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Il soldato tuttofare

X1 Software si cimenta con il motore di Bohemia Interactive per realizzare un titolo decisamente ambizioso

RECENSIONE di Mattia Armani   —   23/05/2012

Due intere guerre combattute in pochi mesi sul filo della Cortina di Ferro.

Il soldato tuttofare

Due eserciti, quello tedesco e quello russo, decisi a giocarsi il tutto per tutto lungo un fronte immenso che ha coinvolto migliaia di carri e milioni di uomini. Un'ambientazione trattata da pochi titoli ma che oggi torna in modo prepotente anche grazie ai team europei. D'altronde da questa parte dell'oceano la percezione della Seconda Guerra Mondiale include da sempre il terribile scontro tra Germania e Russia e gli oltre 20 milioni di morti che ha causato. Ma la reazione di Stalin, che in un moto quasi di follia ha lanciato tutti i suoi uomini contro le linee nemiche, è stata probabilmente uno dei principali fattori a portare alla caduta di Hitler.

Nei panni di un soldato tuttofare

La modalità single player dell'ambizioso titolo targato X1 Software ci pone in situazioni specifiche che sono però ambientati in campi di battaglia immensi e ricchi di possibilità. Ci troviamo tra la Polonia e l'Ucraina in un territorio in gran parte pianeggiante che vede nelle poche colline dei punti strategici fondamentali. Altrettanto rilevanti le poche cittadine che spesso si rivelano pericolose trappole. Realizzati con accuratezza storica i centri urbani possono celare, all'interno degli edifici, parecchi soldati nemici in attesa di veder spuntare il nostro cranio. Anche le verdi campagne sono comunque foriere di possibilità e pericoli. Iron Front: Liberation 1944 comprende infatti trincee, avamposti, strade cruciali, ponti e colline da conquistare. Abbastanza insomma per ricreare tutte situazioni tipiche delle schermaglie e delle battaglie che hanno devastato l'est europeo durante la Seconda Guerra mondiale. Il tutto è poi arricchito dalla possibilità di usare velivoli, dalle numerose armi da postazione e dai carri armati che si sfidano in un contesto decisamente libero. Certo, il fatto che un soldato sappia fare assolutamente tutto non è un elemento simulativo, ma è un'esigenza ludica più che comprensibile.

Il soldato tuttofare

La varietà delle situazioni delle due campagne, una dedicata ai russi e una ai tedeschi, è senza dubbio uno degli elementi di forza e ci piazza in azioni di ogni tipo tra agguati di fanteria contro i tank, ricognizione con binocolo tattico e difesa strenua di obiettivi sensibili. Gli sviluppatori hanno inoltre implementato due allenamenti distinti anche per darci una misura della differenza tra le armi dei due eserciti. Allenamenti obbligatori e variegati che includono le armi da postazione, l'attacco ai carri e il lancio delle granate. Tutti elementi fondamentali e, come vedremo nel prossimo paragrafo, tutt'altro che banali nell'ecosistema di Iron Front. Il motore fisico è infatti estremamente complesso e il sistema di controllo decisamente articolato tra menù d'azione per interagire a più livelli con gli strumenti militari, sistema cartografico, visuale in terza persona e libera, inventario in stile gioco di ruolo e diverse altre chicche, come la possibilità di recuperare oggetti dall'equipaggiamento dei cadaveri.

Un vero campo di battaglia

Il gameplay, al pari della struttura di gioco, mira a simulare situazioni militare credibili. La camminata è realistica, anche se il ballonzolio della testa può essere ridotto e le armi impostate per consentirci di mirare senza costringere il nostro soldato a ruotare tutto il corpo. Un'opzione fondamentale quando si è sdraiati ma che richiede un minimo di pratica per chi è abituato agli shooter meno simulativi. Lo stesso vale per il sistema balistico che è stato modificato rispetto ad ArmA II e calibrato per le armi del 1944. Non mancano poi dettagli apprezzabili come la deriva della canna dei mitagliatori da postazione durante una raffica o l'esplosione dei detriti delle granate che schizzano in tutte le direzioni e possono danneggiare anche il nostro soldato se questo si trova sprovvisto di ripari. Ma non finisce qui. Il mitra da postazione, per esempio, può essere riorientato utilizzando il menù d'azione e questo consente di cambiare la finestra di tiro senza bisogno di alzarsi dalla posizione di fuoco. Alla camminata poi si affianca la classica corsa ma il titolo ci consente anche di correre a doppia velocità con la mira che ovviamente ne risente. Il sistema di mira e la balistica delle armi non sono le uniche differenze di Iron Front con ArmA II. Il titolo implementa infatti un sistema di armature decisamente complesso con svariati parametri legati alla distanza, alla velocità dei proiettili, all'angolo d'impatto e allo spessore dell'armatura stessa.

