Il successo dei due capitoli di Galaxy on Fire su piattaforme iOS e Android si deve a diversi fattori, tra cui la notevole qualità grafica, l'offerta ludica massiccia e, soprattutto, la bell'idea di andare a punzecchiare la nostalgia di tutti gli appassionati di simulatori di volo spaziale dei bei tempi che furono (e che non sono più, vista la quasi totale assenza di titoli del genere negli ultimi dieci anni).Tra una lacrima al sapore di Wing Commander e una al gusto di Freelancer, i fan del volo tra le galassie si sono trovati di fronte, soprattutto con il sequel, un gioco di tutto rispetto, eccezionale a vedersi (soprattutto su iPad) e divertente da giocare. Da pochi giorni, Fishlab ha messo a disposizione dell'utenza un'edizione PC del gioco, disponibile su Steam al prezzo di circa 15 euro. Considerata la notevole qualità grafica, ci aspettavamo un porting di tutto rispetto, purtroppo la realtà è leggermente diversa.
La "Buck Rogers"
Per gli anglosassoni (soprattutto quelli nerd), "fare una Buck Rogers" significa effettuare un balzo in avanti nel tempo di diverse decine o centinaia d'anni, chiaramente in ambito sci-fi (se volete sapere il perché, fate un salto qui). Proprio questo accade al buon Keith T. Maxwell, già protagonista del primo Galaxy on Fire.
A causa di un malfunzionamento del motore della sua nave, il pilota fa un salto in avanti di 35 anni, e trova la sua galassia molto cambiata. Per quanto l'espediente narrativo sia interessante, il successivo svolgimento tende a lasciarlo completamente da parte. Il tutto si risolverà in qualche battuta da parte di persone che avevano incontrato Keith anni prima, ma la parentesi lascerà il passo a una trama ben più tradizionale, con il protagonista e i suoi alleati costretti a combattere un'invasione aliena in grande stile. Sebbene la storia in sé non sia certo granché, i toni molto leggeri e sarcastici riescono a renderla divertente, perlomeno a tratti. Peccato per il doppiaggio (disponibile solo in inglese), che, a causa della sua natura evidentemente amatoriale, rovina nettamente l'atmosfera.
Per quanto le missioni si sviluppino in maniera del tutto lineare, in Galaxy on Fire II ci sono diverse attività alternative, tutte utili a guadagnare denaro per comprare navi ed equipaggiamento migliori. A questo proposito, è bene sottolineare che andare dritti per la modalità storia vi porterà probabilmente a scontrarvi con una difficoltà quasi insormontabile nelle missioni finali, che richiederanno navi perlomeno di medie prestazioni, le quali potranno essere ottenute solo accumulando discreti quantitativi di crediti. Per farlo, potrete darvi alle missioni secondarie, disponibili presso tutte le stazioni spaziali, alla raccolta di minerali dagli asteroidi, possibile grazie ad un semplice minigioco dedicato, e alla compravendita di generi di primo consumo (alimentari, minerali, e diversi altri), che potranno essere acquistati ad un prezzo e rivenduti ad uno più alto altrove. Di tutte queste attività, quella più remunerativa rimangono comunque le missioni secondarie.
Dolori da porting
Le missioni possono sembrare sufficientemente varie durante la prima ora di gioco, ma scoprirete ben presto che, dietro a diverse formule, si nasconde quasi sempre la stessa procedura. "Dare la caccia ad un fuggitivo" diventa semplicemente "uccidere tutti i nemici", "scortare qualcuno" significa perlopiù "andare dal punto A al punto B", e così via. In altre parole, due o tre ore di gioco vi saranno più che sufficienti per esplorare tutto ciò che il gioco ha da offrire, e che vi verrà riproposto successivamente, semplicemente cambiando il nome dell'incarico. Inoltre, con l'eccezione di qualche dialogo e brevissime sequenze animate con il motore di gioco, non c'è nulla che aiuti a distinguere tra missioni principali e secondarie, tutte riconducibili ai consueti due o tre formati predefiniti. Se nel caso di una fruizione frammentaria, in pieno stile mobile, questo genere di offerta poteva anche essere accettabile, giocato in lunghe sessioni Galaxy on Fire II risulta decisamente troppo ripetitivo.
