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Xbox One S All-Digital, Microsoft aveva ragione con la sua visione originale?

Xbox One S All-Digital realizza, dopo sei anni, quella che doveva essere la visione originale di Xbox One da parte di Microsoft.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   07/05/2019

La presentazione e il lancio di Xbox One saranno sempre ricordati come disastrosi, anche al di là dei tanti sbagli effettivamente fatti dal management di Microsoft e dagli addetti alla comunicazione. Ci sono voluti degli anni e un netto cambio di gestione per cercare di recuperare parzialmente il terreno perduto, ma meme, gif e sollevazioni popolari inernettiane sono ancora lì a ricordarci come il progetto Xbox One sia partito decisamente col piede sbagliato. Un episodio in particolare rimarrà probabilmente nella storia dell'industria videoludica: la celebre marcia indietro effettuata da Microsoft sulla questione dell'assenza di supporto fisico, che ha portato la console da essere solo digitale a una conformazione mista dotata comunque del tradizionale lettore ottico. Non era mai capitato prima, almeno in questo settore, di vedere un tale drastico cambiamento di idea per venire incontro ai feedback negativi del pubblico, cosa che se da una parte è indubbiamente positiva, dall'altra dimostrava una notevole incertezza di Microsoft sulla validità della propria visione originale.

Sei anni fa, l'idea di una console esclusivamente votata al digitale era semplicemente inaccettabile per gran parte dell'utenza, solo due anni dopo il definitivo fallimento dell'esperienza Sony con PSP Go, naufragata in buona parte per gli stessi motivi. Eppure, oggi un'idea del genere non sembra più così malsana e la maturità dei tempi è dimostrata dal prossimo arrivo di Xbox One S All-Digital, che a tutti gli effetti realizza parte della visione originale di Xbox One (con alcune differenze, come la mancanza dell'ottima possibilità di condividere la propria libreria con 10 utenti). A pensarci ora, Microsoft aveva solo anticipato un po' troppo i tempi, considerando che comunque, negli anni successivi, il mercato digitale su console ha dimostrato una crescita esponenziale e costante, anche se il supporto fisico continua ad avere grande importanza soprattutto per i grossi titoli tripla A a cadenza regolare. Il fatto è che sono cambiate diverse cose nel mercato stesso: l'abitudine dei saldi proposti con grande frequenza ha livellato i prezzi verso il basso, l'assenza totale di incentivi in termini fisici all'acquisto di titoli su supporto ottico ha annullato i vantaggi di questi ultimi, che richiedono comunque il download di ingenti quantità di dati, aggiornamenti e attivazioni online per poter funzionare, oltre a non offrire nulla più di una confezione di plastica e un disco.

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Il progressivo abbandono del supporto ottico sembra inevitabile, considerando che la scelta di quest'ultimo è già oggi considerabile poco sensata, al di là dell'alimentare il mercato dell'usato, che dal punto di vista del mercato avvantaggia praticamente solo le catene di rivenditori (cosa sacrosanta, ma forse non sufficiente a giustificare un suo mantenimento sul lungo termine). È molto probabile che anche PS5 e Xbox Scarlett saranno dotate di lettore ottico, ma non ci stupiremmo se più avanti venissero proposte versioni alternative solo digitali, o se le console ancora successive fossero completamente prive di supporto ottico, considerando anche il possibile impatto delle tecnologie di streaming. Allo stesso tempo, la presenza di DRM e sistemi di controllo sugli account e sui prodotti acquistati, come attivazioni online o necessità dei check di sistema sulle licenze acquisite dall'utente, sono diventate ormai all'ordine del giorno e probabilmente fanno meno impressione di qualche anno fa. Non che queste cose abbiano dimostrato di essere assolutamente positive o non abbiano più degli evidenti elementi critici (sull'argomento e i possibili rischi connessi a un mercato interamente digitale avevamo già scritto tempo addietro commentando il caso dell'utente razzista il cui ban da PlayStation Store aveva impedito l'accesso alla propria libreria di giochi acquistati), ma si tratta semplicemente di prendere atto di come il mercato sia cambiato in questi anni.

Alla luce di tutto questo è chiaro come la visione iniziale di Microsoft per Xbox One, considerata da gran parte del pubblico una follia, tanto da spingere la compagnia addirittura a fare un inedito dietrofront e rimangiarsi tutto, sia diventata in breve tempo accettabile, dunque era stata probabilmente presentata solo con troppo anticipo sui tempi. Il problema di Xbox One S All-Digital, casomai, sta altrove: considerando anche l'incombere della nuova generazione, il prezzo a cui è proposta (229 euro quello consigliato in Italia) è sicuramente troppo alto. Considerando l'ottimizzazione dei costi di produzione per Microsoft e le tempistiche di lancio, nonché la contemporanea presenza di Xbox One X a rappresentare la scelta high end per la famiglia Xbox, poteva essere l'occasione di presentarsi con un prezzo decisamente più aggressivo e allettante. È questo un elemento necessario per abbattere le reticenze nei confronti di un hardware esclusivamente votato al digitale che sicuramente, soprattutto in alcune zone geografiche, continueranno a sussistere.