Il soldato tuttofare

Abbattere un Panzerkampfwagen VI con il debole lanciarazzi russo non è facile se non si imposta prima una tattica e ogni veicolo ha diversi punti deboli che devono essere presi in considerazione. Il motore tiene infatti conto di eventuali munizioni caricate su un veicolo, della debolezza dell'armatura in prossimità del cannone, della posizione del motore e soprattutto di quella del carburante che, se colpito, può farci risparmiare preziosissimi proiettili. Inoltre è possibile coordinare un lancio di granate, con la propria squadra, nel caso in cui non si disponesse di un lanciarazzi anticarro. Anche sul fronte della guida il titolo mira in qualche modo a simulare la realtà. Non parliamo però dei controlli, piuttosto basilari e intuitivi, ma del comportamento delle gomme, della lentezza sullo sterrato e della difficoltà a guidare ad alta velocità. Per i velivoli è stata scelta la stessa impostazione anche se in questo caso Iron Front introduce la necessità di usare i flaps e rende più complessa l'impostazione di una traiettoria rispetto ad ArmA II. In questo modo atterrare e bombardare diventa più complesso e meno arcade ma si tratta comunque di manovre che sono alla portata di tutti i giocatori, soprattutto usando un joystick. Insomma, Iron Front: Liberation 1944 offre al giocatore un sacco di possibilità che si rivelano decisamente utili tra corse su veicoli, trasporto cannoni, missioni di soccorso, avamposti da difendere e bombardamenti. Il tutto con una velocità di movimento quasi simulativa che lascia godere la battaglia anche al comando di un velivolo. Il sistema di comunicazione poi, che ci consente di chiedere aiuto e dare ordini, diventa sempre più utile con il salire di grado e ci consente anche di comandare direttamente diversi uomini imbastendo tattiche complesse e strategie difensive. I comandi sono infatti numerosi e consentono anche di piazzare uomini in veicoli o postazioni. Inoltre nei messaggi e negli ordini ricevuti non mancano le coordinate che permettono all'IA di indicarci con esattezza la posizione dei nemici all'interno del campo di battaglia.

Il soldato tuttofare

Nonostante il ritmo rilassato la sfida è generalmente elevata visto che un paio di colpi, a difficoltà normale, ci mandano all'altro mondo senza troppi complimenti e da grande distanza. Purtroppo l'IA nemica, come quella dei nostri compagni che si piazzano spesso nelle posizioni meno opportune, s'incanta troppo spesso e aggirare i nemici, o aspettare che si distraggano guardando un compagno, rende il tutto piuttosto semplice. La campagna simulativa è ovviamente il fulcro del titolo ma non mancano le classiche modalità multigiocatore, lo scontro fronte contro fronte tra due grossi contingenti e una novità, almeno per quanto riguarda la serie ArmA. Parliamo della modalità Blitzkrieg che chiede a uno schieramento di conquistare gli spawn point dell'avversario. In sostanza un qualcosa di molto simile alla principale di Battlefield declinato però secondo la struttura di Iron Front e con un campo di battaglia ancora più ampio e ricco di possibilità. Da non dimenticare infine le missioni coop e l'editor che sono senza dubbio elementi fondamentali in un titolo di questo genere. D'altronde questi due fattori consentiranno ai modder di realizzare campagne cooperative potenzialmente memorabili. Peccato, purtroppo, che la campagna principale non consenta già di giocare in cooperativa.

Il colpo d'occhio e la cruda verità

Ci troviamo di fronte a un titolo dal concept complesso, ma nella realizzazione le rifiniture si sono perse per strada. Il colpo d'occhio è buono, con i soldati che pattugliano in distanza, gli aerei che solcano il cielo e l'erba che ondeggia a perdita d'occhio. Il numero di unità poi è spesso ricco e le battaglie tra carri sono a dir poco spettacolari.

