Il panorama Android è stato, è e sarà interessante per una serie di motivi. Tra i principali rilievi che spingono a seguire la scena creatasi attorno al sistema operativo made in Google, la varietà di dispositivi diversi sul mercato, sia in termini di prezzo che di specifiche, è quello che più in assoluto ha contribuito al miglioramento costante dell'offerta. Contemporaneamente, però, Samsung è riuscita a imporre i suoi dispositivi Android non come semplici terminali alternativi a quelli di altri produttori asiatici e statunitensi, arrivando all'annuncio del Galaxy SIII dovendo soddisfare aspettative e curiosità generalmente esclusive di Apple.
E proprio dalla casa di Cupertino, Samsung sembra voler cogliere alcune strategie che al contempo le permetterebbero di distinguersi dalla pletora di concorrenti interni ad Android: non più solo un hardware performante, che pure non manca, ma software e servizi esclusivi. Il dispositivo, venduto a 699 euro senza considerare i soliti contratti, si pone senza mezzi termini ai vertici della fascia occupata da iPhone 4S e HTC One X, distinguendosi nel corso della settimana di prova concessaci per tanti aspetti positivi e un numero minore di difetti comunque significativi.
Galaxy inside
Tolto da una scatola votata al minimalismo - auricolari in-ear, cavo USB e adattatore per la presa della corrente. La microSD va acquistata a parte - il Samsung Galaxy SIII mostra un design noto, ma non come ce lo saremmo aspettati: tondeggiante come il Nexus, con cui condivide alcune linee lungo il profilo laterale, e senza la bombatura posteriore dei modelli precedenti. Una linea pulita anche se forse un po' anonima. Dipende dai gusti, ovvio, e lo stesso vale per la costruzione in plastica che coinvolge tanto la scocca, quanto il pannello posteriore e i tasti laterali, di accensione e regolazione del volume. Bisogna comunque tenere a mente che non c'è alcun tipo di flessione e la sensazione di solidità è impeccabile, con la colorazione blu metallico del sample provato che esibisce una certa eleganza sobria. Insomma è in plastica, è vero, ma resta uno dei pezzi di plastica meglio assemblati che ci sia capitato di vedere.
Il cuore del telefono è il system on chip quad core Exynos 4 Quad con frequenza di lavoro dei core a 1.4GHZ, accompagnato da 1GB di Ram e 16GB di memoria interna, come detto espandibile tramite microSD. Senza stare a ripetere miliardi di sigle, le connessioni supportano lo standard TriBand HSPA+ e Quad Band GSM, il solito wi-fi 802.11n e bluetooth 4.0. Più una varietà di sensori di luce, prossimità, GPS e così via. Manca il supporto alla tecnologia LTE - comunque non disponibile ad oggi in Italia - che negli States ha imposto alcune modifiche alle specifiche hardware. C'è invece la mini USB, sul bordo inferiore, con tanto di standard MHL per collegare lo smartphone a una TV o monitor tramite HDMI, ma l'adattatore dedicato va acquistato a parte e purtroppo pare sia l'unico compatibile. Stando ai benchmark, questa configurazione rappresenta una delle più performanti attualmente sul mercato. In molti caso la migliore in assoluto.
