Quando c'era Dan Peterson a commentare il wrestling in TV e la WWF si trovava in piena era gimmick, con lottatori come Hulk Hogan, Ultimate Warrior e "Macho Man" Randy Savage a dominare la scena, nelle sale giochi spopolavano due fantastici coin-op realizzati da Technos Japan: WWF Superstars, prodotto nel 1989, e WWF WrestleFest, del 1991. Il primo vantava un gameplay più "consistente", con un minor numero di mosse e personaggi ma un'eccellente sensazione di impatto. Fra le sue peculiarità spiccava la somiglianza negli sprite dei vari wrestler con quelli di Double Dragon, sviluppato due anni prima dallo stesso team. Il secondo, WrestleFest, era graficamente bruttino ma rappresentava il sogno bagnato degli appassionati di allora, visto l'enorme numero di personaggi e la possibilità di disputare non solo una corposa modalità single player, ma anche la spettacolare Royal Rumble.
A vent'anni di distanza, THQ ha pensato bene di rilevare il codice originale e di confezionare una riedizione del gioco in grado di accontentare sia i nostalgici che i nuovi fan, aggiungendo al mix originale una nuova serie di modalità e soprattutto di affiancare alle superstar classiche alcuni lottatori appartenenti all'era attitude (come The Rock e "Stone Cold" Steve Austin) nonché al roster dell'attuale WWE (John Cena, Randy Orton, Rey Mysterio, The Undertaker, ecc.). Il risultato dell'operazione, intitolato ovviamente WWE WrestleFest, è un mix di pregi e difetti che da un lato può vantare una giocabilità molto simile all'originale e un'ottima quantità di contenuti, dall'altro soffre per alcune soluzioni quantomeno discutibili, specie per quanto concerne la grafica e il sistema di controllo.
What'cha gonna do, brother?
Come detto, l'originale WWF WrestleFest ci permetteva di partecipare alla Royal Rumble e di cimentarci con una campagna in single player, nella fattispecie un torneo per tag team che culminava con un match per il titolo di coppia contro la Legion of Doom. Nel caso della riedizione THQ abbiamo invece un bel po' di opzioni in più: dalla semplice esibizione alla modalità Road to WrestleMania (una vera e propria carriera, piuttosto lunga e articolata, che infatti prevede il salvataggio della partita), dalla Royal Rumble al torneo Saturday Night's Main Event, dalla modalità Tag Team all'approccio survival del Gauntlet, passando infine per il multiplayer online (che non siamo stati abbastanza fortunati da poter provare durante i nostri test).
Buona anche la selezione di personaggi, che però risulta "castrata" nativamente e richiede l'acquisto di un primo DLC (dal prezzo di 79 centesimi) per sbloccare CM Punk, Big Boss Man, Shawn Michaels, Sheamus, Triple H e l'arena delle Survivor Series. Una volta in azione si notano subito le similitudini fra WWE WrestleFest e il coin-op del 1991, con un sistema di controllo che riprende quello originale e si basa dunque su di uno stick virtuale e due pulsanti, uno per il calcio e uno per il pugno, la cui ripetuta pressione, una volta agganciato l'avversario, ci consente di vincere il confronto fisico ed effettuare il lancio sulle corde oppure una delle tante mosse che rientrano nel repertorio del lottatore che abbiamo selezionato. L'adattamento di personaggi differenti allo schema adottato da Technos Japan vent'anni fa talvolta è problematico, ma spesso risulta ben fatto: The Rock esegue il Rock Bottom quando il proprio antagonista è alle strette, e se cade a terra "di traverso" basta la pressione di un tasto per partire con uno spettacolare People's Elbow, giusto per fare un esempio. Purtroppo alcuni elementi non era il caso di riproporli, ad esempio il fatto che i wrestler abbiano tutti la medesima altezza (Rey Mysterio alto quanto The Undertaker? Certo, come no...) e il già citato sistema di controllo a due pulsanti, se per correre bisogna premerli entrambi contemporaneamente (impossibile da fare con il pollice). Curioso invece come si siano modificate delle "licenze" che avevano invece senso dal punto di vista del gameplay, come il poter schienare l'avversario anche nella Royal Rumble anziché limitarci al lancio dalla terza corda. Il comparto tecnico, inoltre, lascia molto a desiderare, in particolare le animazioni.
Conclusioni
Riproporre un classico dei giochi di wrestling come WWF WrestleFest su App Store, arricchito con nuove modalità e personaggi, è stata senz'altro una buona idea. Come questa idea sia stata messa in pratica, però, è un altro paio di maniche, e così il lavoro svolto da Seed Studio per THQ alterna grandi pregi (l'aderenza del gameplay al coin-op originale) a grandi difetti (la mancanza di un pulsante specifico per la corsa, la qualità delle animazioni, l'eliminazione dello schienamento all'interno della Royal Rumble). Il risultato finale è un prodotto comunque divertente, longevo e sfaccettato per i fan della WWE, ma che non mancherà di deludere i nostalgici per via di alcune scelte discutibili, che speriamo possano essere corrette con qualche aggiornamento.
PRO
- Un gran numero di modalità
- Si avverte il fascino dell'originale
- C'è persino il multiplayer online
CONTRO
- Sistema di controllo migliorabile
- Grafica bruttina
- Alcune modifiche non molto sensate