano di introdurre una modalità performance a dettagli ridotti per chi vuole a tutti i costi una maggiore fluidità.

Ecco, in tale frangente le parole di Haidamus hanno perfettamente senso nel delineare questa "terza via" per aumentare il coinvolgimento nei giochi, cambiare il modo in cui si interagisce con ciò che vediamo sullo schermo, aggiungere percezioni che prima non c'erano e aprire la strada a situazioni nuove, fresche, che possano rendere più interessanti meccaniche sulla carta già ben collaudate.

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Il che, a pensarci, è un po' ciò che Nintendo ha provato a fare con l'introduzione dei controlli a rilevazione di movimento ai tempi di Wii. Contenuti tecnicamente tutt'altro che rivoluzionari, in quel caso, ma regolati da un'interazione sorprendente, diversa, innovativa e originale. Qualcuno per caso si ricorda com'è andata?