Alcuni giocatori di World of Warcraft hanno inscenato un sit-in di protesta in gioco contro Activision Blizzard, dopo l'avvio della causa per maltrattamenti e discriminazione delle donne. A scatenare l'indignazione è stato il testo della denuncia, frutto di circa due anni di indagini, dove sono descritti dei comportamenti ripugnanti da parte di alcuni dipendenti, non adeguatamente sanzionati dalla dirigenza.
Il sit-in, situato nell'area hub di Oribos, è stato organizzato dalla gilda "Fence Macabre", che ha colto l'occasione per raccogliere fondi per l'associazine Black Girls Code (attualmente hanno raggranellato più di 9.000 dollari), che si occupa di aiutare giovani ragazze di colore tra i 7 e i 17 anni a entrare nel settore tecnologico.
Molti degli aderenti hanno cancellato l'abbonamento a World of Warcraft prima della protesta, sfruttando il tempo residuo per il sit-in, che durerà fino al 26 luglio 2021.
Non è un buon periodo per Activision Blizzard, che oltre a queste accuse è stata appena oggetto di un resoconto di Jason Schreier relativo al terribile lancio di Warcraft 3: Reforged.