Il soldato tuttofare

Il tutto arricchito da ombre dinamiche, blur e sfocature, dagli alberi che bruciano e che cadono e dal che fumo si vede a grande distanza e che sbuffa in modo credibile anche dai lati delle esplosioni. Purtroppo l'effetto d'insieme è minato da una lunga serie di difetti piuttosto visibili. I più clamorosi, che influenzano anche il gameplay, sono il lanciarazzi anticarro che si piazza davanti alla visuale del nostro soldato quando questo si sdraia, la telecamera troppo spostata quando si utilizza un'arma con schermo protettivo e diversi bug che ci vedono restare inchiodati tra i nostri compagni mentre il nemico ci crivella di colpi. Non mancano poi corpi che spariscono e svariate anomalie capaci di bloccare la missione e di costringerci a ripartire dall'ultimo salvataggio. Per fortuna il titolo salva spesso in automatico e forse non è un caso vista la mole di bug. Lo streaming delle texture è spesso visile, gli obiettivi compaiono in ritardo, gli indicatori spesso se si è troppo vicini all'obiettivo e le animazioni dei soldati sono a dir poco spartane e spesso addirittura ridicole. La questione non cambia né con il labiale, che ricorda quello dei burattini, né con le animazioni del nostro soldato che quando cerca di scavalcare un ostacolo è talmente imbalsamato da far sembrare un acrobata il Dragonborn di Skyrim. Questo toglie parecchio fascino alla complessa struttura del titolo, alle scene di intermezzo, agli assalti in gruppo e ai complessi allenamenti che avrebbero potuto dare un taglio cinematografico al tutto. Taglio assente anche nelle scene d'intermezzo che presentano tempistiche errate, carrellate decisamente poco dinamiche e un ritmo a dir poco amatoriale. Le cose vanno molto meglio con il comparto sonoro che si presenta con sinfonie azzeccate e dialoghi in quantità.

Il soldato tuttofare

Questi purtroppo sono altalenanti sia per qualità sonora che autoriale, ma se non altro il doppiaggio in inglese è declinato con accento tedesco o russo e il risultato è apprezzabile ai fini dell'atmosfera. Brillanti infine gli effetti sonori con carri assordanti, esplosioni credibili, campionamenti fedeli alla realtà, comandi vocali in quantità e sonori ambientali di ottima qualità. Purtroppo il motore grafico, oltre ad essere imperfetto, è pesantissimo, e lo è ancor più di quanto non lo fosse in ArmA II. Inoltre le texture altalenanti e le imperfezioni grafiche non permettono di godere a pieno del dettaglio implementato dagli sviluppatori. Tanto vale, dunque, giocarlo a media risoluzione, abbassando quel tanto il dettaglio per evitare che i cali di frame scendano al di sotto dei 15 fps rendendo il tutto ingiocabile. Anche sulla nostra configurazione, tenendo il dettaglio a medio-alto in 1280x720, il framerate balla tra 50 e 20 frame per secondo. Ma i rallentamenti non coincidono sempre con un aumento di azione o di oggetti su schermo. C'è dunque ampio spazio per rifinire e sistemare il tutto e speriamo che nei prossimi mesi non manchino patch capaci di rendere pienamente fruibile un titolo potenzialmente ottimo.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.7
Lettori (25)
7.2
Il tuo voto

Iron Front: Liberation 1944 è un vero e proprio campo di battaglia all'interno del quale, però, è difficile muoversi. Un pantano di bug e di ingenituà mina infatti la fruibilità di un titolo dal potenziale incredibile e pieno di spunti decisamente interessanti. Gli appassionati non si faranno comunque problemi a chiudere un occhio sui difetti per godere delle peculiarità di questo FPS simulativo, ma chi non ha pazienza potrebbe trovarsi in seria difficoltà già durante le missioni di allenamento. In ogni caso si tratta di un titolo da provare, a patto di avere un PC decisamente potente e con l'ovvia speranza di vedere al più presto una patch capace di sistemare i svariati bug e i problemi dell'intelligenza artificiale.

PRO

  • Uno sparatutto ad ampio respiro
  • Situazioni e obiettivi in quantità
  • Colpo d'occhio e sonoro non sono niente male

CONTRO

  • Peccato per i numerosi bug alcuni dei quali capaci di far saltare intere missioni
  • L'intelligenza artificiale lacunosa
  • Il motore grafico è estremamente pesante in relazione alla resa grafica

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Sistema operativo: Windows 7
  • Processore: Core i7 920
  • Memoria: 6 GB
  • Nvidia GTX 570

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows XP, Windows Vista o Windows 7
  • Processore: Dual-core Intel Core 2.4 GHz o AMD Athlon 2.4 GHz
  • Memoria: 1 GB RAM
  • Graphics: Nvidia Geforce 8600GT o ATI Radeon 3650 - Shader Model 3 e 512 MB VRAM
  • Spazio su disco: 10 GB