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Luna calante

A sei anni dal suo debutto su iOS, Crescent Moon pubblica un nuovo RPG ad ambientazione futuristica, con elementi action e un vasto mondo da esplorare

RECENSIONE di Vincenzo Lettera   —   11/02/2015

Quando nel 2009 debuttava su App Store con Ravensword: The Fallen King, il team di sviluppo statunitense Crescent Moon Games aveva subito mostrato grandi ambizioni.

Luna calante

Nonostante tutti i problemi legati ai limiti hardware dei dispositivi mobile e alle giustificabili ingenuità di uno sviluppatore alla sua prima esperienza, The Fallen King non solo dimostrava che era tecnicamente possibile realizzare su smartphone un vasto RPG ad ambientazione fantasy, ma ci aveva fatto sperare che il giorno in cui avremmo visto l'equivalente di un Morrowind su dispositivi portatili non sarebbe stato poi troppo lontano. Da allora, Crescent Moon ha affinato la formula e migliorato le sue tecnologie, prima con Aralon: Sword and Shadow nel 2011 e poi con Ravensword: Shadowlands nel 2013. Eppure, al migliorare della grafica e all'espandersi degli ambienti esplorabili, lo sviluppatore non è riuscito a far corrispondere un'esperienza di gioco più profonda, quest più interessanti e un maggiore spessore di personaggi e mostri. A sei anni di distanza dal suo primo gioco per iOS, Crescent Moon pubblica Exiles, un RPG ad ambientazione futuristica che non solo non ha fatto progressi dai tempi di Ravensword, ma addirittura sembra fare dei passi indietro.

Exiles è la dimostrazione che negli RPG le dimensioni non sempre contano

Alien Desolation

Se Aralon e Ravensword potevano essere visti come il tentativo di proporre una versione in miniatura di The Elder Scrolls, Exiles sembra per certi versi ispirarsi più a Mass Effect. Dopo aver terminato tutte le risorse naturali del suo pianeta natale, il popolo terrestre parte in cerca di mondi più ospitali. Exiles è ambientato proprio su una di queste colonie, Aurora 9, messa in ginocchio a sua volta da un governo corrotto e che prova a mantenere l'egemonia diffondendo un virus letale. Una premessa che avrebbe tutte le carte in regola per svilupparsi in maniera un minimo interessante, ma che invece viene solo abbozzata nell'arco di una main quest breve e soporifera.

Luna calante

Portata a termine una sequenza iniziale che funge un po' da tutorial, il più grande difetto di Exiles emerge già dopo pochi minuti dall'inizio del gioco vero e proprio, quando si sale in sella a uno speeder e si attraversa il vasto mondo che farà da palcoscenico all'avventura. Vasto, certo, ma anche così vuoto e povero da far sembrare l'oceano di Zelda: The Wind Waker un luna park con mille attrazioni. Al di fuori di pochi avamposti in cui raccogliere risorse o affrontare missioni secondarie, l'open world di Exiles è un deserto piatto e grigio, popolato da mostri stupidi e tutti simili tra loro. Il desolato mondo di gioco non è soltanto enorme, ma anche "inutilmente enorme", visto che la poca varietà (e qualità) di contenuti secondari porta ben presto a focalizzarsi sulla quest principale, seguendo la mappa e ignorando qualsiasi fortino, accampamento o base militare lungo la strada. Quando poi si resta senza carburante o non si ha a disposizione lo speeder, dover attraversare mezzo deserto a piedi sembra quasi una presa in giro. Graficamente, Exiles si presenta molto bene, e con una manciata di personaggi interessanti e una componente ruolistica curata, non sarebbe stato neanche troppo pessimo. Peccato che non sia così. Il sistema di combattimento rappresenta l'altra grave macchia di unto sulla camicia di Crescent Moon, a prescindere che si decida di usare la telecamera in prima o in terza persona. Se già guidare mezzi di trasporto risulta macchinoso e poco divertente, spostarsi, mirare e fare fuoco ai nemici è un vero e proprio incubo, e per ogni colpo messo a segno vi ritroverete a sprecare mezzo caricatore a vuoto. Neanche la componente da RPG si salva: all'inizio dell'avventura è possibile infatti scegliere tra tre classi, ognuna con i suoi bonus e la sua abilità speciale. Il soldier lancia una scarica che danneggia e paralizza i nemici vicini, l'infiltrator si rende invisibile per un breve periodo e l'adept rallenta il tempo per permettere di mirare con più precisione ai nemici. Tuttavia in nessun modo il giocatore potrà cambiare la sua classe, apprendere gli altri poteri o ridistribuire i punti spesi per potenziare le varie caratteristiche, un dettaglio che limita pesantemente la libertà di personalizzazione del proprio alter-ego, costringendo a ricominciare il gioco da capo nel caso non si dovesse essere soddisfatti della propria abilità speciale.

Conclusioni

Versione testata iPhone 1.1
Multiplayer.it
4.5
Lettori (3)
2.3
Il tuo voto

Nel momento in cui si è tentati di spendere tutti i punti esperienza per aumentare la velocità di corsa del proprio personaggio, è chiaro che c'è un grosso problema. In Exiles la maggior parte del tempo la si passa attraversando un deserto tanto grande quanto povero e noioso, senza che si incontrino luoghi intriganti, situazioni curiose o nemici con un minimo di carisma. Nonostante siano passati sei anni, il nuovo gioco di Crescent Moon sembra fare addirittura dei passi indietro rispetto a Ravensword, offrendo un mondo meno vivo e con meno personalità, nonché un sistema di combattimento di gran lunga più frustrante. Se Ravensword e Aralon facevano sperare in un futuro equivalente di Oblivion e Morrowind esclusivo per smartphone e tablet, Exiles è la prova che, forse, Crescent Moon non è lo sviluppatore che sarà in grado di realizzarlo.

PRO

  • Graficamente di buon livello
  • Un open world vasto...

CONTRO

  • ...ma completamente vuoto
  • Sistema di combattimento molto scomodo
  • Missione principale breve e noiosa