C'è qualcuno che ancora non ha giocato a Limbo? Difficile crederlo.
Dal momento del suo lancio, avvenuto ormai 3 anni fa, l'indie di Playdead ha infatti toccato Xbox 360, PlayStation 3, Pc, Mac e più recentemente anche PS Vita. Ma al di là della diffusione multipiattaforma, è per la qualità del prodotto che Limbo ha meritato (e merita) tutto il successo raccolto; quando gli indie non andavano così di moda come oggi fu infatti capace di imporsi con roboanti valutazioni sulle testate videoludiche di tutto il mondo, compreso il 9 della nostra recensione che vi invitiamo ad andare a consultare nel caso davvero non sapeste ancora di che gioco stiamo parlando. In questa sede ci limiteremo infatti a descrivere e valutare la conversione sulle piattaforme iOS, ultime della lunga serie di cui sopra ad accogliere con piacere la fatica del team danese.
Una morte dopo l'altra
L'avventura del ragazzino protagonista di Limbo è di quelle da incubi peggiori; solo, in un luogo sconosciuto e pieno di pericoli ad ogni passo. E per "pericoli" non intendiamo il rischio di sbucciarsi un ginocchio, ma di essere infilzato da un ragno gigante o decapitato da una tagliola oversize, tanto per capirci.
La creatura di Playdead è un'avventura bidimensionale che ricorda (ai videogiocatori meno giovani) Another World e Heart of Darkness, in cui la progressione è intrecciata continuamente con l'esperienza della morte cruenta che diventa principale veicolo di istruzione delle meccaniche di gioco. Solo morendo si comprende infatti l'errore da evitare per andare avanti, in uno scorrere di situazioni che stupiscono per varietà e per la chiave stilistica con cui vengono narrate visivamente. Il minimalismo di Limbo è infatti la sua maggiore forza, nella capacità di mostrare soltanto l'indispensabile riducendo al massimo i dettagli; questo attraverso l'uso delle silhouette e del bianco e nero (con tutti i toni di grigio) con una formula che in moltissimi hanno poi usato come ispirazione più o meno evidente per altri prodotti. Se giocoforza dopo 3 anni la freschezza e la novità di Limbo appare un po' sfumata, resta comunque intatta la qualità di un gioco emotivamente toccante e ben equilibrato tra la componente del gameplay e quella puramente estetica. Su App Store, il titolo di Playdead arriva in versione universale all'interessante prezzo di 4,49 euro, cifra che appare corretta sia considerando la media della piattaforma di distribuzione di Apple, sia appunto la non certo recentissima uscita della prima edizione.
A livello contenutistico non esistono differenze di alcun tipo; l'avventura resta quindi piuttosto breve, tra le 4 e le 5 ore, e l'accompagnamento audio merita l'utilizzo delle cuffie per essere apprezzato al meglio. Il punto critico diventa quindi naturalmente quello dei controlli, che come facilmente deducibile sono stati ridisegnati per sfruttare il touch screen. Fedele alla sua filosofia, Limbo non spende nemmeno una parola in tutorial o spiegazioni, ma non ci vuole davvero molto per comprenderne il funzionamento. In pratica l'unico stick virtuale viene rilevato in qualsiasi punto dello schermo si poggi il dito; spostarlo in avanti o indietro permette di muoversi di conseguenza, in alto di saltare e un tocco per l'interazione con gli oggetti. Alternativamente si possono usare anche due mani per un risultato migliore. Purtroppo in ogni caso la reattività e la precisione sono fatalmente molto inferiori rispetto ai tasti fisici, rendendo leggermente più frustrante l'esperienza. Per carità, nulla di eccessivo, ma nei passaggi più concitati non è certamente raro morire a causa non di propri errori ma della pigrizia dei controlli. Un difetto prevedibile e naturale, che però ridimensiona solo leggermente la bellezza di un titolo che va davvero provato.
Non è la versione migliore, ma Limbo su iOS rimane uno splendido gioco
Conclusioni
Partiamo dal presupposto che Limbo va giocato per forza. Il titolo di Playdead è troppo bello per poterlo ignorare, e se finora non avete avuto modo di provarlo dovreste provvedere subito. Detto questo, qualsiasi altra versione è preferibile rispetto a quest'ultima arrivata per piattaforme iOS, semplicemente per la minore reattività e precisione dei controlli touch rispetto a quelli fisici. Se avete quindi possibilità di scelta, andate dritti altrove; se invece iPhone o iPad sono le vostre uniche opzioni, potrete comunque apprezzare anche in questo caso le qualità del prodotto, accettando qualche morte e un pizzico di frustrazione in più.
PRO
- Bello oggi come 3 anni fa
- Atmosfera eccezionale
- Prezzo molto corretto
CONTRO
- I controlli touch sono quel che sono
- Davvero breve