La svolta live service di PlayStation sta producendo solo disastri? Ormai da tempo Sony si sta focalizzando sullo sviluppo di titoli dotati di una struttura GaaS, alla disperata ricerca di una formula che le consenta di sfidare i vari Fortnite, Call of Duty, GTA Online e Roblox.
Le ragioni dietro una strategia simile sono chiare ed evidenti: stiamo parlando dei prodotti che incassano di più in assoluto e che, mese dopo mese, monopolizzano l'attenzione della maggior parte dei videogiocatori, andando in particolare a intercettare nuove fasce fra i cosiddetti casual gamer.
Tuttavia non esiste una ricetta precisa per raggiungere risultati simili, a volte è anche un po' questione di fortuna e lo dimostra senza dubbio il caso di Helldivers 2, che pur essendo partito un po' in sordina e senza un gigantesco supporto da parte di Sony, è comunque riuscito a macinare numeri impressionanti, che stanno durando nel tempo.
Purtroppo per una storia di successo come quella dello sparatutto firmato Arrowhead Game Studios ce ne sono ormai molteplici di segno contrario: in alcuni casi titoli che fanno il proprio debutto, floppano clamorosamente e chiudono i battenti, come accaduto a Concord; in molti altri, giochi che vengono cancellati prima ancora di vedere la luce.
Il tempo e le risorse non sono infiniti
L'ultima, drammatica storia di questo tipo è emersa stamattina, quando Bloomberg ha riportato la cancelllazione di due giochi live service di PlayStation Studios, tra cui un nuovo God of War, in lavorazione presso Bluepoint Games e Bend Studio.
Ad oggi, l'elenco dei live service cancellati da Sony è davvero impressionante ed è chiaro che questa ecatombe ha un costo preciso in termini di denaro, tempo e risorse per gli studi coinvolti, che passano anni a inseguire progetti che poi non vedono la luce oppure escono e vengono chiusi.
I risultati più concreti di questa strategia sono sotto gli occhi di tutti: nel 2021 i giochi pubblicati su PS5 da Sony sono stati sei, così come nel 2022, per poi diventare soltanto due nel 2023. Fortunatamente nel corso dell'anno che si è appena concluso abbiamo assistito a una sostanziale ripresa, pur caratterizzata dalla presenza di molteplici remaster.
Dati alla mano, la sensazione è che la svolta live service di Sony si esaurirà da sola quando anche l'ultimo progetto di questo tipo verrà accantonato, ma viene inevitabilmente da chiedersi cosa avrebbero potuto produrre tutti questi talentuosi team di sviluppo se non fossero stati impiegati in questa maniera.
Voi che ne pensate? Parliamone.