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Swatting, giocatore condannato a quindici mesi di carcere e a due anni di astinenza da videogiochi

Un giocatore accusato di swatting è stato condannato a quindici mesi di carcere dalla corte americana e non potrà videogiocare per due anni.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   17/09/2019

Un giocatore dell'Ohio è stato condannato a quindici mesi di carcere e a due anni di astinenza dai videogiochi per swatting, ossia per aver inviato per scherzo a casa di qualcuno un squadra swat, con delle conseguenze purtroppo drammatiche.

Ricorderete sicuramente il caso di Casey Viner che, arrabbiato per una scommessa di 1.50 dollari in Call of Duty: WWII, aveva inviato una squadra SWAT a casa del suo contendente, sbagliando indirizzo e causando l'uccisione del padrone di casa, il ventottenne Andrew Finch.

Viner si è detto pentito di ciò che ha fatto e ha ammesso di aver provato a nascondere il suo coinvolgimento dopo aver saputo ciò che era successo.

L'accordo raggiunto dagli avvocati dell'accusa e della difesa chiedeva una sentenza di due anni con la condizionale, in cui Viner sarebbe dovuto essere confinato in casa per sei mesi e sarebbe potuto andare solo a scuola, al lavoro o in chiesa. Inoltre veniva raccomandato l'allontanamento dai videogiochi.

Il giudice ha però ritenuto necessario spedire in carcere Viner per la serietà di quanto è accaduto e per farlo riflettere davvero su cosa può succedere chiamando la polizia con una falsa denuncia di una violenza in corso.