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Sniper Elite V2, recensione

Lasciamoci alle spalle per un momento i classici shooter in terza persona e focalizziamoci sul difficile mestiere del cecchino

RECENSIONE di La Redazione   —   02/05/2012
Sniper Elite V2
Sniper Elite V2
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Il riposo per Rebellion Developments sembra non esistere mai, oltre al recente NeverDead per Konami la casa britannica si è occupata del remake/reboot del suo Sniper Elite per 505 Games, gioco risalente al lontano 2007. La scelta non sembra così illogica, se da una parte è stimolante reinterpretare le meccaniche di un titolo sfruttando tecnologie più evolute, dall'altra si riducono i tempi di produzione.

Sniper Elite V2, recensione

Tuttavia questa nuova versione non condivide molto più dei personaggi e dello scenario: una Berlino disastrata dalla seconda guerra mondiale e divenuta spettrale campo di scontro tra tedeschi e russi. Il protagonista Karl Fairburne è un agente americano incaricato di procurarsi preziosi documenti riguardanti la tecnologia dei missili nazisti V2, non prima però di aver superato undici pericolose missioni. Lo scopo consiste nel farsi strada cercando di evitare lo scontro ravvicinato, ma colpendo avvalendosi del fido fucile di precisione. Karl possiede infatti portentose abilità di cecchino, uno spunto sul quale si erige larga parte di questa produzione, allestendo un sontuoso spettacolo di morte.

Da grande voglio fare il cecchino

Sniper Elite V2 è quindi un titolo che prende le distanze degli sparatutto in terza persona odierni, che tendono a prediligere l'azione a scapito del realismo, rendendosi particolarmente adatto per coloro che cercano prodotti più riflessivi. Karl non è un eroe e tantomeno un protagonista di qualche epico romanzo bellico, ma una vera e propria ombra che si muove tra le crepe di un mondo devastato dalla guerra, caratteristica che avvicina il prodotto a dinamiche stealth particolarmente approfondite in determinati capitoli del gioco. Per ottenere tali presupposti i programmatori hanno lavorato duramente sulla balistica dei proiettili, simulando fedelmente gli effetti del vento e della gravità, che obbligano ad effettuare calcoli precisi prima di premere il grilletto.

Sniper Elite V2, recensione

Allo stesso tempo però si è cercato di mantenere una linea democratica inserendo un'ampia possibilità di customizzazione, è quindi possibile eludere del tutto la balistica (in questo caso i proiettili procederanno su una linea retta) o regolare l'intelligenza artificiale dei nemici. Qualunque sia la nostra scelta, immutabile protagonista rimane il fucile da cecchino e le spettacolari uccisioni provocate dalla sua canna. Durante il suo utilizzo il gioco passa a una visuale in soggettiva e sfrutta una speciale inquadratura per celebrare i colpi migliori, denominata killcam, che segue il percorso del proiettile fino al devastante impatto col bersaglio. In questa occasione assistiamo a scene mozzafiato allestite con la tecnica dei raggi X, molto simile a quanto visto in Mortal Kombat, che ci mostra i danni arrecati allo scheletro e gli organi. La resa visiva è molto fedele alle parti mirate, queste comprendono testa, tempie, guance, genitali, ventre e chi più ne ha ne metta; un vero bombardamento di violenza digitale. È possibile addirittura colpire due soldati contemporaneamente, se posti in linea retta, o far esplodere le granate sulle loro cinture. Analogamente è necessario sparare alle taniche di benzina dei cingolati o delle vetture corazzate per farli esplodere. L'effetto è assolutamente esaltante, è difficile stancarsi di queste spettacolari sequenze proprio grazie alla loro varietà e la splendida realizzazione. L'arte del cecchinaggio è in sostanza un vero piacere, risultando l'elemento più riuscito di Sniper Elite V2.

Sniper Elite V2, recensione

Strade perdute

Rebellion ha allestito per l'occasione una serie di mappe sfruttando il motore grafico proprietario Asura, capace di un'impressionante profondità visiva e ottimi effetti di luce, meno valido però sul piano delle animazioni, l'interazione e le texture. Le ambientazioni sono in prevalenza urbane, se escludiamo qualche eccezione (come una base missilistica montana) ci muoviamo nelle macerie di una Berlino deturpata dai bombardamenti, dove dobbiamo imparare a sfruttare lo sviluppo verticale dei livelli per cercare postazioni vantaggiose. Purtroppo non siamo i soli, i tetti sono territorio dei letali cecchini russi, una vera piaga nei livelli di difficoltà da Sniper Elite in poi. Come avevamo notato già nel precedente provato permangono i problemi di intelligenza artificiale dei nemici, decisamente incostante. Proprio riferendosi ai cecchini lascia basiti la loro surreale precisione nel colpirci e l'assenza di ripercussioni sulle pattuglie circostanti. In un sistema in cui si fa affidamento al suono di una campana per confonderlo col nostro sparo non è un particolare che giova al realismo.

