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Sunless Sea, recensione

Un gioco di ruolo che sa di letteratura e sale marino

RECENSIONE di La Redazione   —   23/02/2015
Sunless Sea
Sunless Sea
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Le ragioni possono essere le più diverse: abbiamo sacrificato l'equipaggio a un dio marino in preda a un rapimento estatico, le risorse di carburante sono prossime a finire e stiamo mandando avanti la nave bruciando provviste, il terrore ha consumato i volti dei nostri marinai, oppure abbiamo notizie tanto spaventose quanto interessanti che l'ammiraglio pagherebbe fior di echo pur di conoscerle. Non ha importanza, presto o tardi anche noi, come tutti i capitani che ci hanno preceduto, uomini o donne, poeti o assassini, apriamo la mappa del mare esplorato fino a quel momento e puntiamo il dito su Fallen London, il che significa sempre la stessa cosa: è ora di tornare a casa.

Sunless Sea, recensione

Se avete giocato a Sunless Sea, anche voi conoscete quella sensazione di sollievo e di nostalgia che si prova quando la nave approda nelle acque sicure della nostra amata capitale. Nessun altro porto toglie il terrore dal cuore dei nostri uomini, e gli affari sono ottimi. Certo, grazie ai ricordi di quanti ci hanno preceduti (leggi anche: di tutti i capitani che abbiamo interpretato e che sono morti senza rimedio) abbiamo scoperto tante altre buone città in cui si possono guadagnare molti echo, dove il carburante è venduto a un ottimo prezzo e si può contare su un pasto caldo, se si hanno notizie fresche da spendere in cambio. Ma nessun approdo ci emoziona come quello di Fallen London. Ciò che però accomuna la capitale con ogni altro luogo del gioco è la necessità di lasciare qualcosa a ogni transazione. Possono essere echo, la moneta di scambio del gioco, oppure piccole cartoline illustrate. Alcune di queste rappresentano un artefatto, altre la conoscenza di un isola, altre ancora sono merce illegale da nascondere nella stiva. Se abbiamo ciò che serve, anche un porto già visitato può riservare nuove sorprese, a volte orribili, altre esilaranti. Nessuna transazione è sicura, ma senza scambiare qualcosa non si può navigare. E il richiamo del mare buio ci mette poco a farsi sentire. Bisogna partire di nuovo, a ogni costo. Lo sappiamo noi e lo sa la nostra ciurma, fatta di donne e uomini bizzarri, in alcuni casi antropomorfi e lunatici, ma senza i quali saremmo perduti, anche se all'occorrenza potremmo mangiarne uno. Questo perché Sunless Sea è l'ossessione monomaniacale del capitano di turno, che non può avere pace fino a quando non ha saziato la sua ambizione. O non è sprofondato fissando il centro di un Maelstrom con un luccichio folle negli occhi.

La sete di avventura, coraggiosa e disperata, è il carbone che tiene in moto la nave di Sunless Sea

In cattive acque

Ci sono due momenti ben distinti fra loro in Sunless Sea, quello della navigazione, e quello dell'avventura sulla terra ferma. Il primo ci mette direttamente ai comandi della nostra nave. Possiamo decidere la velocità di crociera, combattere contro mostri marini o navi pirata, o semplicemente manovrare arditamente per evitare i pericoli e raggiungere un porto sicuro. L'esperienza di navigazione che offre Sunless Sea è unica nel suo genere. Si passano lunghi minuti in mare alla disperata ricerca di un porto a cui approdare.

