Durante l'ultimo resoconto finanziario, il CFO di Sony ha annunciato che la compagnia pubblicherà almeno 10 giochi live service da qui al 2026, dunque produzioni che potrebbero spaziare dai free-to-play ad esperienze multiplayer a pagamento, ma in ogni caso con l'obiettivo di tenere incollati i giocatori per anni con aggiornamenti costanti e un modello di monetizzazione basato su microtransazioni e/o DLC. Il "male assoluto", insomma, per una considerevole fetta di utenza che non ha accolto benissimo la notizia e ora teme che questo focus da parte di Sony "sui giochi alla Fortnite" in qualche modo andrà a intaccare il numero e la qualità delle esperienze single player che da anni caratterizzano il brand PlayStation. Preoccupazioni che, a nostro avviso, hanno davvero poco senso di esistere.
È evidente che l'obiettivo di Sony sia quello di ricoprire un ruolo da protagonista nel mercato dei giochi multiplayer e dei live service. Lo ha fondamentalmente confermato anche Jim Ryan, il boss di SIE, al momento dell'acquisizione di Bungie, che avrà una grande importanza strategica nel futuro di PlayStation. Tuttavia chi ha buona memoria sa che Sony aveva già messo in chiaro i suoi piani nel 2019, quando l'ex-presidente Shawn Layden affermò che la compagnia avrebbe dato più spazio a giochi multiplayer e live service come GTA Online, Call of Duty e Fortnite. Dichiarazioni che forse erano state prese poco sul serio all'epoca, ma che ora hanno tutto un altro sapore:
"Come Worldwide Studios ci siamo impegnati nel realizzare giochi dotati di una storia, supportati da una narrativa potente: esperienze ricche, spettacolari. Abbiamo però trascurato molto il lato multiplayer: si tratta di un'area che probabilmente ci vedrà protagonisti in futuro", queste le parole di Layden.
I giochi free-to-play come Fortnite, Apex Legends, League of Legends, Genshin Impact, giusto per citarne alcuni, sono tra i titoli più giocati e fatturano miliardi di dollari ogni anno. Un mercato che negli anni è diventato sempre più importante e florido e che dunque ormai Sony non può più davvero trascurare.
In tutto ciò fatichiamo a comprendere tutti quei giocatori che hanno ancora una mentalità piuttosto bigotta verso questa tipologia di giochi. E in rete (anche qui su Multiplayer.it) se ne leggono davvero di tutti i colori, come chi li definisce fondamentalmente il "cancro dell'industria", "giochi di bassa qualità fatti solo per spillare soldi ai boccaloni" e chi più ne ha più ne metta. Segno che probabilmente non ne hanno mai giocato seriamente neppure uno.
Se siete tra questi, vi sveliamo una verità scioccante: se i GaaS fatturano miliardi di dollari è perché ci sono milioni di giocatori che li apprezzano, sia per quanto riguarda i contenuti, sia per (reggetevi forte) il modello economico sui cui si basano. Certo, sono farciti di microtransazioni, Pass Battaglia con ricompense invitanti e molto ancora, ma nella maggior parte dei casi nulla che possa avvantaggiare un giocatore rispetto a un altro che non mette mano al portafogli e dunque totalmente opzionali. Al tempo stesso sono giochi che ricevono un supporto costante e in alcuni casi anche molto abbondante, riuscendo a intrattenere i giocatori per anni e anni, cosa praticamente impossibile con un modello economico tradizionale o senza canoni mensili, come nel caso di MMO come Final Fantasy 14 e World of Warcraft.
E per ogni free-to-play mal riuscito che chiude i battenti dopo pochi anni come Hyper Scape, potremmo citarvi altrettanti "giochi tradizionali" ambiziosi che si sono rivelati dei flop commerciali o che hanno registrato vendite sottotono rispetto alle loro qualità: vi dicono nulla i giochi Arkane Studios?
Chiusa questa parentesi, è bene ribadire che un focus maggiore su produzioni live service e multiplayer da parte di Sony non significa abbandonare le esperienze single player. Sarebbe da folli anche solo pensarlo, considerando le vendite di Marvel's Spider-Man o il grande entusiasmo che circonda l'arrivo di Horizon Forbidden West e God of War Ragnarok, le punte di diamante della line-up di PS5 e PS4 per il 2022.
Se negli ultimi due anni Sony ha concluso un gran numero di acquisizioni allargando a dismisura i PlayStation Studios è stato per diversificare la propria offerta e raggiungere un numero maggiore di giocatori, il che non significa trascurare quella fetta di mercato che ha dato così tanto successo e blasone al brand PlayStation.
Come confermato da Jim Ryan attualmente ci sono in cantiere oltre 25 giochi in esclusiva PS5 e PS4 dei PlayStation Studios, quindi significa che ce n'è davvero per tutti i gusti. Ci sarà spazio per giochi single player, così come per live service, titoli per PlayStation VR2 e, perché no, magari anche qualcosa legato al metaverso.
Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.