Sniper Elite V2, recensione

E purtroppo di casi analoghi ce ne sono parecchi. Abbiamo notato diverse lacune, come nemici che non avvertivano la nostra presenza o si limitavano a girovagare assurdamente nell'attesa di essere giustiziati. Un altro problema è il combattimento ravvicinato estremamente deficitario, la mitragliatrice è praticamente inutilizzabile e non esiste un colpo a mani nude frontale, per assurdo è meglio utilizzare il fucile di precisione a bruciapelo. L'hit box fuori dalla killcam è molto confuso: può capitare di colpire un nemico mortalmente e vederlo camminare come niente fosse, o essere noi stessi colpiti da posizioni impossibili. Questo non rappresenta un fattore determinante nelle mappe aperte, dove il giocatore è naturalmente incentivato verso un'offensiva basata sulla distanza, ma tende ad aggravarsi in quelle chiuse. Non aiuta il level design schematico e farcito di backtracking, fatto che, unito ai deficit dell'intelligenza artificiale, rende inutile l'utilizzo di trappole o espedienti elusivi (così come nascondere i corpi), ridotti così a un vezzo soggettivo. La scelta di lasciare piena libertà nella regolazione di ogni parametro è un'arma a doppio taglio, che dimostra dietro un'apparente benevolenza la difficoltà del team di sviluppo nel conferire un timbro deciso. Al livello di difficoltà base è davvero tutto troppo accessibile e si perde leggermente il presupposto strategico, mentre a quello massimo la gestione del fucile diventa impegnativa e i soldati acquisiscono una resistenza disumana, senza risolvere però i difetti comportamentali.

Obiettivi Xbox 360

Sniper Elite V2 presenta i classici 1000 punti giocatore dei titoli retail, suddivisi lungo 41 obiettivi. La nostra partita ci ha permesso di portare a casa la metà dei punti, mentre per i restanti si devono affrontare le modalità in co-op online o completare la campagna al livello di difficoltà massimo.

Questo è il mio fucile

Eppure Sniper Elite V2 non è privo di momenti esaltanti. A partire dalla già citata killcam non mancano particolari di una certa classe, come lo scontro contro un cecchino che utilizza delle bambole per confondere la nostra mira, il main theme suonato dalle radio d'epoca e un'atmosfera tangibile che riesce a trasmettere tutta la crudeltà e la devastazione del conflitto, compreso il senso di isolamento del protagonista. Sfruttare l'agonia di un soldato ferito per attirarne un altro in trappola riporta alla mente scene storiche come quelle di Full Metal Jacket. Come ciliegina sulla torta l'edizione italiana offre la voce del bravissimo Roberto Draghetti, un valore aggiunto non indifferente. L'aspetto grafico è funzionale all'azione e come abbiamo detto offre una scarsa interazione con lo scenario, ma sa regalare scorci memorabili e una calda palette cromatica quasi in contrasto con la crudezza rappresentata. Nascosti nelle varie ambientazioni possiamo trovare lingotti d'oro e bottiglie di vino a cui dobbiamo sparare, elementi che aggiungono un gradito elemento di esplorazione su una struttura sostanzialmente lineare. Il gioco ha una lunghezza che varia dalle sette alle dieci ore, a seconda dell'abilità del giocatore e il livello scelto, mentre sono presenti diverse modalità in cooperativa online, compresa l'intera campagna. Purtroppo su console risulta assente la modalità competitiva in multiplayer, aggiunta solo nella versione PC, una grossa mancanza che limita notevolmente la longevità del prodotto.

Conclusioni

Versione testata: Xbox 360
Multiplayer.it
7.5
Lettori (153)
7.8
Il tuo voto

Sniper Elite V2 è un reboot che suscita sensazioni contrastanti. Venti mesi di sviluppo sono bastati a Rebellion per aggiornare uno spunto innovativo e divertente, ma non per costruirci sopra un titolo equilibrato in tutte le sue parti. Molti sono gli elementi che soffrono di una produzione budget, a partire dall'intelligenza artificiale incostante, un level design anacronistico e un aspetto grafico che non riesce ad elevarsi molto sopra la mera funzionalità. Allo stesso tempo però è un gioco che sa ripagare con una buona atmosfera e il piacere regalato dalla killcam, che sembra non stancare veramente mai. Chi cerca un'esperienza più ragionata rispetto ai titoli a sfondo bellico troverà pane per i propri denti, ammesso di soffermarsi sui particolari solo per spararci sopra.

PRO

  • Fisica dei proiettili realistica
  • La killcam è irresistibile
  • Atmosfera azzeccata
  • Molto crudo...

CONTRO

  • ...forse troppo per qualcuno
  • Intelligenza artificiale altalenante
  • Graficamente funzionale e poco più
  • Niente multiplayer competitivo