Sunless Sea, recensione
Sunless Sea, recensione

Dopo molte partite, ed è una delle soddisfazioni più grandi che regala il gioco, impariamo a memoria la collocazione degli approdi principali, diventando poco alla volta scafati navigatori, di quelli che nelle bettole portuali bevono in silenzio scuotendo la testa davanti alle smargiassate dei capitani più giovani, che ancora non hanno provato il freddo del nord e già credono di conoscere il mare. Una partita dopo l'altra, impariamo quindi quali errori sarebbero fatali e quali isole bisogna visitare nei momenti critici. Navigare rappresenta infatti un pericolo costante, e il nostro equipaggio diventa sempre più spaventato mano a mano che passiamo il tempo lontani dalla riva, peggio ancora se spegniamo i fari per evitare che qualche creatura ci veda. C'è poi l'indicatore del cibo e quello del carburante. Se finiscono le provviste lo stomaco comincerà a trovare appetitosa anche la carne umana (badate, succede ben di peggio in questo gioco) e senza carburante per noi è la fine. Una volta, rimasti quasi a secco, una nostra conoscenza ci ha offerto aiuto e una barca nuova. Aveva la faccia da manigoldo, eppure abbiamo accettato. Ci siamo così trovati a bordo di una nave monoposto che non poteva imbarcare neppure un altro membro dell'equipaggio e con una stiva grande quanto un monolocale in centro a Milano. Certo, se avessimo avuto le tasche piene di echo avremmo potuto comprarne una più grande arrivati al primo porto che commerciasse vascelli, ma allora forse non ci saremmo trovati in quella situazione. Com'è finita? Abbiamo fatto rotta fino ai confini settentrionali della mappa. Provateci quando siete disperati, almeno morirete sapendo cosa c'è alla fine dell'universo. Vedete quindi che viaggiare costringe a prendere tante decisioni cruciali. Vi abbiamo già parlato della possibilità di sovraccaricare il motore? A volte salva la vita, altre volte fa saltare tutto per aria. Ma è giusto fare degli esperimenti. Vediamo adesso invece l'altro aspetto del gioco, quello che viene messo per iscritto, e al quale si accede una volta scesi dalla nave.

Quando pensavamo di averle viste tutte...

Ovunque ci sia un porto, ci sono storie ad aspettarci. Gli sviluppatori ne stanno continuando ad aggiungere anche mentre scriviamo, e continueranno ancora per molto tempo, potendo approfittare di tutto il materiale creato per il prototipo di Sunless Sea, un browser game gratuito, ancora disponibile, che guarda caso si chiama proprio Fallen London.

Sunless Sea, recensione

Queste storie sono il vero tesoro del gioco. La quantità di testo scritto è incredibile, e raggiunge livelli di stile e accuratezza che si trovano di solito solo nella buona letteratura. Gli avvenimenti ci vengono raccontati per mezzo di brevi descrizioni, a volte battute di dialogo. Sono frammenti che riescono con poche parole a illuminare una scena, farci immaginare un personaggio bizzarro o un'azione terribile, o commuoverci per uno scampolo di umanità in un mare di fantasmi che si confondo fra ciarlatani, inventori e capitani di imperi sottomarini. A volte dobbiamo pagare un prezzo per accedere a queste storie, e l'esito è sempre incerto. Potrebbe risolversi tutto in un fortunato carico per la nostra nave o un colpo di rasoio alla gola. Qualche volta ci abbiamo rimesso l'ufficiale in seconda, in altri casi abbiamo scoperto di avere un figlio. Relazioni amorose possono nascere e finire in Sunless Sea, ma qualcosa resta sempre, e passa al capitano successivo, sotto forma di eredità in denaro, o di un parente stretto. Le storie sono spesso accompagnate da un disegno, sebbene sia il testo il vero protagonista. Parole scelte con grande lucidità accendono l'immaginazione, e la "z" al posto della "s" nei termini del linguaggio marittimo contribuisce a dare una voce originale alla narrazione di Sunless Sea. Come abbiamo accennato nel primo paragrafo, da queste pagine di testo ce ne andiamo con oggetti o aneddoti custoditi sotto coperta, sotto forma di figurine. Immaginate quindi di avere carte da gioco da spendere per accedere a nuovi eventi o da scambiare con merci o denaro. A volte le richieste sono così precise che diventa quasi un peso ricordarsi dove si trovano le notizie giuste da raccogliere o quali sono le usanze di un certo popolo. Accumulare molti giorni di mare aiuta in questo compito, ma la necessità di prendere qualche appunto con carta e penna reali potrebbe scoraggiare molti giocatori. Eppure, anche nella frustrazione che si avverte talvolta quando la quantità di dettagli sembra soverchiante, la forza dell'atmosfera vince sul desiderio di mollare tutto. Poe, Dickens, Melville, Lovecraft: sono tutti all'opera nel mondo di Sunless Sea, e le musiche magistrali risvegliano i ricordi delle ore trascorse in compagnia delle loro pagine. Quando siamo soli per mare e si ode il ticchettio della macchina da scrivere che riempie il diario di bordo, scoprire che il nostro conforto dipende da quei piccoli appunti ci dà l'idea di quanto siano riusciti a ottenere gli sviluppatori semplicemente con minuscole lettere faticose da leggere.

