Nella storia dei videogiochi è capitato in più occasioni di assistere alla cancellazione di titoli attesi, che per un motivo o per l'altro avevano alimentato aspettative e "sogni" degli appassionati. Il primo esempio che ci sovviene è quello di Agent, ma si potrebbero ricordare anche altri progetti come Prey 2, Silent Hills o Star Wars 1313. E poi c'è Scalebound, un gioco che come pochi altri era riuscito a calamitare l'interesse degli appassionati sulla sponda Microsoft. Sappiamo tutti com'è andata a finire, eppure nuovi rumor circolati negli ultimi giorni sembrerebbero riaprire qualche spiraglio, una tenue speranza di rivedere questo progetto risorgere dalle sue ceneri in una veste completamente rinnovata rispetto a quella che ricordiamo.
Come probabilmente avrete già avuto modo di leggere, sembra che Scalebound sia in procinto di essere riesumato da Platinum Games con il sostegno di Nintendo. L'indiscrezione è stata inizialmente riportata dal sito Nintendo-Insider: "ho fiducia nelle mie fonti nel riferire che Scalebound è stato resuscitato come progetto per essere pubblicato in esclusiva su Nintendo Switch. Dato il precedente coinvolgimento di Microsoft, non mi è chiaro se lo sviluppo sia stato completamente riavviato da zero, o quanto meno se le sue ambizioni siano state ridimensionate, visto che adesso è destinato a una console ibrida agile ma meno potente", ha scritto Alex Seedhouse nel suo pezzo, lasciando intendere di aver ricevuto informazioni da soggetti attendibili.
Voci di corridoio poi accreditate anche da VG247, che peraltro fanno eco ad ulteriori indiscrezioni più generiche riportate da Game Informer, secondo cui Nintendo sarebbe effettivamente intenzionata a riportare in vita un gioco morto e sepolto. Sarà davvero Scalebound? E anche ammesso che sia effettivamente così, come si riconfigurerà rispetto all'architettura originaria?
A raffreddare gli animi ci ha pensato JP Kellams, ex producer di Platinum Games che ha lavorato al gioco per quattro anni. Lo sviluppatore esclude che possa esserci un fondo di verità nell'intera vicenda e che la principale difficoltà non risiederebbe tanto nella proprietà intellettuale ancora nelle mani di Microsoft, quanto nelle differenze prestazionali che differenziano Xbox One e Nintendo Switch: caratteristiche che di fatto obbligherebbero gli sviluppatori a riprendere il lavoro dalle fondamenta.
Presentato per la prima volta in occasione dell'E3 2014, Scalebound sarebbe dovuto uscire in esclusiva per la famiglia di dispositivi Microsoft. All'epoca il progetto aveva già cambiato più volte forma, ma la collaborazione con la casa di Redmond sembrava offrire la giusta spinta per permettere all'opera di spiccare finalmente il volo. La componente action, tanto cara a Platinum Games, costituiva ancora uno degli elementi cardine dell'opera; a ciò si aggiungeva la presenza di dinamiche open world, che viceversa rappresentavano un territorio inesplorato per la compagine giapponese. Il triste epilogo arrivò nelle prime settimane del 2017, quando Microsoft confermò ufficialmente la cancellazione del progetto e Hideki Kamiya decise di prendersi un periodo di riposo per l'eccessivo stress accumulato.
È dunque probabile che quella di Scalebound su Switch sia più una suggestione che una prospettiva concreta, ciò nonostante è evidente che Platinum Games abbia ormai trovato in Nintendo un partner ideale per la realizzazione dei suoi progetti. Proprio la scorsa settimana è stato presentato ufficialmente Astral Chain, interessante action game che uscirà esclusivamente su Switch a fine agosto. Il piatto forte rimane però Bayonetta 3, che a quanto pare dovrebbe arrivare prima di quanto si pensi, nonostante ad oggi non si sia ancora visto niente di concreto.
Nel frattempo la talentuosa casa di sviluppo nipponica è impegnata anche con Babylon's Fall, nuova proprietà intellettuale in sviluppo per PC e PS4 con il sostegno di Square Enix. Insomma, se c'è una cosa di cui siamo certi è che di carne al fuoco dalle parti di Platinum Games ce n'è già parecchia, anche senza andare a scomodare Scalebound dalla sua "bara dorata". Allo stesso tempo non bisogna dimenticare che Kamiya e soci non hanno affatto mandato giù come sono andate le cose con Microsoft, dunque è possibile che stiano ancora covando il desiderio di tornare alla carica qualora ci fosse margine per provarci.
Voi cosa ne pensate? Conservate ancora qualche speranza di veder risorgere Scalebound dalle sue ceneri? Parliamone.