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Yakuza: inizialmente SEGA non credeva nella serie, che ha rischiato di non nascere

Oggi quella Yakuza è una serie di successo e dal brillante futuro, ma all'inizio SEGA non sembrava crederci moltissimo e non voleva produrla.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   24/05/2024
Like a Dragon prospera
Yakuza: Like a Dragon
Yakuza: Like a Dragon
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Ospite del programma giapponese Weekly Ochiai, Toshihiro Nagoshi, ex direttore creativo di Sega e creatore della serie Yakuza / Like a Dragon, ha svelato come SEGA inizialmente dubitasse delle possibilità di successo del primo capitolo Yakuza, tanto che ci fu il rischio che non uscisse mai.

Parlando del primo Yakuza, Nagoshi ha voluto spiegare l'atmosfera che si respirava nell'industria dei videogiochi dell'epoca. I giochi giapponesi non dominavano più le classifiche dei bestseller mondiali, e i giochi americani ed europei stavano diventando sempre più importanti. Le società di videogiochi, inclusa SEGA, stavano incontrando non poche difficoltà a produrre titoli di successo.

Un cambio di mentalità

La serie Like a Dragon è amata anche in occidente
La serie Like a Dragon è amata anche in occidente

"Questo portò a sviluppare una mentalità che voleva solo giochi che potessero piacere al grande pubblico, giochi che potessero essere venduti ovunque e a chiunque. Molti produttori, me incluso, la pensavano così", ha spiegato Nagoshi.

"Ma questa mentalità non stava portando a una soluzione del problema, e ho visto molte proposte diventare sempre più annacquate man mano che i produttori si piegavano a cambiare le cose secondo le istruzioni del management". La situazione fece dubitare Nagoshi di se stesso. "È da qui che è iniziato tutto".

E Yakuza? Come reagì SEGA di fronte alla proposta del gioco? "Naturalmente, fu rifiutata categoricamente. Dopotutto, era completamente contraria a quello che ho detto prima sull'attirare le masse. I bambini non avrebbero potuto giocarci, e non era adatto né alle donne né al pubblico straniero. In questo senso, non c'era modo che venisse approvato senza resistenze".

Fortunatamente, anche per SEGA, Nagoshi non si è arreso, perché sentiva che Yakuza avrebbe potuto avere comunque successo per via della sua forte identità. Il problema era quello di dimostrarlo a SEGA. L'approvazione arrivò dopo tre tentativi e fu molto forzata, stando a quanto ha raccontato. Superato questo scoglio, Nagoshi ne dovette affrontare subito un altro: allineare la sua visione a quella del team di sviluppo: "Volevo che fosse un gioco che ti facesse desiderare di fare del tuo meglio per vivere un altro giorno. Ricordo di averlo ricordato spesso alle persone".

Yakuza infine arrivò sul mercato e il resto è storia. Il primo capitolo vendette 1 milione di copie. Il secondo uscì l'anno successivo, realizzato di gran fretta per cavalcare l'onda. SEGA temeva comunque che la serie non sarebbe decollata. Oggi possiamo dire che non è andata così.