Ci vuole fegato, e molto altro

Se ci avete seguiti fino a qui, avrete capito che Sunless Sea ci ha conquistati. Non è un gioco per tutti, ma questo certamente non è un difetto. In ogni caso è bene dire che richiede tanta pazienza, perché è un gioco lentissimo rispetto a quelli che sono i nostri parametri odierni. Ciò non è dovuto a una mancanza da parte degli sviluppatori; è la natura stessa del gioco che lo richiede.

Sunless Sea, recensione

Andare per mare è una faccenda emozionante, ma gli spiriti irrequieti potrebbero trovarla snervante, soprattutto perché prima di essere così scaltri da poterci permettere di comprare una nave decente, sono già trascorse molte partite. Il gioco invita a correre dei rischi, certamente, ma ci si trova così facilmente in un vicolo cieco, senza più soldi per acquistare provviste, che ogni azzardo oltre la parte centrale della mappa difficilmente porta buoni risultati. Bisogna quindi armarsi di buona volontà, lottare con i menù, tanti e arzigogolati come una apparato burocratico, e imparare a gestire anche le traversate più lunghe. I testi sono una delizia ma richiedono calma e attenzione, e uno sforzo in più per chi non parla inglese. Comunque sono stati migliorati molti elementi rispetto alla versione in Accesso Anticipato. Per esempio i combattimenti sono adesso in tempo reale: una scelta necessaria per spezzare il ritmo delle letture, e la difficoltà è stata bilanciata a dovere. Altro ancora siamo sicuri si evolverà con il tempo, ma l'impostazione del gioco è quella che vi abbiamo descritto e bisogna decidere se si è pronti o meno ad affrontare l'avventura. Speriamo con ciò di non avervi scoraggiato. Lo diciamo solo per mettervi nel giusto stato d'animo, così che possiate partire nel migliore dei modi. Se avvertite anche solo un prurito di curiosità per Sunless Sea, buttatevi senza timore. È un'esperienza di gioco unica nel suo genere, almeno nella nostra epoca, e lascia un'eco duratura nei ricordi.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore Intel Core i7 2600
  • 8 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
  • Sistema operativo Windows 7

Requisiti minimi

  • Processore a 2 Ghz o superiore
  • 1 GB di RAM
  • Scheda video con risoluzione minima 1280x768 e compatibile con DirectX 9.0c
  • Direct X 9.0c
  • Sistema operativo Windows XP o superiore

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 18,99 €
Multiplayer.it
8.8
Lettori (8)
8.8
Il tuo voto

Sunless Sea è un gioco elitario. Richiede molta pazienza, amore incondizionato per la lettura e una grande immaginazione. Se avete questi requisiti sarete ripagati con un viaggio avventuroso che lascia il segno e si rinnova una spedizione dopo l'altra. Proverete cosa significa avere una struggente nostalgia del mare senza esservi mossi dalla vostra stanza.

PRO

  • Centinaia di storie aspettano solo di essere lette e vissute
  • La scarsità di risorse tiene sempre con il fiato sospeso
  • Scelte, scelte e ancora scelte, e ciascuna comporta un sacrificio
  • Atmosfera intensa, scrittura cristallina, grande esperienza

CONTRO

  • Navigare per mare è un piacere, tra i menù un po' meno
  • Testi da leggere con la lente d'ingrandimento
  • Sarebbe stato bello potere prendere appunti nel gioco
  • Solo in inglese