Sulla scia dell'onda emotiva per il caso dell'incidente di Casal Palocco, in cui ha perso la vita un bambino di cinque anni per colpa di una sfida organizzata da alcuni youtuber, il Governo Meloni ha deciso una stretta sulla categoria, che comprende in realtà tutti i creatori di contenuti dei social media.
L'obiettivo è quello di creare un nuovo reato che punisca con pene fino a cinque anni di carcere chiunque esalti condotte illegali o istighi alla violenza tramite social guadagnandoci sopra. Il contenitore per il provvedimento dovrebbe essere la legge "anti-baby gang", firmata dalla Lega di Matteo Salvini, da poco incardinata in Commissione Giustizia al Senato.
Andrea Ostellari, sottosegretario leghista, ha spiegato che la norma è mirata al "contrasto alla produzione e diffusione di video che esaltino condotte illegali", con il testo nel suo complesso che è stato pensato in risposta "a un fenomeno emergente", ossia quello dei minorenni, ma non solo, che istigano a commettere reati e alla violenza sui social media.
Sostanzialmente la norma anti-yutuber sarebbe un'estensione della fattispecie di reato già prevista nel ddl a "tutte le condotte illegali che vengano riprese e celebrate attraverso l'uso dei social, benché compiute da persone adulte, da cui ci si aspetterebbe una maturità che evidentemente non è scontata". L'obiettivo è quello di frenare l'effetto emulazione generato da chi "compie bravate sul web."
Come già accennato, il fatto scatenante la nuova iniziativa legislativa è l'incidente di Casal Palocco, in cui gli youtuber conosciuti come Borderline hanno avuto un incidente con una Smart correndo ad alta velocità con una Lamborghini affittata per una sfida web, incidente in cui è morto un bambino di cinque anni.