I più attempati fra voi certamente ricorderanno Carmageddon e il polverone che sollevò anche in Italia all'epoca della sua uscita su PC, nell'ormai lontano 1997. In alcuni paesi il gioco fu bandito, in altri censurato (inserendo degli zombie al posto dei pedoni e colorando il sangue di verde), e il risultato di tutto questo casino fu ovviamente una straordinaria pubblicità per la produzione targata Stainless Games, accolta peraltro in modo generalmente positivo dalla critica. Ultraviolenza a parte, infatti, questo racer arcade "alternativo" offriva un'esperienza diversa dal solito, miscelando circuiti in stile Test Drive a meccaniche "check point" in cui bisognava investire persone e/o animali per ottenere i secondi extra necessari per completare la gara. Grande importanza veniva infine data agli scontri con gli altri veicoli, che ci consentivano di sbloccare auto più veloci o più resistenti, potenziabili tramite un sistema di upgrade di stampo classico.
Quando il team di sviluppo originale ha annunciato il ritorno di Carmageddon sui dispositivi mobile, qualche mese fa, è stato ovviamente un momento di festa per i nostalgici, che peraltro hanno potuto approfittare di una promozione con download gratuito durante la prima settimana di commercializzazione su App Store (l'uscita su Google Play dovrebbe avvenire a breve). Una volta installato il gioco, l'impatto iniziale è controverso: sono passati un bel po' di anni e dal punto di vista tecnico la cosa è evidente, dunque non aspettatevi certo un titolo in grado di rivaleggiare con gli attuali racer per i dispositivi iOS. In termini strutturali, però, l'esperienza è invecchiata benissimo e offre ancora oggi una marea di contenuti fra gare, tracciati e veicoli, tutti elementi da sbloccare mettendo in conto una buona dose di impegno e perseveranza.
Larga la foglia, stretta la via...
Come appena accennato, Carmageddon può vantare ancora oggi numeri di tutto rispetto, grazie a una campagna in single player composta da ben trentasei eventi caratterizzati da obiettivi multipli, a cui si aggiungono quasi trenta vetture differenti. Queste ultime si ottengono distruggendone gli analoghi modelli durante le gare, fattore che aggiunge al gameplay un substrato ulteriore e aumenta per forza di cose il grado di rigiocabilità del prodotto.
Il fatto che il gioco si ponga in maniera così hardcore, senza regalarci nulla (addirittura i crediti ci vengono riconosciuti solo se completiamo effettivamente tutti i giri di una corsa), di per sé andrebbe anche bene, ma fa purtroppo il paio con un sistema di controllo che rende complicate anche le manovre più banali, e che insieme alle caratteristiche originali di grip delle auto (che non tengono una curva che sia una) e di gestione della visuale crea una miscela esplosiva che si traduce in una delle esperienze più frustranti che abbiamo mai sperimentato. È possibile modificare i controlli in vari modi, utilizzando l'accelerometro per le curve oppure sostituendo i pulsanti di default (sinistra, destra, acceleratore, freno e freno a mano) con due levette analogiche virtuali, ma le cose non fanno che peggiorare e alla fine l'impostazione di partenza si rivela la meno peggio. Certo, all'ennesimo bersaglio mancato per via della scarsa reattività dei comandi, magari con il countdown dei secondi disponibili che sta per terminare, vi verrà davvero voglia di maledire gli sviluppatori. Al comparto tecnico abbiamo già accennato: la grafica sente inevitabilmente il peso degli anni, ma ciò nondimeno è fluida e il design di determinati tracciati è tanto assurdo che merita un plauso. Per quanto concerne il sonoro, fa piacere che alcune voci siano in italiano e le musiche "trascinano", ma la qualità degli effetti è scarsa.
Conclusioni
La riedizione mobile di Carmageddon offre un'esperienza straordinariamente difficile e frustrante, molto più dell'originale del 1997, e il perché è presto detto: la già discutibile tenuta dei veicoli, che scivolano praticamente anche da fermi, va in questo caso ad abbinarsi a un sistema di controllo touch estremamente poco preciso e reattivo, capace di farvi sbagliare anche le manovre più banali, sopratutto quando avete il disperato bisogno di azzeccare un salto o di centrare un bersaglio perché i secondi a vostra disposizione stanno terminando. Il fascino del titolo Stainless Games rimane comunque immutato, così come i suoi ottimi numeri, e saranno unicamente questi elementi a spingervi a provare una gara ancora e ancora, cercando di azzeccare le mosse giuste e di non finire troppe volte fuori strada per arrivare infine a tagliare il traguardo. Che fatica, però!
PRO
- Ricco di gare e vetture
- Un'esperienza diversa dal solito
- Il fascino dell'originale è intatto...
CONTRO
- ...ma i controlli sono qualcosa di mostruoso
- Incredibilmente ostico e frustrante
- Tecnicamente datato