Ricordate lo stato pietoso in cui fu lanciato Warcraft 3: Reforged, il remake di Warcraft 3 a lungo bramato dai fan? Stando a un lungo resoconto di Jason Schreier per Bloomberg, i problemi del gioco nacquero dalle faide interne alla compagnia, dovute ai costi di sviluppo, che per alcuni erano eccessivi.
La vecchia filosofia di Blizzard era quello di impiegare tutto il tempo necessario per lanciare sul mercato dei prodotti praticamente perfetti, ma la nuova visione imposta da Activision, più legata ai bilanci, che ha condotto alla detronizzazione da capo di Blizzard di Mike Morhaime, in favore del più aziendalista J. Allen Brack, ha portato a mettere in discussione questi principi, in favore di un abbattimento dei costi e di lanci più frequenti.
Sostanzialmente, nonostante le dichiarazione di Allen Brack, che aveva parlato di un titolo di importanza capitale, Warcraft 3: Reforged non sarebbe mai stato una priorità di Blizzard, perché Activision non gli avrebbe mai riconosciuto le potenzialità di ritorno desiderate. Quindi il progetto non avrebbe mai ricevuto il budget necessario per mantenere fede alle promesse fatte.
Per questo al lancio il gioco mancava di molte caratteristiche, come le sequenze animate aggiornate o il nuovo doppiaggio, ed era impestato dai bug, risultando per certi aspetti meno completo del titolo originale. Sempre per questo motivo, a più di un anno e mezzo dal lancio, molte delle promesse di aggiornamento sono ancora disattese.
Le testimonianze raccolte da Schreier creano un quadro a tinte fosche della gestione del remake di Warcraft 3: Reforged, progetto mai davvero focalizzato dalla compagnia, i cui vertici litigavano anche sul fatto che dovesse essere un remake o una remaster.
In tutto questo a goderne è stato il remake di Diablo 2, che visto l'insuccesso di Warcraft 3: Reforged ha trovato un budget adeguato ed è stato concepito sin da subito come una remaster.