Dopo il brutale assassinio di sua moglie e sua figlia, perpetrato da un gruppo di criminali strafatti, l'agente di polizia Max Payne decide di mettere da parte le regole e di dedicare il resto della propria vita a sbaragliare le organizzazioni malavitose che guadagnano dalla vendita di una nuova droga particolarmente pericolosa, la Valchiria. Purtroppo per lui, Payne finisce ben presto per essere incastrato dai suoi nemici, e così a un certo punto si trova solo contro tutti, determinato a portare a termine il lavoro iniziato tre anni prima nonostante le accuse.
Raccontata attraverso una serie di "vignette" in stile graphic novel, la trama di Max Payne appare oggi molto meno brillante e sensata rispetto al 2001, con un antefatto che poteva essere rappresentato molto meglio per costruire il giusto pathos e una manciata di battute degne del peggior action movie. Sono tuttavia innegabili i meriti del third person shooter sviluppato da Remedy, che ha introdotto per la prima volta il bullet time e, dunque, la possibilità di eliminare "al rallentatore" i propri nemici durante uno scontro a fuoco, a tutto vantaggio del divertimento e della spettacolarità. Seguendo la medesima filosofia dietro la riduzione mobile di Grand Theft Auto III, Rockstar ha affidato allo stesso team (War Drum Studios) il compito di realizzare Max Payne Mobile, traducendo il gameplay e la struttura del gioco originale sui dispositivi iOS e Android (l'uscita su Google Play avverrà però con un po' di ritardo, il 26 aprile).
Una lunga avventura
Il risultato finale è un prodotto pressoché perfetto dal punto di vista tecnico e anzi persino migliorato nelle texture, ora in alta risoluzione, ma che per via dei controlli touch perde proprio quelli che sono i suoi tratti distintivi, ovvero la capacità del personaggio di sparare "al volo", durante gli scarti laterali e, in generale, la bontà del gunplay. Intendiamoci: le azioni del personaggio non sono state modificate, dunque sono tutte presenti anche in questa nuova versione, tuttavia agendo sugli stick virtuali risulta quantomeno ostico prodursi nelle manovre acrobatiche che costituivano invece la parte migliore del gioco su PC.
Consci di questo limite, gli sviluppatori hanno dovuto peraltro abbassare il grado di sfida, deprimendo ulteriormente un'esperienza che, al livello di difficoltà iniziale, si completa senza grossi problemi e con abbondanza di munizioni e antidolorifici, con le uniche sezioni impegnative e frustranti rappresentate dai punti in cui bisogna saltare: l'apposito comando touch non brilla per precisione e molto spesso finirete per precipitare perché l'input non è stato correttamente recepito. C'erano delle soluzioni alternative per ovviare al problema dei controlli? Sì, ma implicavano un redesign del gameplay piuttosto che una operazione di porting tradizionale, ad esempio sarebbe stato possibile attivare la modalità bullet time e quindi inserire una differente interfaccia per consentirci di saltare e sparare in automatico. O magari sarebbe bastato assegnare il salto a un'icona molto più grossa e facilmente accessibile, così da stimolare gli scarti laterali anziché affidarsi sempre alla mira automatica, che finisce per svolgere il grosso del lavoro al posto nostro. Insomma, Max Payne Mobile non si gioca bene come l'originale e fin qui probabilmente non diciamo nulla di inaspettato, ma nell'attuale panorama dei third person shooter su App Store neppure sfigura e può contare su di una struttura particolarmente corposa, con tutti i livelli della versione PC e un doppiaggio in italiano più che dignitoso.
Conclusioni
Se da un lato il valore di Max Payne Mobile è indubbio in termini di struttura e qualità della conversione, dall'altro i limiti dei comandi touch impediscono al prodotto Rockstar di prendere il volo e sbaragliare qualsiasi possibile concorrenza su App Store. Laddove infatti la versione originale ci vedeva saltare da una parte all'altra dello scenario, attivando il bullet time per sopravvivere a imboscate sempre più frequenti, questa riedizione si accontenta della mira automatica e di un grado di difficoltà nettamente inferiore per contrastare l'inevitabile frustrazione di un game over causato dalla macchinosità dei controlli, fenomeno che in ogni caso si verifica quando c'è da saltare. Per fortuna è possibile salvare in qualsiasi momento, così da evitare di ripetere l'intero stage daccapo in tali circostanze. Da comprare per via del prezzo ma senza grosse aspettative, insomma.
PRO
- Conversione tecnicamente perfetta
- Una storia coinvolgente e duratura
- Doppiaggio in italiano
CONTRO
- Gameplay invecchiato e castrato per via dei controlli
- Troppo facile al livello iniziale
- Modelli poligonali datati, brutti da vedere