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Demoni della mente

Un horror psicologico inaspettato

RECENSIONE di Andrea Rubbini   —   04/11/2014

La morte non è la cosa peggiore quando vivere è un tormento. Questo deve avere pensato Jacob Reeves mentre si lasciava cadere, di spalle, dal ciglio di un dirupo. Solo che al termine del volo non c'era l'oblio ad aspettarlo, ma un incubo surreale, grottesco, a volte crudele. E con l'incubo cominciarono anche le domande.

Demoni della mente

Cos'è questo posto? Chi sono queste persone? Perché mi sottopongono a un tale supplizio? Al termine delle dieci ore circa che ci vogliono per finire il gioco, Silence of the Sleep risponde in modo soddisfacente e imprevedibile a tutte queste domande, e ad altre ancora, che sorgono nel corso del viaggio. Oltre a una storia ben scritta, fondamentale in questo genere di gioco, Silence of the Sleep emoziona con le composizioni musicali, che alle immancabili melodie del pianoforte affianca gli accordi di una chitarra suonata da un misterioso psicoterapeuta. Il sistema di gioco deve molto a due grandi titoli dello stesso genere, Lone Survivor e The Cat Lady, ma si spinge oltre, sperimentando soluzioni di gameplay originali. A questo punto è bene dire che dietro a Silence of Sleep c'è un solo autore, Jesse Makkonen, che si è fatto carico di ogni aspetto dello sviluppo. Aspettatevi quindi un gioco a tratti grezzo, che in certi passaggi sembra tenere insieme i pezzi con lo spago, ma non per questo meno convincente nel complesso. Si avverte la presenza dell'autore e della sua personalità nelle scelte di gioco, perfino nei divertenti titoli di coda, e questo sguardo unico e personale compensa gli scricchiolii dovuti alla scarsità di fondi e all'inesperienza di uno sviluppatore che deve ancora raggiungere la maturità. Ma questi sono discorsi a margine, lasciamoli da parte e precipitiamo nell'abisso insieme al signor Reeves.

Un'anima perseguitata dal senso di colpa è la protagonista di Silence of the Sleep, originale horror 2D

Oltre i limiti della ragione

Il protagonista di questo gioco, più che un uomo è un'anima, quella di Jacob Reeves per la precisione. Il suo è un viaggio molto lungo, che alterna sequenze oniriche, quasi rilassate, ad altre di orrore senza tregua. Una lungo capitolo si svolge per esempio dentro una clinica psichiatrica situata in cima a una montagna e circondata da una nebbia impenetrabile. Lì viviamo la routine di un tipico paziente per tre giorni di fila, alternando momenti di vita quotidiana a sedute di ipnosi che ci fanno precipitare dentro incubi sempre peggiori. Ma una volta tornati alla realtà ritroviamo il nostro mondo ad aspettarci, come se nulla fosse successo. Il programma prevede perfino un'ora di disegno nella quale possiamo esprimere le nostre emozioni disegnandole veramente con un software minimale.

Demoni della mente
Demoni della mente

Questo è solo un piccolo esempio dell'ingegno di Jesse Makkonen, che riesce spesso a raggirare i limiti della produzione con idee intelligenti. E la clinica rappresenta solo uno dei cinque capitoli che compongono il gioco, tutti molto diversi fra loro per atmosfera e sistema di gioco. A volte dobbiamo risolvere puzzle visivi esaminando lo sfondo con una speciale lente deformante, in altri casi dobbiamo risolvere i problemi di strani personaggi che ci seguono nel nostro onirico peregrinare. Queste sezioni sono talvolta troppo lunghe per quello che offrono, e la volontà di non prendere per mano il giocatore finisce spesso per metterci di fronte passaggi oscuri nei quali diventa difficile capire cosa dobbiamo fare. Niente di insormontabile, comunque. Soprattutto, i repentini cambi di atmosfera e le tante variazioni nello stile di gioco compensano le frustrazioni. E la scrittura solida, insieme alla ricercata direzione artistica, corrono in soccorso del gioco quando le fondamenta vacillano. Luci e ombre emergono soprattutto nelle fasi di azione, che nella loro essenza sono un gioco a rimpiattino fra noi e oscure presenza che riescono in più di un'occasione a tenerci con i nervi a fior di pelle. I comandi sono un impiccio e morire all'istante perché non vediamo a colpo d'occhio in quale direzione siamo rivolti è spiacevole, ma se ci mettiamo d'impegno e usiamo la testa, scivolare non visti fra i corridoi del gioco offre una sottile soddisfazione. Per aiutarci, sbirciamo dalle porte o ascoltiamo quello che avviene dall'altra parte. Oltre ai rumori agghiaccianti che escono dagli altoparlanti del nostro PC, possiamo contare perciò anche sull'orecchio di Jacob, che ci descrive a parole ciò che ode. E così anche un gioco a due dimensioni riesce a simulare effetti sensoriali tipici degli horror tridimensionali. Forse Makkonen avrebbe potuto sfruttare di più queste meccaniche, ma dopo un lungo capitolo di tensione si cambia scenario e atmosfera, e nuove regole entrano in gioco. Per quanto possa sembrare confuso, la storia in realtà non perde colpi e unisce fra loro le sequenze senza smarrire il giocatore. La frammentazione riguarda soprattutto il comparto visivo, che sperimenta senza sosta cercando ogni volta nuove soluzioni per farci provare emozioni diverse. Anche le note musicali marcano il passaggio di atmosfera, e sono un indizio fondamentale per capire quando bisogna preoccuparsi. Si passa perciò dalle melodie sornione di un'orchestra che suona sullo sfondo di un assurdo motel ai versi disturbanti prodotti dai mostri che ci danno la caccia. Poi, inatteso, abbiamo un momento di vera pace nel quale dobbiamo accordare una chitarra con i comandi di un semplicissimo mini gioco. Niente di più. Ma vi confessiamo che è ancora fra i nostri ricordi preferiti di Silence of the Sleep.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore Intel Core i7 2600
  • 8 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
  • Sistema operativo Windows 7

Requisiti minimi

  • Processore Dual Core 2.0 GHz
  • 4 GB RAM
  • Scheda video con 1024 MB e supporto shader 3.0
  • DirectX 9.0 c
  • Sistema operativo Vista, 7, 8

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 14,99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (4)
8.6
Il tuo voto

Silence of the Sleep sperimenta in continuazione. Cerca nuove soluzioni visive, introduce meccaniche di gioco diverse in ogni capitolo per meglio interpretare i cambi di atmosfera, e qualche volta riesce a stupire per ingegno e fantasia. L'estro di Jesse Makkonen non si risparmia e gioca con le forme e le note per coinvolgere i sensi del giocatore. Il risultato è una lunga esperienza horror a volte frustrante, frammentata, ma in definitiva completa e soddisfacente, tenuta insieme da una solida scrittura. Ma è anche un'esperienza che funziona solo se giocata fino in fondo.

PRO

  • Una lunga narrazione con un finale all'altezza
  • Stile visivo vario che interpreta bene i cambi di atmosfera
  • Sezioni horror paurose quanto basta
  • Buone idee di gameplay compensano i limiti della produzione

CONTRO

  • Controlli frustranti, soprattutto nelle fasi di pericolo
  • Non ci tiene per mano, ma talvolta è troppo criptico
  • Alcuni capitoli si dilungano più del necessario