Aveline de Grandpré è un gran bel personaggio e la sua è una storia indubbiamente affascinante. Figlia di un mercante francese e di una donna africana, ha vissuto un'infanzia travagliata ed è stata salvata da un Assassino che l'ha presa sotto la sua guida e le ha insegnato i dettami del Credo, facendo di lei una guerriera scaltra e letale, capace di sfruttare non solo le proprie abilità fisiche ma anche un'incredibile bellezza e la capacità di mimetizzarsi in determinati ambienti grazie al colore della pelle e a un semplice travestimento. Impossibile "sacrificare" una figura di tale spessore sull'altare di un'esclusiva sì di successo, ma limitata a una piattaforma, PlayStation Vita, che ancora stenta a ingranare. Ecco dunque che Ubisoft ha deciso di recuperare Assassin's Creed Liberation, rifargli il trucco e riproporlo come Assassin's Creed Liberation HD, ovvero una versione rimasterizzata in alta definizione del gioco portatile, uscita da pochi giorni su PlayStation Network, Xbox LIVE e Steam. Proprio di questa ultima edizione ci occuperemo nell'articolo, andandone a evidenziare le differenze rispetto a quanto visto su Xbox 360 e PlayStation 3. Per una visione d'insieme del prodotto, dunque, andate a leggere la recensione scritta dal nostro Giorgio Melani e poi tornate subito qui.
Abbiamo giocato anche la versione PC dell'edizione rimasterizzata di Assassin's Creed Liberation
Brilla come un diamante
Cominciamo con qualche concetto sparso. Come già accennato, Rihann... ehm, Aveline è un'assassina, non la prima che si vede nel franchise Ubisoft ma sicuramente la prima a svolgere il ruolo di protagonista in un episodio della serie, per quanto si tratti in effetti di uno spin-off. L'esperimento fatto con Assassin's Creed III Liberation non è stato in realtà l'unico a tradurre in un contesto portatile le meccaniche tradizionali del gioco prodotto dalla casa francese, visto che nel 2009 era stato fatto un piccolo miracolo con quell'Assassin's Creed: Bloodlines che raccontava la vita di Altair dopo gli eventi del capitolo originale e che fu ritenuto così importante dal punto di vista narrativo che Oliver Bowden ha voluto includerne la trama nel romanzo "Assassin's Creed: La Crociata Segreta". Forti delle capacità tecniche di PlayStation Vita, con Liberation gli sviluppatori di Ubisoft hanno però potuto spingere molto di più sul lato tecnico (sebbene la cosa si sia rivelata, quantomeno inizialmente, un'arma a doppio taglio, considerando i notevoli problemi di frame rate), utilizzare lo stesso motore grafico della versione "maggiore" e cercare di introdurre nel mix tutti gli elementi che hanno fatto la fortuna di Assassin's Creed III, episodio a cui Liberation è legato a doppio filo, almeno in termini di gameplay e struttura. Non tutte le ciambelle vengono col buco, e così su PlayStation Vita il gioco si è rivelato manchevole sotto il profilo della caratterizzazione, problema a cui si è cercato di porre rimedio nell'edizione HD grazie all'inserimento di alcune missioni extra che vanno proprio a lavorare sul background di Aveline, pur senza stravolgere il lavoro effettuato in precedenza.
L'esperienza rimane dunque una sorta di interpretazione "compatta" di un capitolo standard della serie, con scenari più raccolti e missioni più brevi, anche se non per questo disprezzabili, anzi. Non vengono in alcun modo limitate le problematiche "storiche" del franchise, nella fattispecie un sistema di combattimento che non valorizza in alcun modo le pur numerose armi differenti e si rivela sempre troppo facile, con gli avversari che in pratica aspettano il proprio turno per attaccare, ma sarebbe stato assurdo chiedere a Liberation di fare qualcosa in tal senso, sia su PlayStation Vita sia in questa edizione rimasterizzata. Ci sono tuttavia delle novità interessanti, come ad esempio il fatto che la trama sia slegata dalle vicende di Desmond Miles e presentata come una sorta di prodotto d'intrattenimento realizzato dalle Abstergo Industries (proprio come in Assassin's Creed IV: Black Flag), ma soprattutto la possibilità nel gioco di assumere tre aspetti differenti (assassina, nobildonna e schiava) che implicano magari delle limitazioni ma consentono di aggirarsi all'interno di determinate zone senza problemi. È un peccato che tale elemento venga posto spesso e volentieri come un percorso obbligato, nel senso che nella maggior parte dei casi non è possibile optare per una strategia piuttosto che per un'altra, bensì si viene costretti ad assumere l'aspetto previsto per quella particolare missione.
La versione PC
Di "edizioni rimasterizzate in HD" ne abbiamo viste parecchie, e una delle problematiche più ricorrenti riguarda la conta poligonale, che rimane inevitabilmente la stessa della versione originale e può saltare all'occhio laddove il gap tecnologico tra le piattaforme sia sostanziale.
