È sorprendente come alcuni giochi siano in grado di raccontare storie solo attraverso la loro estetica e il loro gameplay. Uscito da diversi mesi su PC e approdato solo ora su dispositivi iOS, Unmechanical è uno di questi. Privo di qualsiasi dialogo e canovaccio scritto, il puzzle game di Teotl Studios trascina, letteralmente, il piccolo robot protagonista in un'avventura nelle profondità del sottosuolo, dando al giocatore una serie di prove da affrontare e salutandolo con due finali tutti da interpretare. Tuttavia, prima ancora di essere un ottimo esempio di narrazione interattiva, Unmechanical è un pentolone ricco di enigmi intriganti, mai davvero complessi ma la cui risoluzione non è sempre scontata.
Io, robot
A dire il vero i primi minuti di gioco fanno pensare l'esatto opposto. Si comincia con enigmi banali, che vanno dal tirare una serie di leve al premere interruttori seguendo un ordine preciso. Poi però le cose si fanno davvero interessanti, e in poco tempo ci si trova a smanettare con raggi laser, conduttori e generatori di corrente.
È il caso di sottolineare il "poco tempo" visto che, anche su tablet, l'eccessiva brevità del gioco si fa sentire parecchio: per quanto il giocatore possa perdersi o temporeggiare negli enigmi, cosa che tuttavia capita raramente, nell'arco di tre ore o poco più ci si trova davanti alla schermata dei Riconoscimenti con un senso di incompiutezza, affascinati certo dai due finali presenti, ma convinti che qualche enigma in più non avrebbe di certo guastato. Dopotutto la trama di Unmechanical si chiude proprio quando si comincia a prendere confidenza e a interagire coi pochi personaggi secondari che recitano sullo sfondo, cosa che rende ancora più brusca la fine dell'avventura.Come dicevamo però in apertura, è nel design dei puzzle che Unmechanical può effettivamente mettersi in mostra. Oltre a fluttuare nello scenario e a sbattere tra pareti e soffitti, l'unica vera azione concessa al giocatore è la possibilità di usare un raggio traente per afferrare gli oggetti vicini. L'interazione con lo scenario ruota così attorno allo spostamento di massi, bombe, specchi e travi, ma nonostante questa 'limitazione', il gioco offre una buona varietà di puzzle e situazioni. Lo fa specialmente nell'ultima mezz'ora, quando uno dopo l'altro si susseguono alcuni degli enigmi più interessanti. Purtroppo alcuni ambienti si dimostrano assai dispersivi, in certi casi non si sa dove andare e in altri, fortunatamente pochi, si rischia di rimanere bloccati in un enigma senza sapere che in realtà andrà risolto in un secondo momento.
Questa sensazione di smarrimento si ha in particolare in uno stanzone centrale che funge quasi da hub per le aree che si sbloccano man mano: non è subito chiaro dove si trova il passaggio appena aperto, e quindi si gironzola per un po' nella speranza di non imboccare un corridoio già percorso. È un peccato enorme, considerato invece l'ottimo lavoro fatto da Teotl Studios nella realizzazione degli ambienti. Sebbene l'intera avventura si svolga nel sottosuolo, l'utente si trova ad attraversare corridoi rocciosi, grotte subacquee, sale vulcaniche e laboratori pieni di macchinari. Complice i fondali animati a cui abbiamo già accennato, l'impatto visivo è decisamente gradevole, sebbene la versione iOS sia stata tecnicamente ridimensionata rispetto a quella PC per effettistica, aliasing e dettaglio delle texture. Non ne risente troppo lo stile scelto, che sembra quasi mescolare assieme elementi presi da Portal con personaggi ed estetiche tratte da Machinarium. In chiusura tocca menzionare il sistema di controllo pensato apposta per rendere più intuitiva l'interazione via touch screen: toccando in un punto dello schermo ci si sposta in quella direzione, mentre un altro tocco sul robot protagonista gli permette di attivare la sua abilità traente. Per chi preferisse un approccio più tradizionale può sempre fare un giro nelle opzioni e scegliere il solito stick virtuale associato al tasto azione.
Conclusioni
Sfortunatamente troppo breve per poter lasciare un segno a chi gioca, Unmechanical resta comunque un puzzle game esplorativo gradevole e pieno di stile. L'ambientazione è un po' disordinata, capita di perdersi spesso, e in genere la complessità degli enigmi non sale mai abbastanza da offrire un livello di sfida. Eppure, con tutti i suoi difetti, il gioco di Talawa Games e Teotl Studios non si rivela mai banale o visivamente scialbo, permettendo di passare un paio d'ore esplorando un mondo sotterraneo decisamente affascinante.
PRO
- Stile visivo piacevole
- Puzzle non troppo banali
CONTRO
- Ambienti dispersivi
- Dura tre ore o poco più