Se questo è un difetto veniale, dato che non ci si poteva aspettare una totale riscrittura delle missioni, ci sono purtroppo altri problemi nati nel passaggio di piattaforma. Il primo imprevisto è costituito dalla maggiore sensibilità e maneggevolezza dei controlli su PC, sia che si giochi con un gamepad, sia tramite mouse e tastiera. Mentre su iPad e iPhone il controllo della nave era macchinoso e gli scorrimenti piuttosto lenti, sul grande schermo il lavoro di Fishlab si fa controllare con grande fluidità. Potrebbe apparire come una nota positiva, ma purtroppo questo non fa che mettere in luce un'intelligenza artificiale nemica praticamente inesistente. Il problema era già stato notato al tempo della release mobile, ma su PC assume confini ben diversi, proprio a causa della maneggevolezza nettamente superiore. Vi accorgerete ben presto che, a parte venirvi incontro sparando, fare inversione e ripetere all'infinito, i nemici non sanno sostanzialmente fare altro. Anche alzando il livello di difficoltà al massimo, una volta equipaggiato uno scudo decente farsi abbattere sarà davvero un evento raro, soprattutto per gli appassionati del genere. A parte la facilità, è proprio la sostanza e la credibilità degli scontri a perderne, mentre su piattaforme mobile il problema riusciva a mascherarsi efficacemente grazie ai controlli molto meno pratici.
Galassie in HD
Dal punto di vista puramente grafico, il lavoro fatto da Fishlab è notevole. Già ottima su dispositivi iOS, la grafica di Galaxy on Fire II fa una bellissima figura anche su PC, dove l'antialiasing riesce a ripulire efficacemente i contorni, e i rallentamenti di frame rate sono solo un lontano ricordo. Peccato che l'interfaccia non sia stata ridisegnata per supportare la nuova risoluzione, risultando in pulsanti molto piccoli e spesso scomodi da usare.
Anche il comparto audio presenta il medesimo problema. Su piattaforme iOS, un limitato numero di pezzi ed effetti sonori di qualità mediobassa erano del tutto accettabili, dato lo spazio di archiviazione limitato dei dispositivi. Quando però ci si va a confrontare con il pubblico PC, non si può pensare di accontentarlo senza un upgrade, seppur minimo, che in questa versione HD manca del tutto. La musica del combattimento vi uscirà letteralmente dalle orecchie dopo qualche ora di gioco, per non parlare degli effetti sonori legati alle armi.
Conclusioni
La conclusione a questa trattazione può essere una e una soltanto. Nonostante il comparto grafico potesse suggerire il contrario, Galaxy on Fire II è un titolo pensato e sviluppato per le piattaforme mobile, e lì sarebbe dovuto rimanere. Per quanto i nostalgici dei grandi classici del combattimento spaziale potrebbero inizialmente rimanere affascinati, il passaggio ad una piattaforma come il PC ha creato diversi scompensi nel gameplay. Alcuni prevedibili, come la ripetitività delle missioni, altri meno, come i controlli, migliorati ma destinati a mettere in luce la pessima IA nemica. Se a questo si aggiunge il fatto che Fishlab ha triplicato il prezzo della versione mobile, senza nemmeno preoccuparsi di inserire nel pacchetto l'espansione Valkyrie (rilasciata l'anno scorso su iOS), il risultato è un'occasione sprecata. Sebbene certi limiti della versione originale fossero impossibili da aggirare nel passaggio a PC, un prezzo contenuto e una revisione dell'interfaccia avrebbero potuto farne un'offerta molto più interessante.
PRO
- Graficamente notevole
- Divertente per le prime due ore
CONTRO
- Missioni poco varie
- IA inesistente
- Prezzo troppo elevato
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- OS: Windows 7 Ultimate
- Processore: Intel i5 2500
- RAM: 8 GB
- Scheda video: Nvidia GTX 560ti
Requisiti minimi
- OS: Windows XP SP2
- Processore: Intel compatibile x86
- RAM: 2 GB
- Scheda video: Compatibile DirectX 9c con più di 512 Ram