Nel caso di Assassin's Creed Liberation HD si è partiti fortunatamente da un prodotto non solo graficamente avanzato (PlayStation Vita è pur sempre una console portatile di tutto rispetto) ma mosso da un motore che consente di sostituire in maniera piuttosto semplice gli asset a seconda del sistema. Il gioco costa pur sempre 19,99 euro ed è dunque chiaro che non ci si poteva aspettare l'implementazione di feature avanzate per l'ambiente Windows, tuttavia quello che abbiamo visto non ci è dispiaciuto per niente. In primo luogo, la relativa semplicità dei modelli poligonali (quantomeno se confrontati con quelli di Assasssin's Creed IV: Black Flag) non è evidente come si poteva pensare in un primo momento, gli spigoli sono in effetti pochissimi e la revisione di shader e texture, nonché un sistema di illuminazione potenziato, fanno il proprio dovere e donano al titolo una cosmesi inedita, gradevolissima, paragonabile per molti versi a quella di ACIII. Ci sono senz'altro delle trame che reggono meglio di altre i primi piani, e in particolare durante i dialoghi capita che un'inquadratura ravvicinata metta in mostra una texture meno definita del solito, ma esplorando le città è raro imbattersi in una bruttura, seppure in tale frangente la conta poligonale ridotta di cui parlavamo poc'anzi si manifesta nella semplicità degli edifici e in una ridotta profondità di campo, evidente quando si effettuano le tradizionali "sincronizzazioni" dalla vetta di qualche campanile.
La versione PC supporta nativamente il controller per Xbox 360, seppure sia possibile giocare anche con mouse e tastiera (combinazione che non raccomandiamo praticamente mai per gli action game in terza persona), mentre le opzioni grafiche consentono di regolare la risoluzione, la qualità degli ambienti, delle texture, dell'antialiasing e delle ombre, nonché attivare o disattivare la sincronia verticale. Durante i nostri test abbiamo rilevato un paio di comportamenti curiosi: in primo luogo la sincronia verticale, applicata in-game o dalle impostazioni della scheda video, si traduce in un lock a 30 frame al secondo, granitici ma pur sempre pochini per chi ha investito denaro per una CPU e una GPU performanti. Disattivando il vsync si sale inevitabilmente, arrivando a 40-45 fps e sopportando un po' di tearing nelle cutscene (fortunatamente in real time e non semplici filmati), ma la cosa risulta comunque strana per via della non incredibile complessità grafica. Abbiamo svelato il mistero andando a disattivare completamente l'antialiasing in-game e attivando l'FXAA dalle impostazioni della scheda video, il che ha prodotto un boost prestazionale non indifferente e garantito 55-60 frame al secondo stabilissimi, anche nelle situazioni più complesse. Considerando la risoluzione di 1920 x 1080 (e oltre) e i 60 fps possiamo dunque parlare ancora una volta di "superior version" su PC e di un'opera di rimasterizzazione globalmente ben fatta, seppure non manchino le ombre.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: AMD FX 9370
- Scheda video: AMD Radeon R9 290
- Memoria: 8 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows 8
Requisiti minimi
- Processore: Intel Core i3 2105, AMD Phenom II X4 955
- Sceda video: NVIDIA GeForce 8800 GT, AMD Radeon HD 4870
- Memoria: 2 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows Vista SP2, Windows 7 SP1, Windows 8
Requisiti consigliati
- Processore: Intel Core i5 2400S, AMD FX 4100
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 570, AMD Radeon HD 7870
- Memoria: 4 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows Vista SP2, Windows 7 SP1, Windows 8
Conclusioni
Assassin's Creed IV: Black Flag ha ridefinito gli standard tecnici della serie Ubisoft, specialmente su PC, ed è dunque necessario avvicinarsi all'esperienza offerta da Assassin's Creed Liberation HD tenendo ben presenti i suoi presupposti. Parliamo infatti dell'edizione rimasterizzata di un gioco nato su PlayStation Vita, che si porta dietro i pregi e i difetti di tale impostazione ma arriva sulle piattaforme digitali forte di un prezzo accessibile e di un gameplay che, pur non scrollandosi di dosso i soliti problemi, si rivela piacevolissimo per i fan del franchise. Appassionati che apprezzeranno senz'altro un capitolo "compatto" come questo, con personaggi interessanti e un'interpretazione più sintetica e leggera tanto delle missioni principali quanto di quelle secondarie, al netto di una durata più che dignitosa (diciamo venti ore per completare tutto). La versione PC è anche stavolta la migliore del lotto.
PRO
- 1080p e 60 frame al secondo su PC
- Piacevolissima interpretazione "compatta" della serie
- Ottimo lavoro di rimasterizzazione...
CONTRO
- ...anche se non manca qualche perplessità
- Si porta dietro i soliti, vecchi problemi relativi al gameplay
- Ottimo doppiaggio in italiano, ma le musiche appaiono meno ispirate del solito