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Uncharted 5 sembra inevitabile ma abbiamo alcuni dubbi

Lo sviluppo di Uncharted 5 sembra essere un obbligo per Naughty Dog, ma non è un progetto semplice come potrebbe sembrare.

NOTIZIA di Nicola Armondi   —   04/02/2022

3 diversi giochi. Questo è quel che pare essere in sviluppo presso Naughty Dog, uno dei più importanti team dei PlayStation Studios. Non possiamo considerarla una conferma ufficiale, visto che l'informazione arriva sì da un tweet di Neil Druckmann - co-presidente di ND - ma sotto forma di teaser, più che di annuncio. Possiamo però almeno prendere atto del fatto che due di questi sono ufficiosamente già noti, ovvero il lato multiplayer di The Last of Us Parte II e il remake del primo The Last of Us. Il terzo progetto, invece, cos'è?

Le opzioni sono infinite fino a quando non vi sarà un annuncio, ma possiamo ridurre il tutto a due macro possibilità: una nuova IP o Uncharted 5 (o più credibilmente "Uncharted due punti sottotitolo"). Discutere di una nuova IP potrebbe essere interessante, ma non è quello che vogliamo fare ora. In questo momento, vogliamo parlare di un potenziale Uncharted 5.

Uncharted 5, lo diciamo subito, ci sembra veramente inevitabile. I dati di vendita ufficiali del 2019 ci dicono che il precedente gioco ha venduto oltre 15 milioni di unità, valore probabilmente leggermente cresciuto negli ultimi due/tre anni. Ancora più interessante, però, è il fatto che il numero effettivo di giocatori, nel maggio 2021, era di 37 milioni. Questo valore include chiunque l'abbia comprato, ma anche possibili usati, prestiti tra amici e soprattutto gli accessi tramite abbonamenti come PS Plus. A cosa servono questi numeri? A capire che si tratta di uno dei giochi più giocati della storia recente PlayStation e con 37 milioni di persone che sanno bene cosa sia Uncharted 4, l'idea di produrre Uncharted 5 è molto invitate.

Sony sta sicuramente puntando sul franchise di Uncharted, lo dimostra il fatto che la saga sta arrivando su PS5 e, soprattutto, su PC, dove PlayStation sta guadagnando rapidamente terreno come dimostra God of War. Inoltre, a breve avremo modo di entrare nelle sale per vedere l'atteso lungometraggio di Nathan Drake (interpretato nientemeno che da Tom Holland, uno dei grandi nomi di questi anni del cinema mainstream).

Impossibile quindi non prendere seriamente in considerazione l'idea di sviluppare un nuovo capitolo, che sfrutti al massimo le capacità di PS5. Come fare, però? O per meglio dire, come fare un buon gioco?

Potrebbe sembrare una domanda inutile, ma non crediamo che sia particolarmente scontata. Il mondo dei videogiochi si evolve continuamente, lo sapete, e ciò che funziona oggi non funziona per forza domani. Uncharted 4 ha ottenuto un grande successo, ma si è anche messo in una posizione difficile perché...

Ehi, qui ci tocca fare un paio di spoiler sul finale di Uncharted 4, e già che ci siamo anche su The Last of Us Parte II, quindi proseguite a vostro rischio oltre l'immagine!!

Nathan Drake da Uncharted 4
Nathan Drake da Uncharted 4

Dicevamo. Uncharted 4 si è messo in una posizione difficile perché ha concluso la trama con un salto avanti nel tempo e ha dato a Nathan ed Elena un lieto fine. Un finale meritato e piacevole, ma aver (semi?) pensionato Nathan non è cosa da poco. "L'Eredità Perduta" ha dato spazio a Chloe e Nadine, e ha anche riconfermato la presenza nella saga del fratello di Nathan, ma si è trattato di un one-shot che difficilmente avrà seguito.

Sia chiaro, tra la figlia di Nathan ed Elena, Sully, Chloe e potenziali nuovi personaggi, c'è spazio per prequel e sequel nell'universo di Uncharted, ma il tutto avverrà a costo di un'importante transizione. Abbiamo visto il caos generato da una certa fetta di pubblico dopo l'addio di Joel a vantaggio di Ellie e Abby in The Last of Us Parte II. Omofobia a parte, ci dimostra che mettere in pensione un personaggio non è facile persino dopo un singolo capitolo, figuriamoci dopo cinque. Lo puoi fare per una sorta di espansione stand-alone, ma farlo con Uncharted 5 è più complesso.

A tutto questo, sommiamo il design del gioco. Uncharted è una saga fondata sulla propria linearità, su un insieme di sistemi di gioco limitati, sia in numero che in struttura (niente ibridazioni da GDR con livelli, abilità, raccolta e potenziamento del loot, missioni secondarie, esplorazione libera...). Non è nulla di negativo, sia chiaro, ma il mercato spinge in altre direzioni. Già Uncharted 4 ha dimostrato che Naughty Dog è pronta ad aumentare la mole dei propri giochi, con alcune aree aperte che sono poi state ancora più espanse in The Last of Us Parte II (sia in orizzontale che in verticale). Crediamo improbabile che i Cagnacci vogliano/possano fare "solo" Uncharted 4 Versione 2 con grafica PS5.

Non dimentichiamo poi le modalità online: il pubblico è sempre meno interessato al classico e "semplice" da realizzare deathmatch a squadre e puntano sempre di più a multigiocatori massivi, strutturati e soprattutto in continua evoluzione. Creare Uncharted 5 vuol dire quindi crearne anche una componente multiplayer, con tutte le difficoltà e le necessità legate. In questo senso, probabilmente, il multigiocatore di The Last of Us Parte II potrebbe essere maestro.

Tutto questo per dire cosa, quindi? Che fare giochi è difficile? Sì, lo sapevamo fin dall'inizio, ma forse ogni tanto ce ne dimentichiamo e diamo per scontato che creare un nuovo gioco di successo dopo un successo sia tutto sommato semplice. Dal nostro punto di vista non è così e Uncharted 5 potrebbe essere una delle più grandi sfide di Naughty Dog, che dovrà giostrarsi tra le aspettative dei fan, i limiti auto imposti dalla trama della saga di Nathan e le evoluzioni del mercato negli anni passati e in quelli a venire.

Di Naughty Dog è difficile non fidarsi ma, se il nuovo capitolo fosse veramente un capolavoro, ci toglieremmo il cappello sapendo quanto è stato faticoso e complesso. Voi la pensate come noi? Parliamone.

Parliamone è una rubrica d'opinione quotidiana che propone uno spunto di discussione attorno alla notizia del giorno, un piccolo editoriale scritto da un membro della redazione ma che non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.