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Square Enix e il fallimento dei game as a service: il 2022 ha insegnato qualcosa?

Square Enix ha avuto un 2022 denso di eventi, soprattutto per quanto riguarda i game as a service e il loro fallimento. Le cose cambieranno?

NOTIZIA di Nicola Armondi   —   30/12/2022
Square Enix e il fallimento dei game as a service: il 2022 ha insegnato qualcosa?

Il 2022 è stato un anno denso di eventi a livello videoludico. Alcuni sono stati positivi, altri sono stati negativi. È stato un anno travagliato soprattutto per Square Enix che, nel mezzo di moltissime pubblicazioni, ha anche dovuto fare i conti con una serie di fallimenti, soprattutto nel campo dei game as a service.

Anche se per molti la società giapponese è soprattutto sinonimo di quei grandi classici single player come la saga di Final Fantasy e Dragon Quest, la compagnia è da tempo attiva in più direzioni. Non ha certo messo da parte le grandi produzioni AAA e vari progetti a medio budget, ma ha comunque puntato anche verso direzioni più moderne, come gli NFT (moda più recente) e soprattutto una gran quantità di giochi che possiamo categorizzare come "game as a service".

Purtroppo si tratta di progetti che pare proprio non abbiano avuto vita lunga. Nel corso degli ultimi mesi, infatti, abbiamo visto il fallimento di opere come Final Fantasy 7 The First Soldier, Chocobo GP, Bravely Default Brilliant Lights e soprattutto Babylon's Fall, che probabilmente ha avuto alle spalle costi superiori rispetto ai titoli mobile.

La caduta (pun intended) di Babylon's Fall era prevista ma ha comunque fatto rumore
La caduta (pun intended) di Babylon's Fall era prevista ma ha comunque fatto rumore

Si è trattato di tonfi più o meno prevedibili, ma comunque indicativi di come questa fetta di mercato non sia affatto facile da gestire, sia quando si propongono idee nuove sia quando si mettono in campo IP di un certo peso.

I vari titoli citati hanno avuto un anno di vita mese più mese meno, segno che i risultati erano enormemente sotto le aspettative. È anche possibile che i giochi mobile avessero segnato risultati discreti, ma che Square Enix abbia fatto due conti e si sia resa conto che non valeva la pena sostenerli e farli crescere a lungo termine, soprattutto con tanti altri titoli simili in cantiere.

L'unico lato positivo in tutto questo è che i giochi non saranno completamente bloccati. Chocobo GP sarà comunque accessibile anche senza nuovi contenuti, Bravely Default Brilliant Lights vedrà l'arrivo di una modalità offline e una componente narrativa di Final Fantasy 7 The First Soldier sarà invece inserita (come da tempo confermato) in Ever Crisis Final Fantasy 7.

Non è una novità per Square Enix, che ad esempio ha creato una versione offline di Kingdom Hearts Union X e Dark Road, che risultano fondamentali dal punto di vista narrativo per la saga.

Si tratta di un approccio alquanto onesto, considerando anche che in giochi come Bravely Default: Brilliant Lights la valuta in-game comprata con soldi reali sarà rimborsata se non ancora spesa per oggetti.

Nondimeno, è chiaro che la compagnia non si fa problemi a mettere da parte progetti che non partono con il piede giusto e questo approccio, per quanto comprensibile, non ispira troppa fiducia, visto che opere di questo tipo richiedono grandi investimenti di tempo da parte dei fan, che potrebbero ritrovarsi con un nulla di fatto nell'arco di 12 mesi.

Speriamo che i prossimi progetti di Square Enix in ambito game as a service (come Kingdom Hearts Missing Link) siano più convincenti e resistano un po' di più di tempo.

Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.