Uno sfoggio di tecnica che, nel caso dei quattro core, quasi rischia di non essere esibito a dovere per i limiti stessi delle applicazioni. Resta evidente che chi volesse un device Android su cui giocare, troverà nel Samsung Galaxy SIII una delle primissime scelte, anche in prospettiva. Lo schermo da 4.8" con risoluzione 720x1280 è imponente ma nonostante le dimensioni complessive di 13.6x7x8.6cm, l'utilizzo è agevole e l'ergonomia ne esce a testa alta. Girando regolarmente con un SII in tasca, chi scrive non ha trovato particolari problemi ad adattarsi alle misure del suo successore, mentre il mezzo pollice in più è un ulteriore tributo alla vocazione multimediale degli smartphone di oggi. Il pannello è un Super Amoled HD, niente Plus, il che implica una matrice sub pixel RGBG. Quindi? Quindi in teoria si pongono alcuni problemi di definizione nei contorni e nella pulizia dei colori. La combinazione di un'alta risoluzione e uno schermo abbondante disinnescano comunque questo pericolo. Anzi la resa cromatica ci sembra superiore rispetto a quella vista in altri Amoled. Insomma chi non desiderasse vincere qualche test di laboratorio, può affidare il proprio sguardo al Galaxy S III senza temere di restare deluso dalla qualità dell'immagine. La fotocamera posteriore da 8 megapixel e quella frontale da 1.9, si allineano allo standard in quanto a risoluzione ma spiccano per bontà dell'immagine, soprattutto la prima. Restano i problemi di resa nelle condizioni di luce scarsa, connaturati in questo genere di sensore, ma la risposta è finalmente (pressoché) istantanea e piccole aggiunte come la modalità HDR, aumentano ulteriormente la quantità di situazioni dalle quali si può ricavare un'immagine degna di essere conservata.
Non solo hardware
Dopo Nexus sviluppato in collaborazione con Google stessa, Samsung Galaxy SIII è il primo terminale della casa coreana a installare all'uscita Ice Cream Sandwich. Rispetto alle specifiche di Mountain View non mancano le differenze, a partire dall'interfaccia TouchWiz fino ad arrivare alla scelta "conservativa" dei tre tasti posti sotto lo schermo. Ovvero i due capacitivi Menù e Indietro, e poi quello fisico Home che, se tenuto premuto, apre anche i task permettendo di richiamarli ed eliminarli dalla coda. Piccoli aggiustamenti coinvolgono il lock screen e le principali applicazioni, ma soluzioni grafiche a parte ci sono tutte le novità di Android 4.0 e una fluidità pressoché perfetta. Come accennato in apertura, però, Samsung ha puntato sul software aggiuntivo sviluppato ad hoc, frutto di accordi con terze parti oppure già proposto ma rivisto per adattarsi all'SIII.
DropBox, che per due anni "regala" 50GB di spazio, è una graditissima aggiunta per gli interessati al cloud storage. Mentre l'esclusiva temporale di Flipboard un extra per navigare tra le notizie con uno stile grafico piacevole. Più che su questi, la comunicazione Samsung ha però spinto sulle funzioni che integrano l'uso del telefono e l'interazione con l'utente a più livelli. Ci sono gesture per chiamare oppure scorrere una pagina fino in cima, l'identificazione dello sguardo per decidere se abbassare la luminosità e soprattutto S-Voice, da molti individuata come la risposta a Siri di Apple. Il riconoscimento è tutto sommato discreto e non ci è capitato spesso di dover ripetere un comando, che d'altra parte deve però essere costruito attraverso formule precise. Siamo distanti dal concetto di interagire con naturalezza, in ogni caso. In generale si tratta di aggiunte accattivanti ma difficilmente sostitutive della normale produttività raggiungibile con lo schermo. Il resto del pacchetto di app inserite da Samsung abbonda di tanti ritorni, spesso rivisti e potenziati come per i lettori di musica e video, la radio e la galleria immagini. Non manca nulla insomma, e in ogni caso il Play Store può sopperire a qualsiasi esigenza mettendo a disposizione l'oramai vastissimo catalogo Android.
In conclusione
Non è facile valutare un prodotto come il Samsung Galaxy SIII dopo le aspettative enormi che ne avevano accompagnato l'annuncio. Chi si aspettava un dispositivo rivoluzionario resterà deluso, ma le caratteristiche sono di prim'ordine sia per quanto riguarda l'hardware che il software. Proprio l'attenzione contemporanea ai due volti dell'offerta sembrano diventare centrali nella strategia di Samsung: le prestazioni sono al top della categoria, la fotocamera non delude e la costruzione ben fatta nonostante si abbondi nell'uso di plastiche; d'altra parte Ice Cream Sandwich e TouchWiz si completano a dovere, impreziositi da extra come l'abbonamento a DropBox incluso. Resta un upgrade più che un vero cambio di passo, da tenere in considerazione da chi in procinto di cambiare smartphone ma non un motivo per accelerare questo processo.