Gamesindustry.biz ha pubblicato un confronto tra videogiocatori americani e videogiocatori europei, sulla base del report dell'ESA (per gli USA) e del report dell'Interactive Software Federation of Europe e dell'European Games Developer Federation.
Tramite questi dati, vediamo che il mercato europeo è valso nel 2021 23.3 miliardi di euro, mentre quello USA si assesta per lo stesso periodo sui 60 miliardi di euro. Queste cifre sono ovviamente definite dal numero di consumatori presenti nei vari mercati. In America troviamo oltre 215 milioni di giocatori attivi, mentre in Europa ne contiamo solo 125 milioni.
Inoltre, il valore europeo è "gonfiato" dal fatto che sono stati calcolati come videogiocatori anche coloro che hanno avviato un gioco anche solo una volta l'anno (7% del totale). L'ESA ha invece preso in considerazione unicamente coloro che avviano un videogioco almeno un'ora a settimana.
Probabilmente anche per questi motivi, il numero di ore medie settimanali giocate dai videogiocatori europei è più basso rispetto a quello USA: parliamo di 9 ore contro 13 ore.
Un valore invece molto simile è la divisione di genere: negli USA, il 48% di videogiocatori si identifica come donna, mentre in Europa siamo sul 47.8%.
Viene affermato poi che l'84% dei genitori USA interpellati erano a conoscenza del sistema di classificazione ESRB, mentre solo il 67% dei genitori europei conoscono il PEGI.
In Europa c'è poi stato un grande calo nel numero di bambini che hanno eseguito acquisti in-game: si è passati dal 42% del 2018 al 19% nel 2020. Il report americano segnala dati di tipo differente. È indicato che il 92% dei bambini hanno spiegato di dover ottenere il permesso dei genitori per un acquisto in-game. Separatamente, si afferma che il 67% dei giocatori (tutte le età) hanno effettuato almeno qualche acquisto in-game nel corso dell'anno.